TERZO SCRITTO SUL TEMA
IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA
PRENDERE COSCIENZA DI SE' STESSI... E DELLA PROPRIA VITA...
STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA SECONDA SEDUTA :
La
seconda seduta, a soli tre giorni di distanza dalla prima, mi è
sembrata lunga e “senza campo”, rispetto al primo trattamento,
che mi è sembrato, invece, breve ed intenso..... anche se molto
sofferto.....
Sul
lettino mi sentivo tutta protesa verso il lato destro... sola.....
triste..... collegata ad un “qualcosa di spiacevole”... emerso
nel corso della prima seduta.
Aiutandomi
con il respiro e con le mani appoggiate ora sul ventre, ora sulle
cosce, sono riuscita a dominare le emozioni.
Le
sensazioni piacevoli e quelle fastidiose si sono alternate, anche
questa volta, a seconda dei punti cutanei tenuti in pressione.
Lacrime
leggere scendevano, di tanto in tanto, quasi indipendentemente dalla
mia volontà.
Abbastanza
forti le palpitazioni...
Ancora
dolenti i punti sul petto...
Piacevoli
le pressioni sul ventre, sulle gambe, sui piedi...
Solito
tremore alla fine del trattamento..... questa volta più forte
rispetto alla prima...
Una
volta a casa, la sera, mi sono messa “in ascolto”..... in
silenzio, con calma, senza far nulla.... con una grande coscienza
di me stessa e della mia vita..... ed ero stupita dal riaffiorare dei
ricordi e dalla lucidità di pensiero.....
Durante
la notte, mi sono sognata che guidavo l'automobile sulla superficie
dell'acqua che dal tunnel dell'Adige si butta nel lago di Garda......
Ero
sola.....
Fiume
e lago erano in piena..... di un colore tra il verde e il
turchese.....
Non
avevo paura... anzi... mi sembrava una situazione del tutto
normale.....
Solo
mio padre avrebbe potuto fare un sogno del genere...
Per
la seconda volta consecutiva, dunque, il sogno successivo al
trattamento mi riportava alla figura paterna.
Il
mattino mi sono risvegliata con la sensazione di essere collegata
“con tutta la solitudine e la tristezza dell'universo”...
La
vita si muove a spirale, dicono..... e le esperienze incompiute si
ripresentano nel nostro destino.
Come,
a suo tempo, con le “Costellazioni Familiari”, delle quali ho già
parlato e, poi, con le cinque sedute ravvicinate di un particolare
tipo di “shiatsu”, alle quali mi sono sottoposta lo scorso anno,
così anche per il ”Jin Shin Do” è stato un po' come aprire il
“vaso di Pandora” della mitologia greca: tutti i miei mali sono
usciti allo scoperto ed io non ho potuto far altro che ascoltarli ed
accoglierli.....
Per tutto il tempo dedicatomi, l'aiuto e la pazienza, grazie, Fabrizio!
NELL'IMMAGINE : MIO PADRE MALPENSA 28 SETTEMBRE 1936 |
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