mercoledì 30 settembre 2015

IL PERCORSO DI VITA DI MARC CHAGALL


UNDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO.. FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO..




LA NOSTALGIA DELLA PERDUTA TERRA MADRE

NELLA PITTURA FIABESCA DI MARC CHAGALL


I bambini i cui genitori sono emigrati, fuggiti, rimasti senza una patria... sentono un fortissimo, malinconico richiamo verso il paese lasciato dal padre o dalla madre e, ancor più dei loro genitori ed in modo più forte se non conoscono affatto il luogo di provenienza che appartiene loro, soffrono, si rattristano, si tormentano, proprio in base a questo motivo, fin nelle profondità del loro esistere...
La nostalgia per la propria terra madre... la spinta a ritornare al proprio paese natale, anche se si manifestano ad un livello del tutto inconscio, sono così intense e struggenti che, in molti casi, riescono a trasformare il dispiacere in malattia... a meno che non si arrivi a prender coscienza del fatto e a sublimarlo portandolo all'esterno, magari attraverso un'attività creativa... come la pittura...
"IL PITTORE DELLA LUNA"  -  1917
MARC CHAGALL  (1887-1985)

In Marc Chagall troviamo l'esempio convincente di un uomo geniale che, deciso a non lasciarsi prendere nella rete della nostalgia e del ricordo amaro delle sue perdute origini, cerca, con la forza del cuore, di esorcizzare, attraverso centinaia di dipinti, sculture, opere in ceramica ed in vetro, murales e mosaici... dai bellissimi colori carichi, energici, immediati, liberi e brillanti... le conseguenze del suo "essere senza patria"...
"I FIDANZATI DELLA TOUR EIFFEL"  -  1913
MARC CHAGALL
VITEBSK (IMPERO RUSSO) 7 LUGLIO 1887
SAINT-PAUL-DE-VANCE (FRANCIA) 28 MARZO 1985

Nei suoi tre diversi nomi, quello ebraico, quello russo e quello francese... è già riassunto il suo complicato percorso di vita...
Le sue origini ebraiche chassidiche ce lo descrivono come Moishe Segal...
Segal era un cognome tradizionale levita... una sigla... un acronimo per "assistente levita", "aiutante del rabbino", "braccio destro del sacerdote"...
Mark Zacharovic Sagalov, abbreviato in Sagal, ci dà la sua successiva identità... quella russa...
Marc Chagall, infine, la trascrizione francese, ci fornisce il suo terzo profilo...
Tre diversi nomi... tre diverse patrie... tre matrici, tre essenze... tre "dolori del ritorno"... che esploderanno con forza nelle sue opere... anche se quella ebraica chassidica, delle sue avite origini di appartenenza, resterà sempre la sua natura dominante... la prima fra tutte, quella che avrà il predominio sulle altre...
"AMANTI"  -  1950
MARC CHAGALL

Il movimento degli ebrei chassidici, al quale apparteneva, da diverse generazioni, la famiglia Segal, si distingueva, all'interno dell'ebraismo tradizionale, per il grande entusiasmo, l'allegria, il fervore, l'uso della musica, del canto, della danza..... per il voler vedere le meraviglie di Dio nei piacevoli benefici che ci provengono dalla vita terrena, nelle piccole gioie sensoriali, nei minimi aspetti del comune vivere quotidiano..... per l'interpretazione solare, creativa, originale, soggettiva... dei sacri testi biblici..... per l'uso colorito delle parabole, delle favole, delle leggende, delle fiabe, dei racconti popolari tramandati, di generazione in generazione, con una fantasia, una ricchezza di dettagli, un movimento eccezionali... con un simbolismo ed una lirica del tutto particolari..... per l'insistenza nel privilegiare la percezione soggettiva ed il rapporto diretto dell'individuo con Dio, scavalcando la mediazione, a volte limitante, del rabbino.....
"IL CIRCO BLU"  -  1952
MARC CHAGALL

Gli innamorati sospesi fra il cielo e la terra... gli amanti che si abbracciano... il violinista, con la redingote viola aperta a forbice e le scarpe scompagnate, che suona, sopra i tetti delle case la sua dolcissima, struggente melodia... la contadina che, con la mano sinistra, quella del cuore, indica il figlio che porta in grembo... il suonatore di flauto che scende dal cielo a testa in giù... il mercante di bestiame seduto sul carro che, con la mano, alza il frustino sul tiro... il caprone blu, viola e bianco, dallo sguardo grave e profondo, accosciato sul carro diretto al mercato per essere venduto..... la cavalla incinta dall'occhio consapevole, il peso del giogo sul collo e, nel ventre, sdraiato a pancia all'insù, rosa tenue, perfetto, il suo cavallino già pronto a vedere la luce..... il gatto giallo dal volto troppo umano.... il cavallo fulvo che vola nel buio della notte, reggendo il chiarore di un candelabro acceso.... la luna semicoperta da un'eclissi.... la vecchia pendola sempre un poco sbilenca e fuori posto, che ondeggia irraggiungibile, piovuta dalle estreme regioni del tempo.... le case di legno che lievitano come nuvole, in un paese senza forza di gravità..... le mucche, le caprette, gli agnelli, gli asini, i maialini... i pesci, i galli, le gru... le volpi... gli angeli, i rabbini, gli sposi, i musicisti, gli acrobati... le staccionate, i mazzi di fiori, i ventagli, le trombe, i tamburelli, le tavolozze, i tetti delle case, i baldacchini... sono tutte "piccole grandi cose" abitate da Dio che gli derivano dalla mistica chassidica della sua infanzia...
"LA CAVALLERIZZA"  -   1931
MARC CHAGALL

"...C'è un solo colore che dona senso all'arte ed alla vita stessa. Il colore dell'amore..." ripeteva Marc Chagall... "Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà.." continuava...
"NEVE SULLA CHIESA"  -  1927
MARC CHAGALL

Il 7 di luglio del 1887, giorno della nascita di Moishe Segal,
il villaggio di Vitebsk (allora Impero Russo, oggi Bielorussia)
dove la sua famiglia viveva le tristi condizioni degli ebrei russi sotto il dominio degli zar, venne attaccato con ferocia dai cosacchi e la sinagoga data, con spregio, alle fiamme...
"Io sono nato morto!" era solito ripetere Marc Chagall
nel rievocare le proprie origini...
"Mia.. ora.. è soltanto la patria dell'anima...
Non vi sono case:
furono distrutte durante la mia infanzia...
I loro inquilini volano ancora nell'aria...
...vivono tutti nella mia anima..."

Con, alle spalle, le terribili persecuzioni subite dal suo popolo nel corso della storia... vittima lui stesso della politica discriminatoria dello zar di Russia nei confronti degli ebrei... nel maggio del 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, Marc Chagall sarà costretto a lasciare anche la Francia per sfuggire ai rastrellamenti nazisti.....

2 commenti:

  1. Parole sublimi....pittura del cuore!

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  2. Sì, Rosalinda... Chagall ha sempre guardato la realtà con gli occhi del cuore... Persino i colori riusciva a personificare... Quelli simili fra loro, secondo lui, erano "amici"... Quelli opposti... erano "amanti"... Nei suoi dipinti sono rimasti frammenti della sua anima.. vivi.. partecipi.. contattabili.. perché quando lui lavorava, proteso davanti ad una tela, entrava dentro al soggetto del quadro con tutto il suo "essere" fino a dargli sostanza... fino a farlo fiorire...

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