lunedì 25 maggio 2015

QUARTA SEDUTA DI JIN SHIN DO


QUINTO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



IMPARARE AD ASCOLTARE LE PROPRIE EMOZIONI... 

A LASCIAR RIAFFIORARE I RICORDI... 

E AD ACCOGLIERE..... SENZA GIUDICARE...



STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA QUARTA SEDUTA :

NELL'IMMAGINE : IL FIGLIO DI UNA MIA PROZIA MATERNA... ORFANO DI PADRE DALL'ETA' DI QUATTRO ANNI... 
LA MADDALENA - SASSARI - 1918

Il quarto trattamento di digitopressione Jin Shin Do, a nove giorni dal terzo, ha dato grandi, inattesi risultati positivi.
Come è piacevole riuscire a lasciarsi andare completamente a qualcun altro, fidarsi di chi si sta prendendo cura di te, riuscire ad affidargli te stessa.....
Come è bello permettere a qualcuno di lavorare sul tuo corpo per aiutarti a sciogliere i dolori del passato.....
Essere riuscita in questo intento è già un grandissimo passo avanti per me, ancora traumatizzata dai recenti, ripetuti interventi chirurgici ad anca e polso.....
In un leggero e benefico stato di dormi-veglia, con un filo di voce, uscivano, spontaneamente, le mie prime sensazioni, ricambiate continuamente, con calma e sintonia, da chi mi stava guidando.....
Uno scambio ininterrotto fatto di brevi parole, di gesti lenti, di pressioni profonde e delicate al tempo stesso..... di continuo, piacevole contatto.....
….. E la vaga impressione di essere un po' fuori dal tempo e dallo spazio, ancorata a qualcuno, protetta, ma con accesso a cose più profonde, più antiche, più sagge.....
Alla pressione di un punto situato nella parte alta del collo, dietro l'orecchio sinistro, “il vaso è straripato”.....
Una grande emozione ha invaso tutto il mio corpo che si è sciolto in un pianto benefico..... che consolava e guariva le ferite.....
Quanta solitudine.....
Quanta tristezza.....
Quanto amore e quanto dolore.....
Una grande malinconia dovuta ad una profonda nostalgia.....
Ad un forte dispiacere.....
Non ho “visualizzato”, ma ho “rivissuto” la sensazione di essere una donna sola.....
Con un figlio maschio da crescere.....
Senza il sostegno di un compagno.....
Probabilmente morto troppo presto.....
Un grande amore.....
Perso improvvisamente.....
Senza poter fare nulla per evitare il fatto.....
Non ho avuto la fortuna di avere un figlio in questa mia incarnazione, ma la sensazione di avere già avuto un figlio maschio in una mia precedente vita, è sempre stata presente in me.....
Come è sempre stata presente la sensazione di aver avuto un grande amore e di averlo perso.....
Ricordo che, mentre partecipavo ad un corso di aggiornamento per insegnanti, molti, molti anni fa, a Brescia, una maestra che sapeva leggere i “sentieri” tracciati sul palmo della mano, aveva detto, dopo aver studiato le mie linee: “Un figlio maschio!”... “Qui c'è scritto un unico figlio maschio!” …
La spiegazione, a mio sentire, più plausibile è quella del contatto con la biografia traumatica di una mia antenata, dato che il fatto si è verificato nel ramo materno della mia ascendenza familiare.....
Molto probabilmente sono nata già sensibilizzata verso questo tipo di avvenimento perché la sorella maggiore del nonno aveva già patito un evento simile a quello che ho descritto e questa memoria mi è stata trasmessa attraverso il dna.....
Un grazie di cuore al mio fisioterapista che svolge il suo lavoro con amore.
NELL'IMMAGINE : IL MARITO DELLA MIA PROZIA... UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA... MORTO... NEL 1918... DOPO SOLI CINQUE ANNI DI MATRIMONIO

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