PRIMO SCRITTO SUL TEMA
MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..
I ruderi di questa antica limonaia, risalente agli inizi del Settecento, hanno dato i natali alla mamma di mio padre... Questo luogo magico è situato subito a nord del golfo di Limone, sul lago di Garda, ad un passo dall'estremità di capo Reamòl... dal quale la limonaia prende il nome... La mia nonna paterna, nata in una stanza che si affaccia sul lago, si chiamava Giuseppina... Da lei viene il mio nome... Rimase orfana di padre all'età di due anni... Una polmonite se lo portò via nel giro di pochi giorni... Giuseppe ed Anna, questi i nomi dei miei bisnonni, in questo luogo isolato, a tre chilometri di distanza dal paese, si dedicavano alla pesca, alla coltivazione degli agrumi, a quella dell'olivo, della vite e di molti altri alberi da frutta... Avevano caprette, asini, conigli, galline... Gli antichi, bianchi pilastri erano ricoperti dalle rose e dai gelsomini... C'erano mandorli, ciliegi, melograni... Il posto era un piccolo "paradiso terrestre"... la limonaia, una delle più ampie e delle più belle dal punto di vista architettonico... ma il lavoro, che doveva seguire il ritmo implacabile ed impietoso delle stagioni, era davvero molto duro... I miei bisnonni erano coloni dell'illustre famiglia bresciana dei Conti Bettoni... non erano proprietari della limonaia... Quando si conobbero, Anna scendeva a piedi, insieme alla sorella, dalla soprastante Valle di Ledro, fino giù al lago, per guadagnarsi da vivere nella piccola "industria" del baco da seta della famiglia Comboni... Giuseppe ed i suoi fratelli, tutti maschi, originari di Gargnano, si occupavano della limonaia di Reamòl... All'inattesa morte di Giuseppe, fu Cristoforo, il fratello più giovane, a sposare la cognata, rimasta vedova..... Eravamo nella seconda metà dell'Ottocento, in piena crisi della coltura del limone... La mia nonna, giovanissima, venne letteralmente data in sposa ad un limonese al quale non era restata altra via che quella dell'emigrazione..... Partita anche lei per l'America, senza quasi conoscere il marito Bernardo (venuto in Italia esclusivamente per il matrimonio, dopo un'assenza di dieci anni), Giuseppina partorì quattro figli in quattro stati diversi del Nord-Est degli U.S.A., sognando sempre di fare ritorno a Reamòl... Di giorno cucinava per tutti gli operai del cantiere... Di sera andava a lezione di inglese... per potersi integrare in quella terra che lei non amava..... Baracche fatiscenti le loro abitazioni..... Con un piccolo partorito da poco e abbandonato a chissà chi, finì anche in ospedale... sola... senza l'appoggio del marito..... Bernardo, dopo altri dieci anni di duro lavoro a costruire ponti in ferro (dieci li aveva fatti prima di sposarsi)... perso un occhio colpito da una scheggia... riuscì, finalmente, con l'aiuto di un fratello, a racimolare il gruzzolo necessario per acquistare la limonaia di Reamòl..... Giuseppina e Bernardo fecero ritorno in Italia... con quattro figli che non conoscevano nulla, o quasi, del paese di origine dei loro genitori.....
.....GENTE CHE HA FATICATO..... STORIE DI MISERIA... DI STENTI... DI EMIGRAZIONE..... TUTT'ALTRO CHE "RICCHI PROPRIETARI".....
NELL'IMMAGINE : I RUDERI DELL'ANTICA LIMONAIA DI REAMOL SOTTO LA NEVE... LIMONE SUL GARDA - FEBBRAIO 2013 FOTOGRAFIA SCATTATA DALL'AMICO PETER DENNIS MCMAHON |
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