TERZO SCRITTO SUL TEMA
ALBERI... TRAMITE FRA IL MONDO TERRENO ED IL MONDO DIVINO
"...I PREDICATORI PIU' PERSUASIVI..."
Il premio Nobel tedesco Hermann Hesse, nel suo "Canto degli alberi", dice :
"Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi...
Sono come uomini solitari...
Tra le loro fronde stormisce il mondo...
le loro radici affondano nell'infinito...
Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte...
Gli alberi sono santuari...
Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità...
Essi non predicano dottrine o precetti, predicano la legge primigenia della vita..."
NELLA FOTOGRAFIA ("COORDINAMENTO NAZIONALE PER GLI ALBERI E IL PAESAGGIO") UNO DEI BELLISSIMI CERRI DI "VILLA BORGHESE" |
FELICE DI ONORARE LE MIE RADICI
Le querce, i cerri, i lecci sono alberi maestosi, forti e longevi che promettono benessere, ricchezza, prosperità...
Nei tempi antichi erano venerati come "gli Alberi per eccellenza" e i loro boschi erano intoccabili e consacrati alle Divinità...
Publio Cornelio Tacito, grande storico dell'Antica Roma, racconta che i soldati di Cesare, in Gallia, avevano paura ad affrontare il taglio di questi alberi... Si diceva, infatti, che, chi avesse usato la scure contro questi sacri tronchi, ne avrebbe visto uscire lacrime e sangue... che i colpi inferti si sarebbero, ben presto, riversati contro di lui... sul campo di battaglia...
Al giorno d'oggi... abbattere un bosco di lecci è considerata "cosa normale"...
I familiari dalla parte di mio padre, erano soprannominati "Eles", dal latino ìlex, leccio... (quercus ilex è il nome scientifico del leccio... che, in Toscana, diventa èlice... in Sicilia, ìlici... sul Garda bresciano, èles...).
Questo appellativo, dato dall'intuizione popolare, racconta non soltanto il temperamento incarnato da questi miei avi, ma anche il legame profondo che essi avevano instaurato con la natura...
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