SETTIMO SCRITTO SUL TEMA
NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...
NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...
NON PER SETE DI AVVENTURA... MA NELL'INTENTO DI CONOSCERE NOI STESSI...
I PERSONAGGI DELLA STORIA, LE FIGURE DELLA MITOLOGIA, GLI EROI DELLA LETTERATURA CAVALLERESCA... NEI LORO PELLEGRINAGGI, CERCANO TUTTI DI RAGGIUNGERE, CON GRANDI DIFFICOLTA', IL CENTRO SPIRITUALE CHE E' DENTRO AD OGNUNO DI NOI, IL SE', INDIVIDUATO COME UNA TERRA LONTANA, UN INTROVABILE SACRO GRAAL... IN REALTA' COSI' VICINO QUANDO SE NE ACQUISTA CONSAPEVOLEZZA...
STRALCIO COLLEGATO AI SEI TESTI PRECEDENTI E AI SEI SUCCESSIVI...
"NASCITA DI VENERE" - DETTAGLIO - 1482-85
ALESSANDRO DI MARIANO DI VANNI FILIPEPI
detto SANDRO BOTTICELLI
ALESSANDRO DI MARIANO DI VANNI FILIPEPI
detto SANDRO BOTTICELLI
Fino ad ora, ho preso in considerazione soprattutto la parte più intima, più profonda e più vulnerabile di me stessa, con le sue più alte aspirazioni e con il suo richiamo allo spirito, quella che emerge quando sono sola e tranquilla, quando mi lascio andare... quella che mi pone in relazione con l'infinito, con l'eterno, con la dimensione dalla quale tutti proveniamo ed alla quale tutti, un giorno, ritorneremo.
Ho preso in considerazione soprattutto la parte dell'anima, quella correlata alle emozioni ed agli affetti, all'amicizia ed all'amore... quella che appartiene all'emisfero destro del cervello, che usa un linguaggio criptato, nascosto, figurato, metaforico, simbolico, assurdo, paradossale, fuori dall'ordinario...
L'antica scienza della numerologia, mi definisce intellettuale, seria, profonda, introspettiva, riflessiva, ma con un sarcastico, pungente spirito critico... perfezionista, analitica, minuziosa con tempi lunghi... una che, quando decide di impegnarsi in qualche cosa, pretende il massimo da se stessa e dagli altri... ricercata e raffinata, ma anche sobria ed essenziale... delicata e malinconica, ma affidabile... nonostante i frequenti sbalzi di umore... fondamentalmente scettica... sempre alla ricerca della verità... con la virtù della sapienza ed il vizio del dubbio... con il dono dell'elevazione ed il problema dell'isolamento... tutta proiettata verso un piano spirituale ed attratta dai misteri e dalla magia della vita... con un grande bisogno di aprirsi alla fiducia ed alla gioia...
"RITRATTO DI DONNA" noto come "RITRATTO DI GINEVRA DE' BENCI" - 1474-'78 LEONARDO DA VINCI |
Associati alla mia anima, sono emersi simboli dominanti, come il numero sette, legato alla spiritualità... come il "chakra della corona", "loto dai mille petali", porta aperta sul cosmo... come il colore violetto, che vibra ad altissima frequenza... come il simbolo del cerchio, perfezione, totalità... e quello del "mandàla" , emblema del "Sé", centro dell'essere, luogo dove è contenuto tutto il nostro potenziale personale...
Associate alla mia anima, sono emerse figure solitarie di filosofi, di mistici, di eremiti, di anacoreti, di monache di clausura, di poetesse... asceti sordi al clamore degli uomini ed arroccati nelle guglie della loro mente...
La mia amica Sira mi sovrapponeva ad Emily Dickinson, la poetessa statunitense, del Massachusetts... Personalità fragile, nonostante (fatto inusuale per quei tempi) l'educazione libera e completa ricevuta dalla famiglia... carattere contraddittorio e complesso, venato da una fierezza irriducibile... Emily, le cui poesie trasmettono grande potenza sensitiva, mentale, metafisica... a soli ventitré anni di età, senza un apparente, valido motivo riconducibile alla sua incarnazione terrena, decise di autorecludersi, scelse una vita di segregazione, appartata in una completa solitudine, addolcita solo dalla letteratura, dalla poesia e dagli sporadici contatti epistolari con il mondo esterno...
Io mi sono sempre specchiata nel "Ritratto di donna", noto come "Ritratto di Ginevra de' Benci" di Leonardo da Vinci.
Pallida, seria, delicata, malinconica, misteriosa e distaccata... fisico fragile e grande cultura, la sedicenne nobildonna fiorentina, figlia di un ricco banchiere, amico del padre di Leonardo, andata sposa, nel 1474, a Luigi di Bernardo di Lapo Nicolini, molto più adulto di lei, mi ha sempre richiamato le sembianze di una mia prozia materna adolescente, Maria, pelle diafana e capelli "color Tiziano", dolce e distaccata, malinconica ed assorta, colta, moderna, emancipata, in anticipo sui suoi tempi... bellissima e sfortunata... doppiamente presente nel mio albero genealogico (nell'ascendenza materna ed in quella paterna) e quindi molto sentita...
Maria, che si era trasferita a Torino e sposata per ben due volte, amava la città, il teatro, l'arte, l'eleganza, la società...
La giovanissima nobildonna fiorentina si dedicava con grande passione alla poesia, alla letteratura, all'arte...
Mentre il marito si lamentava, riferendosi alla scarsa salute della consorte, in realtà, solo apparentemente fragile... lei coltivava, con grande trasporto, un amore platonico con il veneziano Bernardo Bembo, ambasciatore veneto a Firenze...
Ho sempre adorato i dipinti di Leonardo da Vinci... il sorriso sottile, timido, appena abbozzato... tipico dei suoi ritratti... nel quale tanto mi ritrovo... il linguaggio nascosto, criptato, misterioso, enigmatico... originale frutto dei giochi del suo intelletto... che tanto intriga e appassiona..
Fin dall'adolescenza, nella mia camera, sopra la testata del letto, c'erano gigantografie di dettagli del "Ritratto di dama", noto come "La belle ferronnière" con lo sguardo magnetico di Lucrezia Crivelli... e de "La dama con l'ermellino", incantevole ritratto di Cecilia Gallerani... dove la giovane donna è in perfetta sintonia con l'ermellino che tiene in grembo... stessa posa, stesso equilibrio, identica gestualità... Vicino ai ritratti di Lucrezia e di Cecilia , c'era un dettaglio gigante dell'insuperabile "Nascita di Venere" di Sandro Botticelli, raffigurante la bellissima Simonetta Vespucci, morta a soli ventidue anni di età...
"LA BELLE FERRONNIERE" o "RITRATTO DI DAMA" molto probabilmente LUCREZIA CRIVELLI 1482-1500 LEONARDO DA VINCI |
Queste meravigliose figure femminili del Rinascimento italiano nelle quali, ogni giorno, io mi specchiavo, convivevano pacificamente con l'immagine di Ernesto "Che" Guevara, stampata su di un grande poster che avevo ricevuto in regalo da mio fratello. Nel "Che", serio, bellissimo e fiero, si specchiava tutto il mio idealismo, tutta la mia utopia, si specchiavano tutti i miei progetti...
I personaggi della storia, della filosofia e della religione, le figure della mitologia, gli dei dell'antica Grecia, quelli di Roma, i guerrieri ed i re dei poemi omerici, i cavalieri delle leggende, gli eroi della letteratura cavalleresca, i grandi pittori, i grandi letterati, i grandi poeti... gli archètipi, le immagini, i modelli nei quali ci identifichiamo, ai quali ci associamo, quelli che più ci assomigliano nei tratti somatici, nella personalità, nei fatti della vita... quelli che attirano inequivocabilmente la nostra attenzione, la nostra simpatia... nei loro pellegrinaggi, cercano tutti di raggiungere, con grandi difficoltà ed in balia degli eventi, il centro spirituale che è dentro ognuno di noi, il "Sé", l'unità ultima... individuato come una terra lontana, un introvabile "Sacro Graal"... in realtà così vicino, quando se ne acquista consapevolezza...
Tutti i Prometeo, gli Adamo, i Caino, i Lucifero, le Arianne, gli Orfeo... il profeta Giovanni Battista, San Paolo, Sant'Agostino, San Giorgio... tutti gli Ulisse, i Parsifal, le Giovanne d'Arco... non "viaggiavano" per la sete di avventura... procedevano nell'intento di conoscere se stessi...
"DAMA CON L'ERMELLINO" RITRATTO DI CECILIA GALLERANI 1488-90 LEONARDO DA VINCI |
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