venerdì 29 maggio 2015

QUINTA SEDUTA DI JIN SHIN DO - QUARTA PARTE


NONO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



"SIAMO IRRESISTIBILMENTE ATTRATTI DA SITUAZIONI CHE REPLICANO UN TRAUMA ORIGINARIO..."


STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA QUINTA SEDUTA :

..... La sensazione più “oscura”e “indecifrabile” mi si è presentata, o, per meglio dire, ripresentata, mentre il fisioterapista stava manipolando l'energia cuore-polmoni sul lato sinistro del mio corpo......
Alla pressione dei punti situati in corrispondenza delle coronarie, sui bordi superiori delle prime costole (“lampadine” rimaste accese fin dalle prime sedute...), si è generata, ancora una volta, una sensazione dolorosa ed ho visualizzato un punto buio..... un gorgo nero..... un vortice scuro..... che assomigliava un po' alle gole formate dai mulinelli dell'acqua nel letto di un fiume.....
Entrare nel lago con tutto il corpo mi è sempre piaciuto tanto e mi ha sempre fatto un po' di paura al tempo stesso.....
L'acqua rappresenta la nascita, o la rinascita, ma può rappresentare anche la morte.....
Sprofondare sott'acqua e non riuscire più a ritornare a galla, provoca un'angoscia che blocca il respiro ed esaurisce completamente le forze.....
All'età di quattro-cinque anni, ho rischiato di annegare, inghiottita dalle acque del lago.....
Mi ha salvato, “in extremis”, il marito della zia.....
Desideravo morire...?
Avevo paura di affrontare le profondità della vita.....?..... L'oceano-inconscio che c'è in noi...?
Mi sentivo aggredita...?
Sopraffatta da difficoltà ed emozioni che ritenevo insormontabili...?
La vita per me era già un peso...?
Oppure richiamavo un evento doloroso avvenuto nella mia ascendenza familiare, rimbalzato già attraverso due generazioni, prima di arrivare alla mia...?
Un fratello del mio nonno paterno, che era anche cugino primo della mia nonna materna (i miei genitori si sono sposati nonostante fossero cugini di terzo grado), emigrato in America e poi ritornato in Italia, senza essersi mai sposato, sopraffatto, molto probabilmente, da difficoltà ed emozioni che riteneva insormontabili, si è tolto la vita nelle acque del lago.....
Un suo nipote, cugino di mio padre, è andato incontro ad un'esperienza simile, nello stesso tratto di lago.....
Mio padre stesso, nato in America e ritornato in Italia verso i dieci anni di età, ufficiale dell'aeronautica durante la seconda guerra mondiale, ha tentato di togliersi la vita nello stesso tratto di lago.....
Come secondo nome di battesimo portava il nome dello sfortunato zio al quale aveva voluto dare voce.....
MIO PADRE... IN SANDOLINO... CON IL SUO FEDELE FULL...
SULLE ACQUE ANTISTANTI L'ANTICA LIMONAIA DI REAMOL
LIMONE SUL GARDA - 1932 CIRCA 


Dunque, anche la mia esperienza nelle acque, come quella di mio padre, di suo cugino e dello zio che entrambi avevano evocato, era da considerarsi un'irresistibile coazione a ripetere un evento traumatico della storia familiare...?
Anch'io ero stata inestricabilmente attratta da una situazione che replicava uno shock originario...? Mi ero assunta l'impegno di ricordare, tre generazioni dopo, la vita spezzata di un prozio che non avevo mai conosciuto, ma che la mia anima conosceva bene...?
NELL'ACQUA DEL LAGO... DAVANTI ALLA BIANCA SPIAGGETTA DI CAPO REAMOL
LIMONE SUL GARDA - ESTATE DEL 1955


E' interessante scoprire che tutte le esperienze esistenziali nostre e di chi ci ha preceduto nella vita, sono “tatuate” invisibilmente sulla superficie del nostro corpo a documentare la nostra identità e che possono essere evocate, con l'aiuto di una persona esperta, ogni qual volta desideriamo affrontare e risolvere, almeno in parte, i disagi che disturbano la nostra quotidianità e che spesso ci fanno ammalare.....

Questi testi sono stralci tratti dalle relazioni che ho steso per il mio fisioterapista alla fine di ogni seduta di digitopressione "Jin Shin Do".

QUINTA SEDUTA DI JIN SHIN DO - PARTE TERZA


OTTAVO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



"MIGLIORARE LA STIMA DI NOI STESSI ED IMPARARE A NON AVERE PAURA DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI..."


STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA QUINTA SEDUTA :

L'incidente mi aveva provocato molta sofferenza.....
Tutta la metà destra del corpo ne era uscita colpita: gamba, costole, polso.....
Mesi senza riuscire, né di notte, né di giorno, a prendere sonno a causa del dolore.....
Perché tante fratture in un colpo solo...?
Avevo cercato, forse, di autodistruggermi...?
Cos'era successo prima della caduta...? Quali erano stati i miei pensieri...?
Mi ero rimproverata per qualcosa...? Avevo cercato di punirmi in seguito ad azioni per le quali qualcuno mi aveva disapprovato...? Le persone a cui tenevo di più, mi avevano fatto sentire colpevole per qualcosa ed io, arrabbiata con loro nel mio inconscio, avevo finito per rivolgere quella rabbia verso me stessa...?
Avevo avuto paura di non riuscire ad essere all'altezza di quello che avrei voluto fare...?
Paura di fallire perché mi ero vista sola contro tutti...?
Avevo posto fine in modo così violento ad un'attività solo per il fatto che mi si criticava...?
Non avevo, dunque, alcuna stima di me stessa...?
"Osteoporosi"
"Improvvisa perdita di tessuto osseo in seguito alla recente menopausa"
"Probabile predisposizione familiare ad una eccessiva fragilità delle ossa"
"Ossa “leggere”..."
Queste le risposte dei medici.....
Sì, ma cosa mi aveva portato a tal punto...?
So che l'osteoporosi può essere messa in relazione con un sentimento di svalutazione.....
Ci si può essere sentite schiacciate..... Si può aver provato la sensazione di aver subito un qualcosa di ingiusto..... Di non aver potuto realizzare un sogno importante al quale si teneva tanto.....
Fin da bambina, nei contrasti con i miei cari, mi sono sempre sentita sminuita, svalutata, abbandonata a me stessa.....
Nessuno mi ha mai incoraggiata.....
Anzi..... Invece di assecondarmi nelle mie passioni, rendevano i miei sforzi ancora più difficili.....
Avrei voluto essere rispettata per il mio giusto valore, per le mie scelte.....
Invece ero trattenuta, ostacolata, impedita nell'avanzare verso la direzione ambita..... giudicata, criticata, umiliata.....
Così è stato da adulta.....
Poco prima di cadere, mi stavo occupando di ricostruire la storia familiare delle generazioni che hanno preceduto la mia, cercando di andare più indietro possibile e facendo emergere non solo grandi amori, matrimoni felici, nascite gioiose, fatti piacevoli....... ma anche segreti, morti precoci, aborti, incesti, abusi, liti, separazioni, nascite fuori dal matrimonio, handicap fisici e psichici, donne morte di parto, piccoli nati morti, suicidi, omicidi, morti violente, testamenti non rispettati, eredità illegittime, scontri politici o religiosi, fughe, emigrazioni, crimini e traumi di guerra.....

I MIEI BISNONNI MATERNI... COLONI DEI CONTI BETTONI NELL'ANTICA LIMONAIA DELLA GARBERA...
CON LE DUE FIGLIE PIU' GIOVANI...
LIMONE SUL GARDA 1910 CIRCA


Un progetto “delicato” e “rischioso”, al quale, però, io tenevo tanto..... specie dopo i due anni di esperienza con le “Costellazioni Familiari” di Bert Hellinger..... “costellazioni” che mi avevano letteralmente “cambiato la vita”, ma per le quali ero stata fortemente giudicata..... e non certo in positivo.......
Pochi i parenti che apprezzavano il mio sforzo.....
Molti quelli che, per paura, lasciavano trapelare il desiderio che io interrompessi le mie ricerche... o mi dicevano direttamente di lasciar perdere..... criticandomi e scoraggiandomi.......
Alla fine sono caduta.......
Da allora, non ho più portato a termine il mio appassionante lavoro......
Il “Jin Shin Do” mi aiuterà a migliorare la stima di me stessa e ad imparare a non avere paura del giudizio degli altri.
SULLA SINISTRA... LA MIA NONNA MATERNA
CON DUE DEI SUOI TRE FRATELLI...
LIMONE SUL GARDA 1912 CIRCA


QUINTA SEDUTA DI JIN SHIN DO - PARTE SECONDA



SETTIMO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



"L'ANIMA CHE HA BISOGNO DI COMPIERE UN CAMBIAMENTO... PUO' ESSERE AIUTATA AL MEGLIO SOLO SE E' COLLEGATA AD UN'ALTRA ANIMA... ED ACCOLTA IN UN ALTRO CORPO FISICO TEMPORANEO CHE FUNGA DA ANCORA..."


STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA QUINTA SEDUTA :

SULLA TERRAZZA GRANDE DELL'ANTICA LIMONAIA DI REAMOL... RICEVO LE CURE DEI MIEI CUGINI...
LIMONE SUL GARDA - ESTATE DEL 1953




....... Le sensazioni più belle sono state quelle relative al lavoro di apertura delle “porte di accesso” alla periferia del corpo, tramite tecniche di respirazione e visualizzazione unite insieme.....
Questi momenti, hanno avuto una forza ed una bellezza semplici e naturali..... e sono stati fonte di ispirazione per me.....
Dai miei occhi chiusi sono scese lacrime di sollievo leggere... che, rigando gli zigomi, si sono raccolte tutte nella conca delle orecchie..... quasi a non volersi disperdere.....
Con chi mi stava guidando, non si è mai creata nessuna situazione spiacevole.....
Anzi..... Il mio maestro si è mostrato esperto e rispettoso..... coraggioso e sensibile.....
Ha saputo utilizzare l'insieme delle tecniche in modo sorprendente ed efficace..... pronunciando inattese “parole di guarigione”..... pensieri chiari..... sentimenti di forza..... che hanno riaperto canali inutilizzati nei miei corpi sottili.....
Il suo lavoro non ha mai provocato in me il ben che minimo avvilimento.....
Nessuna frustrazione, né confusione.....
Quando l'anima di chi conduce si fa chiara e forte, il lavoro sembra prendere l'aspetto di un rituale di guarigione.....
Durante gli ultimi due trattamenti, ho avuto questa netta, ripetuta sensazione: chi operava stava aprendo la propria anima alla mia persona (che, in quel momento, stava curando)..... e la mia anima incominciava a lavorare e a guarire attraverso la sua.....
Il corpo fisico della mia guida faceva, dunque, da corpo temporaneo del mio spirito che aveva bisogno di vedere le cose da un punto di vista diverso.....
Quante analogie con le “Costellazioni familiari” e con i “Rituali sciamanici”.....
L'anima che ha bisogno di compiere un cambiamento, può essere aiutata al meglio solo se è collegata ad un'altra anima ed accolta in un altro corpo fisico temporaneo che funga da ancora.....
Ecco perché quando cerchiamo di autotrattarci, le cose non funzionano mai veramente come dovrebbero, mentre con una persona leale che ci aiuta, tutto è più veloce ed efficace!
Su questa importante conclusione, ho riflettuto poche ore dopo il trattamento.
Da tre anni conosco il fisioterapista che, ora, è anche mio maestro di “jin shin do”.
Mi ha curato dopo l'incidente.....
Ha recuperato, con costanza e tenacia, la mia mano destra colpita dall'algodistrofia conseguita all'eccessiva immobilità alla quale mi avevano costretto gli interventi chirurgici ripetuti.....
L'ha salvata dall'atrofia muscolare che la stava portando alla rigidità.....
Ha saputo recuperare, con schiettezza e decisione, la mia gamba destra fratturata al collo ed alla testa del femore..... là dove l'ortopedico la dava per spacciata.....
Mi ha rimesso in piedi con forza, quando i medici mi tenevano, ormai da mesi, immobile nel letto.....
Attraverso di lui, mi sono convinta che la mia gamba era sana..... che non presentava alcuna necrosi.....
E così è stato.....
Avevo bisogno di essere sostenuta..... aiutata..... Desideravo qualcuno che si occupasse di me..... Non sopportavo di essere lasciata completamente sola con me stessa anche in questa terribile circostanza.....
Qualcuno mi deve aver ascoltato..... perché mi è arrivata in soccorso una persona davvero speciale.
Mai ho conosciuto così bene Fabrizio come attraverso la pratica del “Jin Shin Do”.
SULLA SPIAGGIA DI REAMOL... 
CIRCONDATA DA MIA MADRE... E DAI MIEI CUGINI...
LIMONE SUL GARDA - 1953


mercoledì 27 maggio 2015

QUINTA SEDUTA DI JIN SHIN DO - PARTE PRIMA



SESTO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



"UN FORTE DESIDERIO 
DI PROPORZIONE... DI ARMONIA... 
DI ORDINE... DI CORRISPONDENZA..... 
TRA LA DESTRA E LA SINISTRA... 
TRA IL MASCHILE E IL FEMMINILE... 
TRA IL PADRE E LA MADRE..."



STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA QUINTA SEDUTA :


La quinta seduta di “Jin shin do”, a venti giorni dalla quarta, è stata molto piacevole nell'immediato.....
Nel tornare a casa, mi sentivo sollevata nell'animo e leggera..... mi pareva di vedere tutto con chiarezza e positività.....
Nei giorni successivi, però, ho avuto vampate di calore.....
Durante la seduta, erano stati trattati soprattutto due meridiani: quello dei polmoni, dalla sommità del petto, giù, giù lungo il braccio, fino al pollice..... e quello del cuore, dal torace fino al mignolo.....
So che la manipolazione dell'energia a livello del meridiano del cuore è piuttosto “delicata”...
Nel mio caso, penso che, la stimolazione combinata “meridiano dei polmoni – meridiano del cuore”, abbia momentaneamente riattivato in eccesso la mia vitalità organica...
All'inizio della seduta, la sensazione più “forte” è stata quella del dover prendere, ancora una volta, coscienza dell'asimmetria corporea..... quella che tutti abbiamo in comune..... e la mia in particolare.....
Un sottile senso di disagio, di imbarazzo.....
Un forte desiderio di proporzione, di armonia, di ordine, di corrispondenza.....
Un'anelata ricerca di riscontro, di comunicazione, di reciprocità, di scambio..... tra la destra e la sinistra..... tra il maschile ed il femminile..... tra il padre e la madre.....

MIO PADRE, ALL'ETA' DI VENTIDUE ANNI, ALLIEVO UFFICIALE PILOTA DELLA REGIA AERONAUTICA ITALIANA  
FOLIGNO (PERUGIA)1936

MIA MADRE, ALL'ETA' DI QUINDICI ANNI, CON LA DIVISA DA "PICCOLA ITALIANA" - LIMONE SUL GARDA 1938

Nel mezzo della seduta, mentre il fisioterapista stava trattando il meridiano del polmone, sul lato destro del corpo, sono stata costretta ad affrontare, nuovamente, una realtà spiacevole che il destino continua a ripropormi.....
Un punto dolente, tra pollice ed indice, all'interno del palmo della mano destra, mi ha riportato, ancora una volta, alla mente, traumi ripetuti, miei e dei miei predecessori (padre, nonna, prozio...), tutti incentrati sulla mano destra.....
Morbo di Dupuytren per la mano destra della mia nonna paterna..... con l'anulare ed il mignolo completamente contratti verso il palmo.....
Morbo di Dupuytren per la stessa mano di mio padre..... dove la mano, operata, non senza conseguente, forte dolore, ha ripresentato subito la stessa malattia.....
Amputazione del pollice e dell'indice della mano destra per lo zio paterno di mia madre.....
Fratture ripetute di pollice, metacarpo, ulna, radio, non senza recidive e sequele, compresa una fortissima forma di algodistrofia, per me..... inframmezzate da un profondo morso di gatto selvatico, sempre alla base del pollice destro.....
Sentimenti di impotenza..... di chiusura.....? Forse per proteggerci da ulteriori sofferenze.....?
Ci siamo sentiti inadeguati..... delusi..... feriti.....? Scontenti di noi stessi per non aver potuto fare di meglio.....?
Le mani sono lo strumento principe del lavoro.....
Sono associate ai sentimenti... agli affetti..... al contatto con il prossimo.....
Sigmund Freud vedeva nelle mani un simbolo fallico e collegava mani anchilosate, ferite, mozzate... alla castrazione.....
Quanti arti traumatizzati nella mia famiglia.....
Non è tutto: la mia collega ed amica di sempre, aveva la mano destra anchilosata.....
Volata dall'altalena quando aveva nove anni di età, aveva subito ripetuti interventi chirurgici a schiena, braccio, mano..... ai quali era seguita, molto probabilmente, un'algodistrofia, che l'aveva resa invalida.....

lunedì 25 maggio 2015

QUARTA SEDUTA DI JIN SHIN DO


QUINTO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



IMPARARE AD ASCOLTARE LE PROPRIE EMOZIONI... 

A LASCIAR RIAFFIORARE I RICORDI... 

E AD ACCOGLIERE..... SENZA GIUDICARE...



STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA QUARTA SEDUTA :

NELL'IMMAGINE : IL FIGLIO DI UNA MIA PROZIA MATERNA... ORFANO DI PADRE DALL'ETA' DI QUATTRO ANNI... 
LA MADDALENA - SASSARI - 1918

Il quarto trattamento di digitopressione Jin Shin Do, a nove giorni dal terzo, ha dato grandi, inattesi risultati positivi.
Come è piacevole riuscire a lasciarsi andare completamente a qualcun altro, fidarsi di chi si sta prendendo cura di te, riuscire ad affidargli te stessa.....
Come è bello permettere a qualcuno di lavorare sul tuo corpo per aiutarti a sciogliere i dolori del passato.....
Essere riuscita in questo intento è già un grandissimo passo avanti per me, ancora traumatizzata dai recenti, ripetuti interventi chirurgici ad anca e polso.....
In un leggero e benefico stato di dormi-veglia, con un filo di voce, uscivano, spontaneamente, le mie prime sensazioni, ricambiate continuamente, con calma e sintonia, da chi mi stava guidando.....
Uno scambio ininterrotto fatto di brevi parole, di gesti lenti, di pressioni profonde e delicate al tempo stesso..... di continuo, piacevole contatto.....
….. E la vaga impressione di essere un po' fuori dal tempo e dallo spazio, ancorata a qualcuno, protetta, ma con accesso a cose più profonde, più antiche, più sagge.....
Alla pressione di un punto situato nella parte alta del collo, dietro l'orecchio sinistro, “il vaso è straripato”.....
Una grande emozione ha invaso tutto il mio corpo che si è sciolto in un pianto benefico..... che consolava e guariva le ferite.....
Quanta solitudine.....
Quanta tristezza.....
Quanto amore e quanto dolore.....
Una grande malinconia dovuta ad una profonda nostalgia.....
Ad un forte dispiacere.....
Non ho “visualizzato”, ma ho “rivissuto” la sensazione di essere una donna sola.....
Con un figlio maschio da crescere.....
Senza il sostegno di un compagno.....
Probabilmente morto troppo presto.....
Un grande amore.....
Perso improvvisamente.....
Senza poter fare nulla per evitare il fatto.....
Non ho avuto la fortuna di avere un figlio in questa mia incarnazione, ma la sensazione di avere già avuto un figlio maschio in una mia precedente vita, è sempre stata presente in me.....
Come è sempre stata presente la sensazione di aver avuto un grande amore e di averlo perso.....
Ricordo che, mentre partecipavo ad un corso di aggiornamento per insegnanti, molti, molti anni fa, a Brescia, una maestra che sapeva leggere i “sentieri” tracciati sul palmo della mano, aveva detto, dopo aver studiato le mie linee: “Un figlio maschio!”... “Qui c'è scritto un unico figlio maschio!” …
La spiegazione, a mio sentire, più plausibile è quella del contatto con la biografia traumatica di una mia antenata, dato che il fatto si è verificato nel ramo materno della mia ascendenza familiare.....
Molto probabilmente sono nata già sensibilizzata verso questo tipo di avvenimento perché la sorella maggiore del nonno aveva già patito un evento simile a quello che ho descritto e questa memoria mi è stata trasmessa attraverso il dna.....
Un grazie di cuore al mio fisioterapista che svolge il suo lavoro con amore.
NELL'IMMAGINE : IL MARITO DELLA MIA PROZIA... UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA... MORTO... NEL 1918... DOPO SOLI CINQUE ANNI DI MATRIMONIO

sabato 23 maggio 2015

TERZA SEDUTA DI JIN SHIN DO


QUARTO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



I PUNTI DELL'AGOPUNTURA SONO PORTE D'ACCESSO ALLE ETA' DELLA NOSTRA INFANZIA... MA ANCHE ALLE ETA' DELLA VITA DEI NOSTRI GENITORI... ZII... NONNI... BISNONNI...


STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA TERZA SEDUTA :

Volendo trarre delle parziali conclusioni..... dalle prime due sedute di Jin Shin Do è emerso soprattutto che l'essere stata esposta, durante tutta l'infanzia, a continui conflitti familiari, tra il sistema di mia madre e quello di mio padre, ha generato in me disagio e paura..... rabbia e ribellione..... ansia e disperazione..... a seconda delle età della vita.....
L'informazione dell'evento è stata fissata nel corpo sotto forma di posture e malesseri, più o meno evidenti, che, a poco a poco, si sono cronicizzati.....
Quando mio padre è deceduto, i malesseri sono diventati più importanti.....
Nessuna accusa... nessun rifiuto... nessun disprezzo..... da parte mia.....
Solo dolore con amore.....
Un figlio è felice quando avverte che i suoi genitori si rispettano reciprocamente.....

La terza seduta di Jin Shin Do, a soli due giorni di distanza dalla seconda, mi ha lasciato, purtroppo, dolori, anche profondi, a livello di collo e di testa..... pulsazione occipitale..... scricchiolio delle vertebre cervicali..... forti acufeni..... una brutta sensazione di disequilibrio nel camminare.....
E pensare che, per la prima volta, ero riuscita ad abbandonarmi completamente al lettino..... a controllare respiro e pulsazioni..... ad ascoltare sensazioni piacevoli.....
Mi è rimasta anche la brutta sensazione del dito tenuto in pressione sulle prime vertebre cervicali.....
Secondo la “Cronoriflessologia”, altra tecnica di rilascio emozionale simile alla digitopressione dei punti di agopuntura, in prossimità di ognuna delle ventiquattro vertebre mobili, esiste un punto spinale di accesso a due precise età della nostra vita e di quella dei nostri antenati..... ( la settima vertebra cervicale, ad esempio, corrisponde sia al tredicesimo anno di età, come anche al quarantottesimo... )
Altro punto del corpo nel quale è rimasto il “ricordo” del dito premuto è quello in prossimità delle coronarie.....
Due lampadine rimaste accese..... una sulla nuca... una sul petto.....
Mi sono coricata prestissimo, sperando in un miglioramento.....
Dopo qualche ora, mi sono svegliata con la mano destra senza circolazione..... anulare e mignolo rigidi.....
Mi sono piegata sul lato sinistro per avere sollievo.....
Nel sogno, percorrevo, ora a piedi, ora in automobile, strade in salita ed in discesa … con continue curve, a destra e a sinistra... più larghe, poi più strette... asfaltate e non.....
Visibilità scarsa per l'imbrunire.....
Fatica ed ansia per il ritardo accumulato.....
Silenzio e solitudine tutto attorno.....
Boschi di lecci e di querce.....
Riconoscevo alcuni tratti della Gardesana tra Limone sul Garda e Gargnano e, forse, tratti della salita per Muslone e di quella per la Val Vestino.....
In fondo ad una discesa, un incredibile manto di neve alta e soffice, mi impediva di procedere.....
Non avevo catene... Avevo dimenticato di portare con me il telefonino.....
Terminata una salita, in una piazzola sulla destra, mi aspettava un lupo..... Era bellissimo e fiero, ma incuteva anche paura..... Alla sua destra, sul ramo di un albero, un uccello tra il grigio e il nero... Immobile.....
Non sapevo se procedere o ritornare all'indietro.....
No, non potevo tornare indietro.....
Mia madre percorreva, parte in bicicletta, parte a piedi, proprio queste strade per andare ad insegnare nelle scuole di Muslone..... di Armo e di Moerna..... e proprio lungo questo percorso ha conosciuto mio padre..... lei in bicicletta, lui in “Vespa”.....sulla strada Gardesana.....prima del bivio per Muslone.....
E, proprio a Muslone, un inverno, la neve l'aveva costretta a rimanere anche durante la notte.....
Ancora una volta, il sogno mi riportava alla vita dei miei genitori.....

Desidero ringraziare di cuore chi, fisioterapista ed amico, mi ha guidato, con tanta dedizione, prima, durante e dopo le prime tre sedute di "Jin Shin Do".

NELL'IMMAGINE : MIA MADRE INTENTA A VENDEMMIARE NELL'ANTICA LIMONAIA DELLA GARBERA
LIMONE SUL GARDA - 1938

SECONDA SEDUTA DI JIN SHIN DO


TERZO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA




PRENDERE COSCIENZA DI SE' STESSI... E DELLA PROPRIA VITA...


STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA SECONDA SEDUTA :

La seconda seduta, a soli tre giorni di distanza dalla prima, mi è sembrata lunga e “senza campo”, rispetto al primo trattamento, che mi è sembrato, invece, breve ed intenso..... anche se molto sofferto.....
Sul lettino mi sentivo tutta protesa verso il lato destro... sola..... triste..... collegata ad un “qualcosa di spiacevole”... emerso nel corso della prima seduta.
Aiutandomi con il respiro e con le mani appoggiate ora sul ventre, ora sulle cosce, sono riuscita a dominare le emozioni.
Le sensazioni piacevoli e quelle fastidiose si sono alternate, anche questa volta, a seconda dei punti cutanei tenuti in pressione.
Lacrime leggere scendevano, di tanto in tanto, quasi indipendentemente dalla mia volontà.
Abbastanza forti le palpitazioni...
Ancora dolenti i punti sul petto...
Piacevoli le pressioni sul ventre, sulle gambe, sui piedi...
Solito tremore alla fine del trattamento..... questa volta più forte rispetto alla prima...
Una volta a casa, la sera, mi sono messa “in ascolto”..... in silenzio, con calma, senza far nulla.... con una grande coscienza di me stessa e della mia vita..... ed ero stupita dal riaffiorare dei ricordi e dalla lucidità di pensiero.....
Durante la notte, mi sono sognata che guidavo l'automobile sulla superficie dell'acqua che dal tunnel dell'Adige si butta nel lago di Garda......
Ero sola.....
Fiume e lago erano in piena..... di un colore tra il verde e il turchese.....
Non avevo paura... anzi... mi sembrava una situazione del tutto normale.....
Solo mio padre avrebbe potuto fare un sogno del genere...
Per la seconda volta consecutiva, dunque, il sogno successivo al trattamento mi riportava alla figura paterna.
Il mattino mi sono risvegliata con la sensazione di essere collegata “con tutta la solitudine e la tristezza dell'universo”...
La vita si muove a spirale, dicono..... e le esperienze incompiute si ripresentano nel nostro destino.
Come, a suo tempo, con le “Costellazioni Familiari”, delle quali ho già parlato e, poi, con le cinque sedute ravvicinate di un particolare tipo di “shiatsu”, alle quali mi sono sottoposta lo scorso anno, così anche per il ”Jin Shin Do” è stato un po' come aprire il “vaso di Pandora” della mitologia greca: tutti i miei mali sono usciti allo scoperto ed io non ho potuto far altro che ascoltarli ed accoglierli.....

Per tutto il tempo dedicatomi, l'aiuto e la pazienza, grazie, Fabrizio!

NELL'IMMAGINE :  MIO PADRE  
MALPENSA 
 28 SETTEMBRE 1936

LA RICONCILIAZIONE


DODICESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..



IL PERDONO E' L'ACQUA CHE SPEGNE GLI INCENDI DELL'ANIMA 


Conosci l'Ho'oponopono ? 
E' una pratica hawaiana per la riconciliazione,il perdono e la risoluzione dei conflitti. 
Tradizionalmente l'Ho'oponopono era praticato solo da sacerdoti guaritori presso i familiari di una persona malata. 
Oggi, versioni moderne di questa tecnica sono messe in pratica da un familiare più anziano, un fratello o anche dall'individuo stesso.


"MI DISPIACE" - "PERDONAMI" - "GRAZIE" - "TI VOGLIO BENE" 

sono parole terapeutiche ricorrenti nella pratica dell'ho'oponopono.

NELL' IMMAGINE : "RITRATTO DI UN CUORE" - CHRISTIAN SCHLOE - ARTE DIGITALE

venerdì 22 maggio 2015

PRIMA SEDUTA DI JIN SHIN DO


SECONDO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



TUTTE LE NOSTRE EMOZIONI SONO TATUATE SULLA NOSTRA PELLE E DOCUMENTANO LA NOSTRA IDENTITA'...


STRALCIO TRATTO DALLA RELAZIONE STESA PER IL MIO FISIOTERAPISTA ALLA FINE DELLA PRIMA SEDUTA :

 Nella parte iniziale della seduta, ho fatto un po' fatica a lasciarmi  andare...
Difficoltà nel controllare il respiro a causa delle palpitazioni...
Muscoli della bocca tesi...
Acufeni sul lato sinistro...
Normale per una persona ansiosa al primo trattamento...
Quando ho iniziato a rilassarmi, si sono manifestati sintomi diversi.
La paura ha lasciato il posto ad altre emozioni, ad altri malesseri...
Sensazioni di piacere e sensazioni di fastidio si sono alternate a  seconda dei punti cutanei tenuti in        pressione...
In due momenti si è generata una cascata emozionale che ha  portato il pianto.
Il primo, alla pressione dei punti situati sulla mano destra e sul  braccio destro, è stato un pianto controllato.
Le lacrime scendevano leggere dagli occhi chiusi, portando  beneficio.
Il secondo, alla pressione del punto situato in corrispondenza delle  coronarie, è stato un pianto quasi fuori  controllo.
Insieme alle lacrime, anche la testa si muoveva, da sinistra a destra  e viceversa, in un disperato “Nooo!”.
L'afflusso di sangue, che, in questi casi, tende a salirmi alla nuca,  provocandomi tensione e dolore, rimaneva   focalizzato sul petto.
Un lutto?
Una separazione affettiva?
Sicuramente un grande dolore.
Qualcosa di insopportabile.....
Come potrebbe essere la perdita di un figlio.....
O di un compagno di vita.....
Di un padre o di una madre.....
O della propria vita stessa...
Non ho visualizzato l'”evento avverso”, ma l'ho rivissuto come  sensazione dolorosa.
Non c'era rabbia, né gran che di paura, solo un grande dispiacere e  il non voler accettare quanto era  accaduto o quanto stava stava  per accadere.....
Un qualcosa di troppo forte, direi, per appartenere alla mia vita...
Quella ero io oppure mi ero calata nei panni di un' altra persona?
Un contatto con la biografia traumatica di una mia antenata o di un  mio antenato?
Un evento particolarmente doloroso avvenuto nella mia  ascendenza familiare?
Questo, forse, il mio primo sentire.....
La notte successiva al trattamento, però, verso le ore del primo  mattino, mi sono sognata di mio    padre.....
Era arrabbiato con mia madre.....
Offeso, risentito...
La accusava di qualcosa.....
Di aver fomentato i conflitti tra le loro due famiglie di origine.....
Non ne voleva più sapere di lei...
Mi dava profondo dolore vederlo in quello stato...
Mio padre è morto da vent'anni, ma io non sono ancora riuscita ad  elaborare completamente questo lutto,    ad accettare questa    perdita.
Sensi di colpa?
Forse per essere stata, in qualche modo, “costretta” a tenere la  parte di mia madre contro la famiglia di mio    padre?
Quanto ho amato questo padre un po' “assente”, che non è mai  stato del tutto mio e quante volte, come    primogenita, mi sono  calata nei panni di mia madre arrabbiata perché lui era sempre con  la testa girata verso  la sua famiglia di origine e non verso la nostra  nuova famiglia...
Quella stessa notte, mi sono anche sognata che camminavo in  equilibrio su di una fune, proprio  come un funambolo... (mio    padre era aviatore e amava il rischio).
Non ricordo di aver mai fatto questo sogno prima d'ora!
Nelle prossime sedute di digitopressione, forse, arriveranno le  risposte alle domande che popolano la mia     mente.
Il mio primo trattamento si è concluso con un leggero tremore, non  da freddo, ma da rilascio emozionale,    direi..... quasi per sciogliere  le tensioni che si erano accumulate, soprattutto a livello della      bocca.
Appoggiare le mani, ora sul ventre, ora sul petto, mi ha dato  conforto...
Il conforto più grande, però, è venuto dalle mani del fisioterapista  appoggiate sopra le mie.
Questo passaggio mano-mano-corpo è stato un gesto di immediato  beneficio e di grande consolazione...
Sensazione di calore e fame sono seguite a un'ora circa dal  trattamento.
Con mio grande stupore, la testa è rimasta “leggera”, sia durante  che dopo la seduta.
La sera, nel coricarmi, ho avuto un ricordo olfattivo  (consolatorio?) legato all'infanzia: un intenso profumo di  riso nel  latte con zucchero e scorza di limone..... un cibo d'altri tempi,  ormai passato di moda... che la  mamma cucinava per noi bambini  e per il papà..... ma che a lei non piaceva gran che...forse perché,  insieme  al budino di riso, era un piatto tipico della famiglia di mio  padre.....

NELL'IMMAGINE : MIO PADRE... ALL'ETA' DI VENTIDUE ANNI..... 
NEL LONTANO 1936...


Un grazie di cuore al mio fisioterapista che mi ha fatto da guida durante tutta la seduta.

UNA CURIOSITA' :  
 Avendo avuto la possibilità di prender parte, per due anni consecutivi, ai seminari sulle “Costellazioni  Familiari” secondo Bert Hellinger, tenuti dall'amica dottoressa Maria Cristina Piras, vedo
una chiara analogia tra “Digitopressione” e “Costellazioni”.....
Entrambe tecniche olistiche di rilascio emozionale, entrambe volte a facilitare la risoluzione dei blocchi  emotivi che ci condizionano la vita, potrebbero essere considerate due trattamenti complementari..... 

DIGITOPRESSIONE JIN SHIN DO


PRIMO SCRITTO SUL TEMA

IL CORPO E' UN IMMENSO SPECCHIO DELLA NOSTRA MEMORIA



SCIOGLIERE I DOLORI DEL PASSATO 

LAVORANDO SULLA SUPERFICIE CUTANEA


Ho avuto il piacere di ricevere cinque trattamenti di "DIGITOPRESSIONE - JIN SHIN DO"... Si tratta di una pressione delle dita delicata e, allo stesso tempo profonda, applicata sugli stessi punti dell'agopuntura e abbinata a specifiche tecniche verbali..... "Jin Shin Do" significa "La Via Dello Spirito Compassionevole"..... Un'esperienza interiore..... Il fine è quello di liberare il corpo dall' "armatura" della tensione cronica..... di bilanciare l'energia..... di stimolare il senso del benessere.....

NELL'IMMAGINE : "CIELO E TERRA"  
I COLLI BERICI VISTI DA ARCUGNANO ALTA (VICENZA)
FOTOGRAFIA SCATTATA DALL'AMICA CHIARA GRENDENE

Il "JIN SHIN DO" nasce da una originale sintesi tra digitopressione tradizionale giapponese e cinese..... agopuntura classica..... filosofia taoista..... tecniche di respirazione "Qi Gong"..... comunicazione "ericksoniana"..... E' stata creata dalla psicoterapeuta californiana Iona Marsaa Teeguarden... Promuove un piacevole stato di "trance" nel quale è possibile accedere alla propria saggezza interiore per sciogliere i dolori del passato.....

NELL'IMMAGINE : "YOGA SUL LAGO DI SANTA MARIA" IN CANADA

UNA CURIOSITA'

LA VITA SI MUOVE A SPIRALE..... DICONO..... E LE ESPERIENZE INCOMPIUTE... SI RIPRESENTANO NEL NOSTRO DESTINO..... NEGLI ULTIMI DIECI ANNI DI VITA..... HO SPERIMENTATO LA "RIFLESSOLOGIA PLANTARE"..... IL "MASSAGGIO CRANIO - SACRALE"..... IL "METODO TOMATIS"..... UN PARTICOLARE TIPO DI "SHIATSU"..... E... SOPRATTUTTO... "LE COSTELLAZIONI SISTEMICHE FAMILIARI"... UNA BELLISSIMA TECNICA DI RILASCIO EMOZIONALE ELABORATA DAL GRANDE RICERCATORE TEDESCO BERT HELLINGER..... IN TUTTI QUESTI CASI... E' STATO UN PO' COME APRIRE IL "VASO DI PANDORA" DELLA MITOLOGIA GRECA : TUTTI QUANTI I MIEI MALI SONO USCITI ALLO SCOPERTO..... ED IO HO DOVUTO IMPARARE AD ASCOLTARLI E AD ACCOGLIERLI..... 

giovedì 21 maggio 2015

LEALTA' FAMILIARI INVISIBILI


UNDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..


OGNI PERSONA PORTA IN SE' E RAPPRESENTA TUTTI GLI ANTENATI DEL SUO SISTEMA FAMILIARE...


Mi hanno sempre insegnato che ogni persona è unica, irripetibile, diversa da tutte le altre, singola ed autonoma, indipendente e dotata di libero arbitrio.
Quello che, invece, non mi hanno insegnato è che ogni persona porta in sé e rappresenta tutti gli antenati del suo sistema familiare, almeno fino a sei, sette generazioni all'indietro ed anche oltre, con le loro vicende, i traumi, le paure, i segreti, le vergogne, le colpe, i torti subiti e quelli perpetrati, i distacchi, i lutti, i conflitti, le sofferenze, i problemi rimasti irrisolti.....
Tutto registrato... come sul nastro di un film.....
Forze invisibili, i nostri antenati pilotano da lontano le scelte affettive di ognuno di noi, condizionando i nostri comportamenti, influenzando la nostra vita a tal punto che, spesso, ci troviamo letteralmente a ripercorrere, con coincidenze incredibili, il loro stesso destino, magari senza neppure conoscere la loro storia, obbligati a farlo dalla coscienza della stirpe, seguendo un bisogno impulsivo e del tutto inconscio di assumere su di noi le loro sventure, ubbidendo ad un richiamo..... irretiti in una sorta di coazione a ripetere che non ha nulla di deliberato.....
Illusorio immaginare una personalità singola ed autonoma.....
Assurdo idealizzare i valori dell'individuo, tagliando i fili che ci congiungono, nel bene e nel male, alla nostra famiglia di origine.....

Nell'immagine : i miei trisnonni Veronica e Francesco, detto Chéco, con i figli Giovanni, detto Gioanì, e Maria, detta Marièta... due dei loro tre figli sopravvissuti... su ben quattordici figli dati alla luce.....

mercoledì 20 maggio 2015

LE MIE RADICI MATERNE


DECIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..


IL PAESE CHE VADO CERCANDO... E' QUELLO DAL QUALE PROVENGO...


IN RICORDO DELLA BISNONNA MARI' E DEI SUOI QUATTRO FIGLI...

"Eeee... lassù sul Monte Neeero... c'è una piccola caverna ... Ciii son dodici briganti... al chiaror di una lanteerna ....."
Sembrano davvero dei briganti questi miei antenati...
"Bella foto! Bello il piccolino con il cappello!" mi dicono tutti nel vedere questa vecchia fotografia di famiglia del 1900.
Anche a me attira molto il bambino piccolo con la trombetta. 
Pensate che è l'unico ,nel gruppo,a non appartenere alla mia famiglia e tutti mi chiedono di questo bambino.....
Io non sono riuscita a risalire alla sua identità... e questo mi dispiace..... 
Tengo molto a questa foto... 
Al centro c'è la mia bisnonna Marì, della Valle di Ledro. 
Attorno a lei la sua famiglia: il marito Battista, il suocero Giuseppe, vedovo di Elisabetta, i figli Giuseppe, detto Bèpi e Giovanni Adolfo, detto Dolfo, mio nonno... 
Sono sul percorso che collega Leano, località di Molina di Ledro,a Limone. 
Ritornano dalla Festa dell' "Ultima Domenica d'Agosto". 

Marì ha 49 anni..... Battista.. 46 anni..... Giuseppe.. 76 anni, vedovo..... Bèpi.. 15 anni..... Dolfo, il mio nonno.. 10 anni...

Mia madre, Marì, con i suoi racconti, ha saputo trasmettermi un grande amore per questa bisnonna ledrense che, per un soffio, non ho avuto la fortuna di conoscere...
Cent'anni di vita fra l'Ottocento e il Novecento..... fra Prè, in Valle di Ledro, e Limone, sul lago di Garda..... fra l'Impero Austro-Ungarico e l'Italia.....
Orfana di madre dall'età di cinque anni..... capostipite di altri orfani che seguiranno..... sposa a trent'anni..... quattro figli e quarant'anni di matrimonio..... profuga durante la "Grande Guerra"..... vedova e sola durante la Seconda Guerra Mondiale..... (alla fine della quale vede anche morire, prematuramente, il figlio Giuseppe...)...(morte inattesa e violenta... per mano di un soldato tedesco...)...(dei suoi tre figli maschi...già il secondo a morire ...prima di lei...)..... avrà altri lunghi anni di solitudine... trenta senza il marito... sei senza il figlio prediletto... quello "di mezzo"... che lei aveva cresciuto con tanto amore..... anni nei quali, uno dietro l'altro, verranno a mancare anche tutti i membri della sua famiglia d'origine.....
Un anno dopo la morte della bisnonna... proprio il giorno dell'anniversario del suo compleanno.. (stesso giorno... stesso mese...) vedrà la luce la pronipote Matilde, discendente dal figlio Giuseppe..... 
Cento anni esatti di differenza tra bisnonna e pronipote.....
Un anno dopo... sarà il mio turno... 
Stessa ora... stesso giorno... stesso mese... ma questa volta... dell'anniversario della morte di Giuseppe... figlio prediletto... scomparso anzitempo... per tragica fatalità.....
Il collegamento è di quelli da lasciare senza fiato..... straziante... incredibile... profondo... radicato fin nelle viscere della mia anima..... 
Otto anni trascorsi... non avevano cancellato il ricordo di quello sfortunato evento..... 
La mia data di nascita ed il mio nome... serviranno (forse) ad onorarlo...