NONO SCRITTO SUL TEMA
NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...
NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...
GESTIRE LO STRESS POST- TRAUMATICO CONSEGUENTE A SHOCK EMOTIVI SPERIMENTATI DURANTE L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA...
LO SHOCK NON E' SOLTANTO UNA FORZA DISTRUTTRICE...
POTENZIALMENTE.. E' ANCHE UNA DELLE FORZE PIU' SIGNIFICATIVE PER LA NOSTRA EVOLUZIONE PSICOLOGICA E SPIRITUALE...
"BOCCONI DI CIBO" SOTTRATTI...
STRALCIO COLLEGATO AGLI OTTO TESTI PRECEDENTI E AI QUATTRO SUCCESSIVI
Se, durante l'infanzia o nel periodo delicato dell'adolescenza, abbiamo vissuto grandi tensioni emotive croniche con uno o con entrambi i genitori, con le famiglie di origine del padre o della madre, una parte di noi sarà, senz'altro, rimasta bloccata in quell'età... ferma in quel periodo...
"AI PIEDI DELLA SCOGLIERA" - dettaglio - 1886 WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU |
Se nostra madre, una nostra zia, una nonna, ha avuto un gesto di repulsione o di disprezzo nei nostri confronti, quando avevamo ancora il candore e l'innocenza dell'infanzia... se nostro padre, sul quale avevamo riversato tutto il nostro amore, si è dimostrato "assente", quando l'unica nostra macchia era la nostalgia del "Paradiso"... se abbiamo provato la sensazione di dover scegliere fra il padre e la madre... se ci siamo sentiti impotenti davanti al continuo conflitto fra i nostri genitori... se ci siamo sentiti turbati poiché incapaci di farlo cessare... se nostra madre ha parlato continuamente male della famiglia di nostro padre davanti a noi... se ci ha insegnato a prendere esclusivamente da lei e dalla sua famiglia di origine... se abbiamo avuto l'impressione di non essere graditi... se le scelte ci sono sempre state imposte... se non abbiamo potuto esprimere la nostra creatività... se non ci è mai stato offerto un incoraggiamento... se abbiamo avuto la sensazione di non esistere agli occhi dei nostri cari... o, peggio ancora, di essere loro di peso... se abbiamo avuto paura per la nostra incolumità fisica... il bambino o la bambina interiore, vivo dentro di noi, proverà ancora "rabbia" verso entrambi i genitori... avendo covato un rancore ed un risentimento che non hanno avuto, al loro giusto tempo, un'equa possibilità di espressione.....
L'adulto che è in noi, intanto, senza rendersi conto del perché, avrà paura a manifestarsi e ad agire, farà fatica a concretizzare i propri desideri, non riuscirà a realizzare i propri progetti, penserà sempre al "peggio", in una condizione di scoramento e di rinuncia...
In me c'è ancora una fanciulla ferita e schiva che desidererebbe tanto essere presa per mano e ricondotta, con il sorriso, nel "verde giardino dell'Eden"... una bimba sensibile e spaesata che vorrebbe far riposare il proprio cuore insieme a quello dei suoi genitori, dei suoi nonni, delle zie e degli zii, dei fratelli e dei cugini... di tutti i membri di entrambe le famiglie di origine, paterna e materna insieme, nella pace dell'unità familiare, nell'armonia totale della coscienza della sua stirpe... senza le frenetiche dualità dell'esistenza...
Nascosta nel profondo del mio essere, c'è ancora una piccola creatura timida, impaurita e diffidente che spera di poter essere accettata, inclusa, riconosciuta, vista... che spera di poter appartenere... una bimba suscettibile, tesa e risentita che aspetta ancora che le vengano restituiti i "bocconi di cibo" che le spettavano , ma che le sono stati sottratti... stornati verso una destinazione che avrebbe dovuto restare secondaria... una bimba dolce ed innocente che aspetta di essere nutrita, coccolata, accarezzata, sostenuta con amore... una fanciulla che nutre ancora la speranza di essere ascoltata, di essere incoraggiata, di ricevere gratificazione, di ottenere riconoscimento... per potersi sentire integra, sicura, protetta... al riparo dalle avversità della vita, dai conflitti e dai problemi del mondo...
disponibile a lasciar andare le difese e ad abbandonarsi ai miracoli dell'amore...
Questa bambina interiore, che continua ad esistere in me, vorrebbe dire ai propri genitori:
"Carissimo papà, carissima mamma, dentro di me voi due sarete sempre uniti!
Siete i miei genitori... gli unici giusti per me!
Non potranno mai esistere, ai miei occhi, un padre ed una madre migliori di voi!
Quando non riuscivate ad accettarvi e a rispettarvi, quando continuavate a rifiutare e a disprezzare l'una la famiglia di origine dell'altro e viceversa, al sentire del mio cuore, stavate rifiutando e disprezzando anche me... primogenita fra i vostri tre figli...
Se, un giorno, vi siete scelti, non è certo stato per caso!
Peccato non aver trovato, per tempo, una buona soluzione!
Sarebbe bastato così poco...
Una situazione di disequilibrio, la vostra, che, forse, avrete, voi stessi, ereditato... magari dai primitivi "movimenti interrotti" di entrambi verso i vostri stessi genitori... di certo un qualcosa che, negato in una generazione, si è trasformato in sintomo nella generazione successiva...
Forse il mio cuore ha preteso più di quanto voi poteste dargli...
Avrebbe potuto prendervi così, come eravate, pregi e difetti...
Non sono stata una figlia perfetta, ma vi ho molto amato e, per questo ho sofferto così tanto... per questo sono stata così male...
A livello inconscio, la fedeltà nei vostri confronti, era talmente forte in me, che mi è stato impossibile tradirla...
Per voi sono arrivata a farmi del male... per voi ho rinunciato alla mia vita...
Il dolore che ne è derivato, ha avuto effetti deleteri, devastanti... che mi hanno indebolito, scoraggiato, svuotato...
Come figlia, avrei voluto poter amare, allo stesso modo, tutti e due voi genitori!
Eravate entrambi dentro di me... ed io non potevo tollerare che uno non venisse rispettato dall'altro!
Se le vostre menti erano in rotta fra di loro, non lo erano di certo i vostri cuori e le vostre anime!
L'odio è soltanto l'altra faccia dell'amore, non è il suo contrario!
Quando un bambino, durante l'infanzia, riceve ferite precoci... in adolescenza, poi, si esprimerà con odio e, con l'odio, perderà proprio quello che avrebbe voluto avere dai suoi genitori, l'amore, chiudendosi, da solo, la strada verso la felicità futura...
La sofferenza di una persona adulta, per fortuna, ha buone possibilità di trasformarsi, con il tempo, il desiderio, la volontà, l'impegno... in riconciliazione, in pacificazione... perché il contrario dell'amore è solo l'indifferenza..."
L'adulto che è in noi, intanto, senza rendersi conto del perché, avrà paura a manifestarsi e ad agire, farà fatica a concretizzare i propri desideri, non riuscirà a realizzare i propri progetti, penserà sempre al "peggio", in una condizione di scoramento e di rinuncia...
"AI PIEDI DELLA SCOGLIERA" - 1886 WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU |
In me c'è ancora una fanciulla ferita e schiva che desidererebbe tanto essere presa per mano e ricondotta, con il sorriso, nel "verde giardino dell'Eden"... una bimba sensibile e spaesata che vorrebbe far riposare il proprio cuore insieme a quello dei suoi genitori, dei suoi nonni, delle zie e degli zii, dei fratelli e dei cugini... di tutti i membri di entrambe le famiglie di origine, paterna e materna insieme, nella pace dell'unità familiare, nell'armonia totale della coscienza della sua stirpe... senza le frenetiche dualità dell'esistenza...
Nascosta nel profondo del mio essere, c'è ancora una piccola creatura timida, impaurita e diffidente che spera di poter essere accettata, inclusa, riconosciuta, vista... che spera di poter appartenere... una bimba suscettibile, tesa e risentita che aspetta ancora che le vengano restituiti i "bocconi di cibo" che le spettavano , ma che le sono stati sottratti... stornati verso una destinazione che avrebbe dovuto restare secondaria... una bimba dolce ed innocente che aspetta di essere nutrita, coccolata, accarezzata, sostenuta con amore... una fanciulla che nutre ancora la speranza di essere ascoltata, di essere incoraggiata, di ricevere gratificazione, di ottenere riconoscimento... per potersi sentire integra, sicura, protetta... al riparo dalle avversità della vita, dai conflitti e dai problemi del mondo...
disponibile a lasciar andare le difese e ad abbandonarsi ai miracoli dell'amore...
"JEANNE" - 1888 - dettaglio WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU |
Questa bambina interiore, che continua ad esistere in me, vorrebbe dire ai propri genitori:
"Carissimo papà, carissima mamma, dentro di me voi due sarete sempre uniti!
Siete i miei genitori... gli unici giusti per me!
Non potranno mai esistere, ai miei occhi, un padre ed una madre migliori di voi!
Quando non riuscivate ad accettarvi e a rispettarvi, quando continuavate a rifiutare e a disprezzare l'una la famiglia di origine dell'altro e viceversa, al sentire del mio cuore, stavate rifiutando e disprezzando anche me... primogenita fra i vostri tre figli...
Se, un giorno, vi siete scelti, non è certo stato per caso!
Peccato non aver trovato, per tempo, una buona soluzione!
Sarebbe bastato così poco...
Una situazione di disequilibrio, la vostra, che, forse, avrete, voi stessi, ereditato... magari dai primitivi "movimenti interrotti" di entrambi verso i vostri stessi genitori... di certo un qualcosa che, negato in una generazione, si è trasformato in sintomo nella generazione successiva...
Forse il mio cuore ha preteso più di quanto voi poteste dargli...
Avrebbe potuto prendervi così, come eravate, pregi e difetti...
Non sono stata una figlia perfetta, ma vi ho molto amato e, per questo ho sofferto così tanto... per questo sono stata così male...
A livello inconscio, la fedeltà nei vostri confronti, era talmente forte in me, che mi è stato impossibile tradirla...
Per voi sono arrivata a farmi del male... per voi ho rinunciato alla mia vita...
Il dolore che ne è derivato, ha avuto effetti deleteri, devastanti... che mi hanno indebolito, scoraggiato, svuotato...
Come figlia, avrei voluto poter amare, allo stesso modo, tutti e due voi genitori!
Eravate entrambi dentro di me... ed io non potevo tollerare che uno non venisse rispettato dall'altro!
Se le vostre menti erano in rotta fra di loro, non lo erano di certo i vostri cuori e le vostre anime!
L'odio è soltanto l'altra faccia dell'amore, non è il suo contrario!
Quando un bambino, durante l'infanzia, riceve ferite precoci... in adolescenza, poi, si esprimerà con odio e, con l'odio, perderà proprio quello che avrebbe voluto avere dai suoi genitori, l'amore, chiudendosi, da solo, la strada verso la felicità futura...
La sofferenza di una persona adulta, per fortuna, ha buone possibilità di trasformarsi, con il tempo, il desiderio, la volontà, l'impegno... in riconciliazione, in pacificazione... perché il contrario dell'amore è solo l'indifferenza..."
"JEANNE" 1888 - dettaglio WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU |
Nessun commento:
Posta un commento