lunedì 14 settembre 2015

MITI... ANTICHE SORGENTI DI ENERGIE UNIVERSALI


DODICESIMO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



PROIETTIAMO ALL'ESTERNO IL SEME DELLA DIVINITA' PRESENTE IN OGNUNO DI NOI...

LO SCOPO DI OGNI MITO, DI OGNI FAVOLA, DI OGNI LEGGENDA, DALLE ORIGINI DEL MONDO FINO AD OGGI, NON E' QUELLO DI NARRARE LE GESTA DEGLI DEI O DEGLI EROI, BENSI' QUELLO DI TRASMETTERE ALL'UOMO I DISEGNI NASCOSTI DEL SE'...



STRALCIO COLLEGATO AGLI UNDICI TESTI PRECEDENTI ED AL SUCCESSIVO ULTIMO TESTO

La mia "carta numerologica" è quasi completa e l'"eroico viaggio" alla ricerca di me stessa, pressoché in "dirittura d'arrivo".....
"A GRECIAN LOVELY"  -  1909
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)



Come Orfeo si era calato negli "Inferi" profondi del suo inconscio per salvare Euridice, "Anima" della sua vita... così anch'io mi sono calata negli scuri "abissi oceanici" del mio essere per riscoprire, adagiata sui fondali, la mia antica anima persa, ormai tutta invasa dalle rosse strutture arborescenti dei coralli...

"VIOLETS... SWEET VIOLETS"  -  1908
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)

La nostra sfera psichica più profonda, quella che sfugge alla nostra coscienza, ma che, pur senza essere avvertita, ne influenza pesantemente l'attività... è sempre stata associata alla profondità del mare... con il buio delle sue inesplorate cavità colme d'acqua, che tanto ricordano il magico luogo segreto nel quale noi tutti siamo rimasti immersi, per un bel po' di tempo, prima di essere in grado di affrontare le difficoltà del mondo...
"THE QUIET PET"  -  dettaglio  -  1906
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)


In effetti, l'inconscio, quella parte di noi così inafferrabile, così sconosciuta... che tutti avvertiamo enorme, spropositata e, sotto certi aspetti, anche pericolosa... è proprio paragonabile ad un abisso oceanico...  oscuro, immenso, profondo, misterioso, non misurabile... e che incute paura... pieno di mostri che non vediamo, ma che avvertiamo come terribili...
"IN THE DAYS OF SAPPHO"  1904
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)




Calarci in un abisso vuol dire affrontare una situazione difficile, piena di imprevisti e di tranelli... realtà che potrebbe anche farci stare molto, molto male..... perché ci potrebbe obbligare a rinvenire, dal fondo, "antichi relitti" che ci appartengono... spettri ormai sommersi dal fango..... perché ci potrebbe obbligare a rivedere verità dimenticate..... a scoprire segreti sconosciuti... nascosti come si nasconde un tesoro, con immensa cura... segreti che potrebbero portare mutamenti profondi, sconcertanti, sconvolgenti a tutto il nostro essere...
"CONTEMPLATION"  -  1903
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)


Io... man mano che mi calavo in quell'immaginaria massa d'acqua blu scura, visualizzando, ad occhi chiusi, come in un sogno... ritrovavo, insieme all'inconscio personale, anche quello familiare, comune a tutta la mia ascendenza d'origine e quello collettivo, comune a tutte le stirpi del pianeta... tracce indelebili provenienti dalla vita dei miei antenati e da quella di tutte le persone che, nei tempi andati, hanno abitato la terra... tracce preziose e limitanti al tempo stesso, capaci di arricchirmi, ma anche di condizionare, a mia insaputa, il procedere della mia esistenza... tracce ricevute in eredità sin dalla nascita o, forse, prima ancora... alcune venute da vicino, altre da lontano... avvolte, tutte quante, nella nebbia del sonno e della dimenticanza... già altrove tramontate, ma pronte a risorgere insieme all'astro della mia vita.....
Quante volte, nel sonno, mi sono sognata l'acqua che straripava ed inondava le rive, fino ad arrivare, scura, violenta ed incontrollata, alle finestre delle abitazioni...
Quante volte la mia parte nascosta è stata compressa, schiacciata, soffocata, per dare spazio alla parte razionale, a quella intellettuale.....
"CARINA"  -  dettaglio
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)



E' stato bello riprendere il contatto con tutto ciò che è magico, lunare, numinoso, sacro, misterioso..... terrificante ed affascinante al tempo stesso... con il carattere oscuro e segreto che è alla base del sentimento religioso comune a tutta quanta l'umanità... con quella specifica consapevolezza che Carl Gustav Jung definiva "Sé transpersonale".....
E' stato bello riprendere contatto con i miti eterni dell'antichità, con i loro numi e con i loro simboli..... realtà comuni a tutte le civiltà  del mondo, pur geograficamente lontanissime l'una dall'altra... stessa essenza, stesso significato simbolico, pur con nomi differenti... stesso arcaico, struggente tentativo dell'uomo di proiettare all'esterno il seme divino presente dentro  ognuno di noi.....
"SOTTO I FIORI"  -  1917
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)



E' stato bello riprendere contatto con i racconti favolosi dei Greci e dei Romani..... con le affascinanti leggende medioevali... dove il Sé è sempre rappresentato da un tesoro, da una terra promessa, da una coppa... da un "Sacro Graal"..... dove i personaggi, per "riscoprire" la propria interiorità, assumono le sembianze di eroi eccezionali e coraggiosi, disposti ad intraprendere il difficile, insidioso viaggio all'interno di sé stessi... a confrontarsi con l'"ignoto"... a misurarsi con le proprie paure... a guardare in faccia i "mostri" del proprio inconscio... a lottare con i guardiani che sorvegliano le porte che danno accesso alla consapevolezza... alla volta dei propri talenti e dello scopo della propria vita...
"THE TAMBOURINE GIRL"  -  1906
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)


E' stato bello riprendere contatto con l'"Antico Testamento"... con gli insegnamenti di Pitagora... con le ricerche di Freud e con quelle di Jung... con il "pensiero taoista" dello "Yin" e dello "Yang", due aspetti di una sola ed unica forza vitale, necessari l'uno all'altro, intimamente connessi ed, al tempo stesso, fortemente contrapposti fra loro, presi nell'eterno gioco dei contrasti... cielo e terra, luce ed ombra, uomo e donna... Adamo ed Eva, Polluce e Castore...
"CARINA"
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)

pittore vittoriano neoclassico
molto vicino al più famoso Lawrence Alma-Tadema, suo maestro,
che lo tutelava e lo proteggeva quasi fosse un suo pupillo...


Ho potuto visualizzare immagini ancestrali che hanno dominato il mio esistere fin dai suoi albori.... sono riuscita ad identificare "archètipi" che hanno dato origine alla mia realtà.... ad esaminare modelli iniziali dai quali è derivata la mia personalità.... idee primitive che, ancor oggi, mi governano.... matrici che mi hanno modellato.... stampi contenenti le incisioni destinate a me.... emblemi, segni di riconoscimento, simboli, nascosti dietro a un linguaggio solo apparentemente misterioso..... rappresentazioni di "Entità" grazie alle quali ho potuto contattare la forza specifica di quel "fattore cosmico", di quella "Dea", di quel "Dio", di quella "Divinità universale"... ho potuto mettermi in sintonia con la sua funzione psichica e con le sue due opposte espressioni, quella  sublimata e quella "corrotta", quella diritta e quella inversa, quella in luce e quella in ombra...
"A SOUVENIR"  -  1920
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)


Ho visto il mio desiderio di trascendenza e la mia "saggezza" trasformarsi in dubbio, in isolamento, in "solitudine"...
Ho visto la mia sensibilità di "fanciulla" trasformarsi nella dipendenza e nel timore dell'"orfana"...
Ho visto il mio amore d'"angelo custode" trasformarsi nel sacrificio, nella rinuncia, nel fardello del "martire"...
"A GRECIAN GIRL"  -  1908
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)



Ho visto il coraggio di una bimba "guerriera", unica e piena di valore, trasformarsi nell'insicurezza di una giovane adolescente "ribelle", che non riesce a vedere i propri errori e procede, con ostinazione, sul sentiero dell'orgoglio e dell'estremismo...
Ho visto la generosità di un'"idealista", ricca di fede e di ispirazione, involvere nella delusione, nell'amarezza, nello sconforto di un "Angelo caduto"...
"THE BELVEDERE"   -  1913
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)


Luci che divengono ombre... ombre che potrebbero ritornare ad essere luce, perché contengono ancora il ricordo della luce, anche se deformata, pervertita, corrotta...
"IN REALMS OF FANCY"  -  1911
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)



All'interno di ognuno di noi, come in una grande opera teatrale, agisce un'intera galleria di personaggi, ciascuno dotato di un proprio carattere... carattere che, a sua volta, può evolvere in positivo o, viceversa, può involvere in negativo, perché, come ogni cosa, è un tutt'uno bifronte, dove l'aspetto "buono", il lato luminoso, è rivelato proprio dal confronto con il suo lato "problematico", notturno, tenebroso...
"A CLASSICAL BEAUTY"  -  1892
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)



Mentre studiavo questi "personaggi", ho capito quanto è sbagliato definire un individuo deducendolo da un solo aspetto del suo carattere...
Dentro di noi interagiscono, come in un "impasto", molti archètipi, uno diverso dall'altro... ognuno con la sua storia, i suoi simboli, il suo colore, le sue caratteristiche, la sua personalità, la sua affettività, il suo livello, le sue difficoltà.... sorgenti antiche di energia universale alle quali la nostra psiche va, da sempre, ad abbeverarsi...
"A FAIR REFLECTION"
JOHN WILLIAM GODWARD  (1861 - 1922)


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