sabato 29 agosto 2015

UN RAPPORTO COMPLESSO CON IL PADRE


DECIMO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



CON LA RIBELLIONE E CON IL DOLORE RECLAMIAMO SOLTANTO IL DIRITTO AD AVERE IL NOSTRO GIUSTO POSTO ALL'INTERNO DEL SISTEMA FAMILIARE AL QUALE APPARTENIAMO PER ORIGINE..


NELLA LOTTA ESTENUANTE PER OTTENERE LA FIDUCIA DEI NOSTRI CARI, SIAMO COSTRETTI A METTERE IN ATTO LE DIFESE INVALIDANTI DELLA PREOCCUPAZIONE, DEL TIMORE, DELL'IMPAZIENZA, DELL'ANSIA, DELLA TREPIDAZIONE, DELL'AFFANNO...



L'ACCESSO EMOTIVO AL PADRE E' VITALE NEL PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE ED IN QUELLO DI SEPARAZIONE...
L'ORIGINE DELLE PROBLEMATICHE LEGATE AI "FIGLI RIBELLI", VA RICERCATA PROPRIO NEL RAPPORTO VISSUTO CON IL PAPA' DURANTE L'INFANZIA...


STRALCIO COLLEGATO AI NOVE TESTI PRECEDENTI E AI TRE SUCCESSIVI...

L'analisi dettagliata del significato  e del potere dei numeri collegati al mio aspetto "ombra", realtà "rifiutata" e, proprio per questo, radicata con forza nel mio essere... realtà che domina la mia personalità dal profondo del mio inconscio... e che suscita in me reazioni emotive sorde, deformate, incontrollabili, che covano senza venire del tutto alla luce, che sussistono indipendentemente alla mia volontà, nascoste, ma forti e tenaci, quasi vivessero di vita propria... ebbene, quest'analisi minuziosa, con mio grande stupore, si sta rivelando una fonte preziosa di informazioni sull'origine dei miei stress psicologici che, radicati sin dall'infanzia e dall'adolescenza, mi hanno spinto, nella giovinezza e nella maturità, a comportamenti "inadeguati", seguiti ad una incredibile sensazione di debolezza, di fragilità, di insicurezza, di scoraggiamento, di rinuncia... di amarezza, di sconfitta, di delusione, di sconforto, di oppressione, di paura... stress che mi hanno spinto a commettere "errori" che, nonostante l'evidenza, si sono ripetuti, regolarmente, nel corso degli anni e che, in parte, purtroppo, ripeto ancor'oggi...
"RITRATTO DI MARIA LUISA"  -  1879
EMILE MUNIER  (1840 - 1895)


Dentro di me c'è una persona adulta piena di buonsenso e di cuore, saggia e solitaria, spirituale e perfezionista, a volte anche geniale ed ispirata, idealista, amorevole e generosa, compassionevole, gentile ed affidabile... che convive con una fanciulla vulnerabile, ipersensibile, sofferente e trascurata... con un'"orfana" divisa, smembrata, lacerata... con un'insofferente giovane ragazza ribelle, che nutre ancora un impellente desiderio nascosto di riscatto e di rivalsa... che esige, una buona volta, di essere vista, ascoltata, considerata, riconosciuta, inclusa ed onorata... che reclama, a voce alta, con rabbia e con dolore, il suo giusto posto all'interno del proprio sistema familiare di appartenenza... che, nella lotta estenuante per ottenere la fiducia dei propri cari, si è vista costretta a mettere in atto le difese invalidanti della preoccupazione, del timore, dell'impazienza, dell'ansia, della trepidazione, dell'affanno...
"IN PENITENZA"  -  1879
EMILE MUNIER  (1840 - 1895)



L'origine delle problematiche legate alla "fanciulla ribelle" che è ancora viva in me... aspetto "ombra" principe della mia esistenza... va ricercata, in gran parte, nel rapporto che ho vissuto con mio padre durante l'infanzia...
Questa figura genitoriale avrebbe dovuto rappresentare la mia identificazione con il "fare", con l'"agire", con l'"ottenere"... con la volontà, con l'autostima, con il potere personale... avrebbe dovuto personificare  la mia capacità di affermazione e di riuscita nel sociale... la possibilità di vedere riconosciuti il mio talento, le mie risorse, il mio valore, la mia unicità...
Il fatto di aver sperimentato, da un lato, un rapporto "assente" con la figura paterna... e, dall'altro, di averla eccessivamente idealizzata, se non addirittura mitizzata... non mi ha permesso di rapportarmi con mio papà in modo realistico...
Fino ad una certa età, non ho mai saputo, né voluto, riconoscere questa difficoltà di relazione...
Innamorata di mio padre, come tutte le figlie primogenite, non trovavo, né volevo trovare, alcuna ragione per "criticarlo"... 
A livello inconscio, però, mi sentivo "offesa"... provavo sfiducia, scoramento, diffidenza, risentimento...
Mi vedevo sola, scissa, abbandonata a me stessa, privata di "un qualcosa di importante"...
Non mi sentivo amata...
"RITRATTO DI FANCIULLA"  -  1878
EMILE MUNIER  (1840 - 1895)


Quando, poi, mio padre, in fretta e furia, è scomparso, mentre alla mamma sono stati concessi altri vent'anni e più di vita... tutto, in me, si è accentuato... il mio sordo tormento si è fatto prima dispiacere e, poi, dolore... un dispiacere profondo, insopportabile, estremo... un dolore che mi ha mandato in frantumi... mi ha spezzato in mille frammenti... e, d'improvviso, tutti gli ostacoli dell'esistenza, sono divenuti, ai miei occhi, macigni insuperabili...
Mio padre, agli occhi di sua madre, di sua zia, delle sue tre sorelle, dei suoi quattro nipoti, tre dei quali nati prima di me e dei miei fratelli, è sempre stato un "dio", una "leggenda", un "eroe" invincibile, un "superuomo" al quale chiedere qualsiasi cosa...
Si è sempre trovato a dover rappresentare "un qualcosa di non razionale" che esprimeva, tutte quante insieme, le più alte aspirazioni della sua collettività di origine, del suo clan di appartenenza... i cui membri, beneficiari pressoché esclusivi della sua "grazia divina", avevano maturato, nei suoi confronti, la gelosia tipica di chi teme di perdere l'affetto dell'amato... di chi ha il sospetto che qualcuno voglia sottrargli un figlio, un nipote, un fratello, uno zio, una proprietà che non vuole cedere a nessuno, per nessuna ragione al mondo...
Quanto l'abbiamo amato... io, mia madre, i miei fratelli!
Quante volte abbiamo sperato di riuscire a guadagnare un posto nel suo cuore!
Quante volte ci è sfuggito!
Bello come un attore del cinema, occhi a mandorla color del cielo, nato negli Stati Uniti d'America da genitori italiani emigrati, come tanti altri, oltre oceano, per motivi di lavoro, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento e, come tanti, ritornati, poi, in Italia agli inizi degli Anni Venti del Novecento... Ufficiale della Regia Aeronautica Militare Italiana, Capitano Pilota con Medaglia d'Argento durante la Seconda Guerra Mondiale... mio padre, affascinante e gentile, era cugino di mia madre ed aveva ben dieci anni più di lei...
La madre della mia mamma era cugina di primo grado del padre di mio papà...
La nonna di mia madre era sorella del nonno di mio padre... 
Nel settembre del 1951, quando i miei genitori si sono sposati, mio padre aveva già trentotto anni di età e legami inscindibili con i membri della sua famiglia d'origine, con i quali si identificava completamente...
Difficile, per lui, riuscire a creare nuovi legami così profondi come quelli connessi alle sue origini, impossibile allontanarsi da una così intensa "simbiosi" familiare per rendersi indipendente e disponibile a dar vita ad una nuova stirpe, impensabile "tradire" il proprio sistema per un altro, pur così simile, vicino, sovrapposto al suo... 
In me, che mi sono sempre sentita fuori dalla sfera di influenza di mio padre, rimane la profonda, struggente nostalgia per questa "meravigliosa" figura di appartenenza che non è mai stata del tutto mia... rimane il ricordo del mio grande affetto nei suoi confronti... rimangono le ferite dell'attaccamento... il sentimento di perdita, di privazione, di abbandono, di lontananza, di assenza, di solitudine, di separazione che mi assaliva da bambina ogni volta che vedevo il papà "con la testa girata verso la sua famiglia d'origine"... rimane il sentimento di profonda devozione e di assoluta fedeltà che solo una figlia primogenita sente così forte nei confronti della figura genitoriale maschile... rimane il sacrificio rituale dell'amore "cieco", che ho messo in atto, per lui, sin dall'infanzia...
"Sono tua figlia!
Ti prego... dammi un posto nel tuo cuore!
Potrei arrivare persino a morire per te!"
La mia ribellione, il mio pormi "contro"... era un emblematico sacrificio... una disperata richiesta di riconoscimento, di integrazione... un desiderio di soggettività...
Non era la superbia di Prometeo, il ribelle della tradizione greca... né quella dell'"Angelo caduto", "Il Portatore di Luce" della letteratura biblica... quanto, piuttosto, la drammatica rivendicazione di potere di Caino, ombra di Abele, che non si vede beneficiato dalla grazia del padre...
Concludo qui questo parziale confronto con le mie "ombre", tappa obbligata del mio "eroico viaggio" dentro i penetrali della coscienza... 
Avvertire la necessità di veder riconosciuti il proprio valore, la propria unicità, la propria originalità... e non avere la consapevolezza di come rapportarsi nel sociale per ottenere il rispetto e la fiducia dovuti... è il nucleo centrale delle difficoltà che incontra chi, come me, durante l'infanzia, ha avuto un rapporto complesso con il proprio padre.
Il coraggio, la fierezza, l'orgoglio, l'ardore ribelle tipico di un "guerriero"... vivi e  presenti nel profondo dell'essere... o vengono portati al loro limite estremo... o risultano, anche se è solo un'apparenza, quasi del tutto assenti...
Dalla manifestazione esagerata, si può passare alla totale mancanza... dall'onnipotenza, si può passare all'impotenza...
La difficoltà principale sta nel vivere l'equilibrio, perché il frenetico bisogno di essere presi in considerazione può portare il fanciullo o la fanciulla ribelle ad un comportamento inadeguato, pur di attirare, a tutti i costi, l'attenzione genitoriale...
L'insicurezza  rende noi "ribelli" estremisti...
Odiamo sentirci manipolati...
Le proibizioni sortiscono, in noi, l'effetto contrario...
Guai se le richieste diventano imposizioni!
"RAGAZZA ITALIANA"
EMILE MUNIER  (1840 - 1895)



Quante difficoltà e quanti patimenti seguono alle afflizioni, alle sofferenze ed alle angosce sperimentate durante l'infanzia!
Quanti percorsi bisogna intraprendere prima di arrivare alla pacificazione!
Quanto è vitale l'accesso emotivo al padre nei processi di individuazione e separazione...!

domenica 23 agosto 2015

IL TRAUMA NON PUO' ESSERE IGNORATO


NONO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



GESTIRE LO STRESS POST- TRAUMATICO CONSEGUENTE A SHOCK EMOTIVI SPERIMENTATI DURANTE L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA...



LO SHOCK NON E' SOLTANTO UNA FORZA DISTRUTTRICE... 
POTENZIALMENTE.. E' ANCHE UNA DELLE FORZE PIU' SIGNIFICATIVE PER LA NOSTRA EVOLUZIONE PSICOLOGICA E SPIRITUALE...



"BOCCONI DI CIBO" SOTTRATTI...

STRALCIO COLLEGATO AGLI OTTO TESTI PRECEDENTI E AI QUATTRO SUCCESSIVI


Se, durante l'infanzia o nel periodo delicato dell'adolescenza, abbiamo vissuto grandi tensioni emotive croniche con uno o con entrambi i genitori, con le famiglie di origine del padre o della madre, una parte di noi sarà, senz'altro, rimasta bloccata in quell'età... ferma in quel periodo...
"AI PIEDI DELLA SCOGLIERA" - dettaglio  -  1886
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


Se nostra madre, una nostra zia, una nonna, ha avuto un gesto di repulsione  o di disprezzo nei nostri confronti, quando avevamo ancora il candore e l'innocenza dell'infanzia... se nostro padre, sul quale avevamo riversato tutto il nostro amore, si è dimostrato "assente", quando l'unica nostra macchia era la nostalgia del "Paradiso"... se abbiamo provato la sensazione di dover scegliere fra il padre e la madre... se ci siamo sentiti impotenti davanti al continuo conflitto fra i nostri genitori... se ci siamo sentiti turbati poiché incapaci di farlo cessare... se nostra madre ha parlato continuamente male della famiglia di nostro padre davanti a noi... se ci ha insegnato a prendere esclusivamente da lei e dalla sua famiglia di origine... se abbiamo avuto l'impressione di non essere graditi... se le scelte ci sono sempre state imposte... se non abbiamo potuto esprimere la nostra creatività... se non ci è mai stato offerto un incoraggiamento... se abbiamo avuto la sensazione di non esistere agli occhi dei nostri cari... o, peggio ancora, di essere loro di peso... se abbiamo avuto paura per la nostra incolumità fisica... il bambino o la bambina interiore, vivo dentro di noi, proverà ancora "rabbia" verso entrambi i genitori... avendo covato un rancore ed un risentimento che non hanno avuto, al loro giusto tempo, un'equa possibilità di espressione..... 
L'adulto che è in noi, intanto, senza rendersi conto del perché, avrà paura a manifestarsi e ad agire, farà fatica a concretizzare i propri desideri, non riuscirà a realizzare i propri progetti, penserà sempre al "peggio", in una condizione di scoramento e di rinuncia...
"AI PIEDI DELLA SCOGLIERA"  - 1886
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU



In me c'è ancora una fanciulla ferita e schiva che desidererebbe tanto essere presa per mano e ricondotta, con il sorriso, nel "verde giardino dell'Eden"... una bimba sensibile e spaesata che vorrebbe far riposare il proprio cuore insieme a quello dei suoi genitori, dei suoi nonni, delle zie e degli zii, dei fratelli e dei cugini... di tutti i membri di entrambe le famiglie di origine, paterna e materna insieme, nella pace dell'unità familiare, nell'armonia totale della coscienza della sua stirpe... senza le frenetiche dualità dell'esistenza...
Nascosta nel profondo del mio essere, c'è ancora una piccola creatura timida, impaurita e diffidente che spera di poter essere accettata, inclusa, riconosciuta, vista... che spera di poter appartenere... una bimba suscettibile, tesa e risentita che aspetta ancora che le vengano restituiti i "bocconi di cibo" che le spettavano , ma che le sono stati sottratti... stornati verso una destinazione che avrebbe dovuto restare secondaria... una bimba dolce ed innocente che aspetta di essere nutrita, coccolata, accarezzata, sostenuta con amore... una fanciulla che nutre ancora la speranza di essere ascoltata, di essere incoraggiata, di ricevere gratificazione, di ottenere riconoscimento... per potersi sentire integra, sicura, protetta... al riparo dalle avversità della vita, dai conflitti e dai problemi del mondo...
disponibile a lasciar andare le difese e ad abbandonarsi ai miracoli dell'amore...
"JEANNE"  -  1888  -  dettaglio
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU



Questa bambina interiore, che continua ad esistere in me, vorrebbe dire ai propri genitori:
"Carissimo papà, carissima mamma, dentro di me voi due sarete sempre uniti!
Siete i miei genitori... gli unici giusti per me!
Non potranno mai esistere, ai miei occhi, un padre ed una madre migliori di voi!
Quando non riuscivate ad accettarvi e a rispettarvi, quando continuavate a rifiutare e a disprezzare l'una la famiglia di origine dell'altro e viceversa, al sentire del mio cuore, stavate rifiutando e disprezzando anche me... primogenita fra i vostri tre figli...
Se, un giorno, vi siete scelti, non è certo stato per caso!
Peccato non aver trovato, per tempo, una buona soluzione! 
Sarebbe bastato così poco...
Una situazione di disequilibrio, la vostra, che, forse, avrete, voi stessi, ereditato... magari dai primitivi "movimenti interrotti" di entrambi verso i vostri stessi genitori... di certo un qualcosa che, negato in una generazione, si è trasformato in sintomo nella generazione successiva...
Forse il mio cuore ha preteso più di quanto voi poteste dargli...
Avrebbe potuto prendervi così, come eravate, pregi e difetti... 
Non sono stata una figlia perfetta, ma vi ho molto amato e, per questo ho sofferto così tanto... per questo sono stata così male...
A livello inconscio, la fedeltà nei vostri confronti, era talmente forte in me, che mi è stato impossibile tradirla... 
Per voi sono arrivata a farmi del male... per voi ho rinunciato alla mia vita...
Il dolore che ne è derivato, ha avuto effetti deleteri, devastanti... che mi hanno indebolito, scoraggiato, svuotato...
Come figlia, avrei voluto poter amare, allo stesso modo, tutti e due voi genitori!
Eravate entrambi dentro di me... ed io non potevo tollerare che uno non venisse rispettato dall'altro!
Se le vostre menti erano in rotta fra di loro, non lo erano di certo i vostri cuori e le vostre anime!
L'odio è soltanto l'altra faccia dell'amore, non è il suo contrario!
Quando un bambino, durante l'infanzia, riceve ferite precoci... in adolescenza, poi, si esprimerà con odio e, con l'odio, perderà proprio quello che avrebbe voluto avere dai suoi genitori, l'amore, chiudendosi, da solo, la strada verso la felicità futura...
La sofferenza di una persona adulta, per fortuna, ha buone possibilità di trasformarsi, con il tempo, il desiderio, la volontà, l'impegno... in riconciliazione, in pacificazione... perché il contrario dell'amore è solo l'indifferenza..."
"JEANNE"  1888  -  dettaglio
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


lunedì 17 agosto 2015

NULLA ACCADE PER CASO


OTTAVO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...




SE C'E' STATO UN TEMPO NEL QUALE NON SIAMO RIUSCITI A CAPACITARCI DI UN "ACCADUTO"... ARRIVERA' UN TEMPO IN CUI, IN UN SOLO ISTANTE, TUTTO COLLIMERA'...



STRALCIO COLLEGATO AI SETTE TESTI PRECEDENTI E AI CINQUE CHE SEGUONO...

Da adesso in avanti, abbandonerò l'aspetto "anima" e prenderò in considerazione la "veste", l'"armatura", la "maschera", la "persona"... che noi tutti indossiamo nel mondo... quella che fornisce agli altri un'idea di chi siamo e di che cosa ci si può aspettare da noi...
Gli altri, quelli che vengono in contatto diretto con me, mi vedono come una persona timida e prudente, dolce e premurosa, gentile e paziente, capace di mantenere la calma, l'equilibrio e l'armonia... ben educata, raffinata, romantica...
La mia natura, in sintonia con le energie dell'universo, mi rende, in realtà, inquieta, agitata, emotiva, recettiva, ispirata ed elettrica...
Verso l'esterno sono disponibile e comprensiva, servizievole, sottomessa, "fanciulla", sempre pronta a dare una mano, a prodigarmi con tatto, a sostenere il ruolo di paciere, di mediatore, a "farmi in quattro", sia per vedere gli altri felici... che per ottenere una, anche piccola, approvazione per me stessa...
Nel mio intimo, sono sensibile all'eccesso ed anche assai mutevole...
Chi non mi conosce di persona, a volte, scambia il mio atteggiamento di dignitoso orgoglio per superiorità, per alterigia, ma, chi mi conosce bene, sa che, nell'intimità, sono umile, semplice, quasi "servile"... anche se è vero che, queste virtù, ereditate da mio padre, a volte si scontrano con l'irriducibile fierezza d'animo presa in dono da mia madre...
Il talento dell'empatia mi consente di sintonizzarmi sulla stessa lunghezza d'onda di chi mi sta accanto e di assorbire gioie e dolori...
Il sentimento dell'infinito mi procura un "dolore cosmico" che i medici tradizionali sintetizzano, troppo spesso, in ansia e depressione...
Collegata con la potente vibrazione del numero undici, numero "maestro", riesco a fatica a sostenerne gli effetti, combattuta nella contraddizione fra l'umiltà, tipica del numero due, e l'ambizione portata all'eccesso, tipica del doppio uno...
L'energia attirata dai numeri "mastri", undici, ventidue, trentatré, quarantaquattro... è talmente elevata che pochissime persone riescono a sostenere, a dominare, a far fruttare.. i doni conferiti e le dure prove richieste dai numeri stessi...
"MARTA E MARIA MADDALENA"  -  1598-1599
MICHELANGELO MERISI DA CARAVAGGIO



Romantica e sognatrice, ispirata e "preveggente", slegata dagli schemi tradizionali, sono affascinata da persone intellettuali, poliedriche, creative e, forse, anche un poco bizzarre, come qualcuno, ultimamente, mi ha fatto notare... senz'altro persone non uniformate al modo di essere della maggioranza... ma capaci di capire la mia mente, abituata a far sfumare la realtà nel sogno, nella metafisica, nella magia... "Figlia delle stelle", sono attratta da persone in grado di elevarsi all'altezza dei miei ideali, persone vere, generose, emotive, sensibili... ma anche difficili e complesse, perché soggette a sbalzi d'umore che, a volte, le rendono inquiete, nervose, incostanti...
Io stessa non sono facile...
Nella mia anima convivono due nature: una timida, prudente, impressionabile, provata da profonde ferite emotive che mi hanno portato, più di una volta, ad estraniarmi dall'ambiente sociale circostante... l'altra entusiasta, estroversa, ispirata, teatrale...
All'una può subentrare l'altra e, a volte, è sufficiente che mi si rivolga una parola senza tatto, per farmi cambiare immediatamente stato d'animo...
Ho sempre avuto un debole per le persone difficili, per le storie difficili, complicate, sfortunate...
Da bambina, quando, insieme ai miei fratelli, leggevo "Il Corriere dei Piccoli", prima rivista settimanale di fumetti dell'editoria italiana... supplemento del "Corriere della Sera"... e, tutti e tre noi bambini, fantasticavamo sui personaggi... rielaborando le storie... io mi ritrovavo sempre a tenere la parte del "diverso", del "cattivo", del "ribelle"... "la parte di Caino", come si suol dire, che, rivendicando il suo potere, schiacciato dall'autorità punitiva, richiedeva soltanto soggettività e riconoscimento... o la parte dell'"Angelo caduto" che, dopo tutto, come ci insegnavano anche a scuola, era il più saggio fra tutti gli Angeli del Paradiso, tanto che il suo nome significava "Il Portatore di Luce"...
Già da allora, mi opponevo al concetto di "bene assoluto", nel tentativo, ahimè ingenuo, di essere l'unica artefice del mio destino...
Come mi sarebbe piaciuto aiutare gli "altri" a recuperare i loro sogni...! Come mi sarebbe piaciuto rivendicare i diritti degli esclusi, dei rifiutati, dei ribelli...! E come mi piacerebbe ancora poterlo fare...! Come mi sarebbe piaciuto contribuire allo sviluppo del potenziale umano...! 
Terapeuta dell'animo, psicologa... forse questa avrebbe potuto essere la mia professione...
Studiare gli istinti, le emozioni, i sentimenti, le percezioni, la memoria, la volontà, l'intelligenza e tutti gli altri fenomeni della vita affettiva e di quella mentale...
Sono stata anch'io una ragazzina ribelle...
Ho rappresentato anch'io l'uomo che protesta contro l'autorità punitiva... Sono stata anch'io un Angelo caduto, un Adamo, un Caino, un Prometeo...
So quanto è difficile vivere in modo adeguato il bisogno di vedere riconosciuti il proprio valore, la propria originalità, la propria unicità...
"GIUDITTA CHE TAGLIA LA TESTA AD OLOFERNE"
   DETTAGLIO   -   1597-98
MICHELANGELO MERISI DA CARAVAGGIO



Quante volte sono stata punita, schiacciata, umiliata... per essere uscita dal circuito, per essermi posta "contro"...
Quante volte sono precipitata a terra, a sguazzare nel profondo della materia, a confrontarmi con le tenebre della mia ombra...
Ho visto, più di una volta, infrangersi i miei ideali utopistici, le mie teorie, i miei scopi, i miei nobili e generosi sentimenti... 
Lo scontro con la dura realtà dei fatti, mi ha lasciato, più e più volte, abbattuta, scoraggiata, delusa, amareggiata...
Innamorata dell'amore, quante volte ho cercato nella persona amata il riflesso azzurro del cielo... quante volte ho innalzato i miei genitori, i miei fratelli, i parenti e gli amici sul piedistallo delle mie aspettative... per, poi, arrivare a sentirmi orfana, diversa, "aliena", sbagliata, estranea, rifiutata, non degna, isolata, emarginata... chiusa nel mio mondo ad elaborare i miei progetti...
Nulla accade per caso...
Così, se c'è stato un tempo nel quale non siamo riusciti a capacitarci di un "accaduto", arriverà un tempo in cui, in un solo istante, tutto collimerà...
Le vicissitudini dolorose della vita insegnano che dobbiamo accettare le persone che ci circondano così come sono, con i loro pregi e con i loro difetti, con le loro virtù e con i loro vizi... 
Tutti sono degni dei nostri slanci!
Chi ha coscienza di se stesso sa che, se vogliamo cambiare la realtà che è intorno a noi, dobbiamo prima modificare noi stessi...
Accettiamoci così come siamo, con tutti i nostri aspetti, tutte le nostre capacità, tutti i nostri sentimenti e rivendichiamo il diritto ad essere diversi dagli altri... "speciali"...!
Non rinunciamo alla nostra natura a favore del quieto vivere...!
Non nascondiamo la nostra vera origine dietro il "consueto" di tutti i giorni...!
Arriverà un tempo nel quale un avvenimento improvviso, che, solo in apparenza, sembrerà sfuggire alla nostra volontà, ci obbligherà a far cadere la nostra maschera, la nostra armatura, il nostro vestito e l'anima riapparirà... profonda e vulnerabile... vera... risplendente come una stella...
Solo allora saremo pronti per l'amicizia e per l'amore... 
Vedremo un mondo nuovo tutto attorno, perché gli altri ci vedranno in una luce nuova... 
"LA BUONA VENTURA"  -  VERSIONE ROMANA  1593-94
MICHELANGELO MERISI DA CARAVAGGIO











giovedì 13 agosto 2015

IL SE'... REALTA' ULTIMA


SETTIMO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



NON PER SETE DI AVVENTURA... MA NELL'INTENTO DI CONOSCERE NOI STESSI...

I PERSONAGGI DELLA STORIA, LE FIGURE DELLA MITOLOGIA, GLI EROI DELLA LETTERATURA CAVALLERESCA... NEI LORO PELLEGRINAGGI, CERCANO TUTTI DI RAGGIUNGERE, CON GRANDI DIFFICOLTA', IL CENTRO SPIRITUALE CHE E' DENTRO AD OGNUNO DI NOI, IL SE', INDIVIDUATO COME UNA TERRA LONTANA, UN INTROVABILE SACRO GRAAL... IN REALTA' COSI' VICINO QUANDO SE NE ACQUISTA CONSAPEVOLEZZA...



STRALCIO COLLEGATO AI SEI TESTI PRECEDENTI E AI SEI SUCCESSIVI...

"NASCITA DI VENERE"  -  DETTAGLIO  -  1482-85
ALESSANDRO DI MARIANO DI VANNI FILIPEPI
detto SANDRO BOTTICELLI



Fino ad ora, ho preso in considerazione soprattutto la parte più intima, più profonda e più vulnerabile di me stessa, con le sue più alte aspirazioni e con il suo richiamo allo spirito, quella che emerge quando sono sola e tranquilla, quando mi lascio andare... quella che mi pone in relazione con l'infinito, con l'eterno, con la dimensione dalla quale tutti proveniamo ed alla quale tutti, un giorno, ritorneremo.
Ho preso in considerazione soprattutto la parte dell'anima, quella correlata alle emozioni ed agli affetti, all'amicizia ed all'amore... quella che appartiene all'emisfero destro del cervello, che usa un linguaggio criptato, nascosto, figurato, metaforico, simbolico, assurdo, paradossale, fuori dall'ordinario...
L'antica scienza della numerologia, mi definisce intellettuale, seria, profonda, introspettiva, riflessiva, ma con un sarcastico, pungente spirito critico... perfezionista, analitica, minuziosa con tempi lunghi... una che, quando decide di impegnarsi in qualche cosa, pretende il massimo da se stessa e dagli altri... ricercata e raffinata, ma anche sobria ed essenziale... delicata e malinconica, ma affidabile... nonostante i frequenti sbalzi di umore... fondamentalmente scettica... sempre alla ricerca della verità... con la virtù della sapienza ed il vizio del dubbio... con il dono dell'elevazione ed il problema dell'isolamento... tutta proiettata verso un piano spirituale ed attratta dai misteri e dalla magia della vita... con un grande bisogno di aprirsi alla fiducia ed alla gioia...
"RITRATTO DI DONNA" 
noto come "RITRATTO DI GINEVRA DE' BENCI"  -  1474-'78
LEONARDO DA VINCI





Associati alla mia anima, sono emersi simboli dominanti, come il numero sette, legato alla spiritualità... come il "chakra della corona", "loto dai mille petali", porta aperta sul cosmo... come il colore violetto, che vibra ad altissima frequenza... come il simbolo del cerchio, perfezione, totalità... e quello del "mandàla" , emblema del "Sé", centro dell'essere, luogo dove è contenuto tutto il nostro potenziale personale... 
Associate alla mia anima, sono emerse figure solitarie di filosofi, di mistici, di eremiti, di anacoreti, di monache di clausura, di poetesse... asceti sordi al clamore degli uomini ed arroccati nelle guglie della loro mente...
La mia amica Sira mi sovrapponeva ad Emily Dickinson, la poetessa statunitense, del Massachusetts... Personalità fragile, nonostante (fatto inusuale per quei tempi) l'educazione libera e completa ricevuta dalla famiglia... carattere contraddittorio e complesso, venato da una fierezza irriducibile... Emily, le cui poesie trasmettono grande potenza sensitiva, mentale, metafisica... a soli ventitré anni di età, senza un apparente, valido motivo riconducibile alla sua incarnazione terrena, decise di autorecludersi, scelse una vita di segregazione, appartata in una completa solitudine, addolcita solo dalla letteratura, dalla poesia e dagli sporadici contatti epistolari con il mondo esterno... 
Io mi sono sempre specchiata nel "Ritratto di donna", noto come  "Ritratto di Ginevra de' Benci" di Leonardo da Vinci. 
Pallida, seria, delicata, malinconica, misteriosa e distaccata... fisico fragile e grande cultura, la sedicenne nobildonna fiorentina, figlia di un ricco banchiere, amico del padre di Leonardo, andata sposa, nel 1474, a Luigi di Bernardo di Lapo Nicolini, molto più adulto di lei, mi ha sempre richiamato le sembianze di una mia prozia materna adolescente, Maria, pelle diafana e capelli "color Tiziano", dolce e distaccata, malinconica ed assorta, colta, moderna, emancipata, in anticipo sui suoi tempi... bellissima e sfortunata... doppiamente presente nel mio albero genealogico (nell'ascendenza materna ed in quella paterna) e quindi molto sentita...
Maria, che si era trasferita a Torino e sposata per ben due volte, amava la città, il teatro, l'arte, l'eleganza, la società... 
La giovanissima nobildonna fiorentina si dedicava con grande passione alla poesia, alla letteratura, all'arte...
Mentre il marito si lamentava, riferendosi alla scarsa salute della consorte, in realtà, solo apparentemente fragile... lei coltivava, con grande trasporto, un amore platonico con il veneziano Bernardo Bembo, ambasciatore veneto a Firenze...
Ho sempre adorato i dipinti di Leonardo da Vinci... il sorriso sottile, timido, appena abbozzato... tipico dei suoi ritratti... nel quale tanto mi ritrovo... il linguaggio nascosto, criptato, misterioso, enigmatico... originale frutto dei giochi del suo intelletto... che tanto intriga e appassiona..
Fin dall'adolescenza, nella mia camera, sopra la testata del letto, c'erano gigantografie di dettagli del "Ritratto di dama", noto come "La belle ferronnière" con lo  sguardo magnetico di Lucrezia Crivelli... e de "La dama con l'ermellino", incantevole ritratto di Cecilia Gallerani... dove la giovane donna è in perfetta sintonia con l'ermellino che tiene in grembo... stessa posa, stesso equilibrio, identica gestualità... Vicino ai ritratti di Lucrezia e di Cecilia , c'era un dettaglio gigante  dell'insuperabile "Nascita di Venere" di Sandro Botticelli, raffigurante la bellissima Simonetta Vespucci, morta a soli ventidue anni di età...
"LA BELLE FERRONNIERE" o "RITRATTO DI DAMA"
molto probabilmente LUCREZIA CRIVELLI
1482-1500
LEONARDO DA VINCI



Queste meravigliose figure femminili del Rinascimento italiano nelle quali, ogni giorno, io mi specchiavo, convivevano pacificamente con   l'immagine di Ernesto "Che" Guevara, stampata su di un grande poster che avevo ricevuto in regalo da mio fratello. Nel "Che", serio, bellissimo e fiero, si specchiava tutto il mio idealismo, tutta la mia utopia, si specchiavano tutti i miei progetti... 
I personaggi della storia, della filosofia e della religione, le figure della mitologia, gli dei dell'antica Grecia, quelli di Roma, i guerrieri ed i re dei poemi omerici, i cavalieri delle leggende, gli eroi della letteratura cavalleresca, i grandi pittori, i grandi letterati, i grandi poeti... gli archètipi, le immagini, i modelli nei quali ci identifichiamo, ai quali ci associamo, quelli che più ci assomigliano nei tratti somatici, nella personalità, nei fatti della vita... quelli che attirano inequivocabilmente la nostra attenzione, la nostra simpatia... nei loro pellegrinaggi, cercano tutti di raggiungere, con grandi difficoltà ed in balia degli eventi, il centro spirituale che è dentro ognuno di noi, il "Sé", l'unità ultima... individuato come una terra lontana, un introvabile "Sacro Graal"... in realtà così vicino, quando se ne acquista consapevolezza...
Tutti i Prometeo, gli Adamo, i Caino, i Lucifero, le Arianne, gli Orfeo... il profeta Giovanni Battista, San Paolo, Sant'Agostino, San Giorgio... tutti gli Ulisse, i Parsifal, le Giovanne d'Arco... non "viaggiavano" per la sete di avventura... procedevano nell'intento di conoscere se stessi...
"DAMA CON L'ERMELLINO"
RITRATTO DI CECILIA GALLERANI
1488-90
LEONARDO DA VINCI


domenica 9 agosto 2015

IL "KARMA"... UNA LEGGE UNIVERSALE


SESTO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



RACCOGLIAMO IL FRUTTO DI AZIONI GIA' INTRAPRESE IN PRECEDENTI ESISTENZE..


" Durante la settimana avevo riveduto le mie note prese durante un corso di religioni comparate seguito nel mio primo anno alla Columbia. Vi erano in realtà riferimenti alla reincarnazione nell'Antico e nel Nuovo Testamento. Nell'anno 325 l'imperatore romano Costantino il Grande, insieme con sua madre Elena, aveva cancellato i riferimenti alla reincarnazione contenuti nel Nuovo Testamento. Il secondo Concilio di Costantinopoli, radunatosi nel 553, confermò questa decisione e dichiarò eresia il concetto di reincarnazione. A quanto sembra, si pensò che questo concetto avrebbe indebolito il crescente potere della Chiesa dando al genere umano troppo tempo per cercare la propria salvezza. Tuttavia i riferimenti originali persistevano; i primi padri della Chiesa avevano accettato il concetto di reincarnazione. I primi gnostici - Clemente Alessandrino, Origene, San Girolamo e molti altri - credevano di essere già vissuti e che sarebbero vissuti di nuovo." scrive il Dottor BRIAN WEISS, psichiatra americano contemporaneo, in "MOLTE VITE, MOLTI MAESTRI" - "COME GUARIRE RECUPERANDO IL NOSTRO PASSATO"...



STRALCIO COLLEGATO AI CINQUE TESTI PRECEDENTI E AI SETTE TESTI CHE SEGUONO...

"NINNANANNA" - 1875
WILLIAM- ADOLPHE BOUGUEREAU (1825-1905)



Il "Karma" è una legge eterna, universale, cosmica, secondo la quale ognuno di noi raccoglie il frutto delle azioni che ha intrapreso nelle precedenti incarnazioni.
Siamo il risultato di ciò che abbiamo pensato nelle precedenti vite.
Al sopraggiungere della morte, la nostra essenza abbandona il corpo fisico per reincarnarsi in un altro corpo e dare inizio ad una nuova vita.
Questo processo permette alla nostra natura immortale di evolvere e di acquisire nuovi doni.
Legge di causa e di effetto, il "Karma"... di azione e reazione, di botta e risposta..... boomerang che ci riporta le conseguenze delle nostre azioni trascorse..... bilancia che ripristina l'equilibrio in un universo dove "nulla si crea e nulla si distrugge"..... sasso lanciato nell'acqua a provocare un susseguirsi di onde che, raggiunta la spiaggia, ritornano su se stesse, fino a riguadagnare di nuovo il loro punto di partenza...
"PASTORELLA" - 1886
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


Ogni nostro cammino terreno è il risultato di quello precedente e, nel contempo, è la base per quello successivo.
Ogni nostra esistenza contiene in sé il principio del suo superamento...
Sul sentiero del nostro processo evolutivo, portiamo sempre con noi un enorme baule con dentro tutte le esperienze del passato.
Le qualità, i doni, i talenti, le virtù che esprimiamo nella vita, ci derivano dall'esperienza delle precedenti incarnazioni..... sono aspetti sui quali abbiamo già molto lavorato, ma dove è rimasto un qualcosa di irrisolto..... attitudini già presenti nelle nostre vite pregresse, ma in stato di disequilibrio.....
Opere rimaste incompiute... compiti che non siamo riusciti a portare a termine..... occasioni perse..... esperienze che ci sono sfuggite di mano..... situazioni che si sono alterate in negativo.....
"ANIMA TRASPORTATA IN PARADISO"
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


Io ho dovuto volgere nuovamente il mio sguardo verso il basso, verso la madre terra, al fine di ritrovare il cuore, di recuperare le mie radici e, con queste, il senso stesso della vita: l'amore... il potere più grande dell'universo...
Ho voluto affrontare la prova legata al regno della mente e sono stata costretta a constatare che, nel momento in cui cercavo il risultato migliore, senza tenere conto della verità del cuore, inevitabilmente uscivo dal sentiero dell'equilibrio..
La mente, da sola, non è in grado di capire che bene e male sono parte di un'unica energia.
La mente non conosce l'unità. Il cuore, sì.
La mente analizza... seziona... divide in due... distingue e soppesa in un continuo, nevrotico fluire di pensieri... scinde l'universo in un'infinità di categorie... separa ogni realtà in coppie di opposti...
Il cuore unisce.
"GIOVANI ZINGARE" - 1879
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


Ho parlato con me stessa, dicendomi: 
"Non rimandare a quando sarai perfetta! 
Sentiti già ora completa."
"Non collegare il benessere al futuro! 
Rischi di non vivere nel presente."
"Ricorda sempre che la gioia non dipende dalle condizioni esterne!
La puoi trovare solo dentro di te."
"L'ASSALTO"
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU

martedì 4 agosto 2015

RIALLINEARSI CON LA VOLONTA' DELL'UNIVERSO...


QUINTO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



LASCIAMOCI AFFASCINARE DAI MISTERI DELLA VITA...
LASCIAMOCI CONDURRE DAL NOSTRO "SENTIRE".. DALLE NOSTRE INTUIZIONI.. DAI NOSTRI SOGNI...
RISPETTIAMO IL DESTINO ED INCHINIAMOCI DAVANTI A TUTTO CIO' CHE E' INCOMPRENSIBILE...



STRALCIO COLLEGATO AI QUATTRO TESTI PRECEDENTI E AGLI OTTO SUCCESSIVI...

"PRIMAVERA" - 1858
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU




Ho sempre avvertito il mio innato, forte contatto con tutto ciò che mi circonda, ma, fino ad una certa età, non ho avuto una vera e propria coscienza dell'eredità di questo dono...
Sentivo che il confine fra me e l'ambiente esterno era pressoché inesistente, che assorbivo, come una spugna, ogni sorta di emozioni e di energie, che facevo diventare miei i problemi, i bisogni, le vicissitudini delle persone che avevo tutte attorno, familiari ed amici, ma non riuscivo a vedere questo mio potenziale come un talento dello spirito, anzi, cercavo di mantenermi, il più possibile, in superficie, per paura di soffrire, di non riuscire a dominare gli eventi, di perdere il controllo della situazione, di soccombere alla mia virtù...
"LA CONCHIGLIA" - 1871
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


In certe giornate, arrivavo a percepire me stessa sciolta in un'unica soluzione di coscienza con il mondo intero ed, in questa soluzione, come in un processo di osmosi, avevo l'impressione di poter "ascoltare" ed assorbire tutta la tristezza, l'apprensione, l'inquietudine, lo smarrimento, la malinconia, lo sconcerto, il disorientamento, la confusione, il timore, la preoccupazione, il turbamento, la paura, la sofferenza, il dolore, l'oppressione, lo sconforto, l'angoscia... delle più remote estremità della terra... 
Un passaggio spontaneo attraverso le "membrane" permeabili dei miei corpi energetici sottili... Un continuo contatto...
"LA TEMPESTA" - 1874
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


Presa nella trappola della paura, rinchiudevo il mio "dono" in una stanza remota, nel buio più profondo del mio inconscio, mentre, l'universo della coscienza, continuava ad inviarmi, incessante, i suoi segnali, sotto forma di intuizioni, di sogni, di premonizioni, che io subito filtravo con la censura della mente razionale...
In questa situazione, mi ritrovavo ad accettare, come reali, solo quei concetti che potevano essere espressi tramite i paradigmi, i modelli, gli esempi della scienza...
Ma, siccome è risaputo che, quando noi rimuoviamo, buttandolo dalla finestra, un qualcosa che ci appartiene, che è nostro o che ci è stato donato... questo qualcosa, prima o poi, ritornerà a noi, entrando dalla porta principale del nostro essere, possedendoci e governandoci più di prima... così, ben presto, la mia apatica noncuranza verso i doni ricevuti, la mia indifferenza adolescenziale ai temi del misticismo, il mio razionale scetticismo giovanile, il continuo rinnegare la mia origine spirituale... sono diventati, improvvisamente, o, meglio, sono ritornati ad essere quello che erano... connessione, correlazione, contatto, partecipazione, passione, fede, trascendenza, illuminazione... 
"SOLA AL MONDO"
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


Ho ricontattato le forze dinamiche dell'inconscio collettivo... coscienza comune a tutta l'umanità, condivisa da popoli geograficamente lontanissimi fra loro, eppur così vicini... stesse le leggende, identici i miti, uguali i racconti tramandati, di generazione in generazione, da padre in figlio, fin dai tempi del diluvio universale...
Ho ripreso a relazionarmi con le forze dell'inconscio familiare... tracce vive ed indelebili di preziose memorie ancestrali lasciate dai nostri antenati in eredità ad ognuno di noi...
Ho recuperato l'amore e la compassione e ho permesso loro di espandersi, di nuovo, nel mio cuore.
Ho capito che, coltivando la mente in modo unilaterale, correvo il rischio di proiettare "sarcasmo" e "cinismo" nella realtà circostante.
Ho iniziato ad accettare persone e situazioni così come mi arrivavano, semplicemente. 
Ho ripreso a coltivare la qualità della gratitudine, ringraziando tutti e tutto, come mi avevano insegnato a fare i miei genitori quando ero bambina.
Mi sono riallineata con la volontà dell'universo, lasciandomi guidare, fiduciosa, dalla sua energia .
Ho benedetto le persone che, in passato, mi avevano deluso e le ho affidate al sentiero della loro evoluzione.
Ho moderato, di gran lunga, la brutta, inutile abitudine a giudicare, a criticare, a condannare...
Motivata dall'amore, ho ricominciato a sorridere e ad aver fiducia nell'esistenza che, dopo tutto, si è sempre presa cura di me.
Ho ripreso ad investigare, affascinata, i misteri della vita, lasciandomi condurre dalle mie intuizioni, dai miei sogni, dal mio "sentire", rispettando il destino ed inchinandomi davanti a tutto ciò che è incomprensibile...
"GIOVANE RAGAZZA PROVENIENTE DALLA BOEMIA" - 1890
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU


domenica 2 agosto 2015

FARE DI NOI STESSI UN CANALE DELL'AMORE


QUARTO SCRITTO SUL TEMA

NUMEROLOGIA... UN VIAGGIO ALL'INTERNO DI NOI STESSI...


NEI DATI ANAGRAFICI SONO NASCOSTI I NOSTRI TALENTI... LA NOSTRA PERSONALITA'... LO SCOPO DELLA NOSTRA VITA...



A VOLTE... DOBBIAMO PASSARE ATTRAVERSO LA SOFFERENZA... PER CAPIRE CHE... SENZA L'AIUTO DEL CUORE... IL POTERE DELLA MENTE SI RIVELA CIECO... DISTRUTTIVO... SPIETATO...


STRALCIO COLLEGATO AI TRE TESTI PRECEDENTI E AI NOVE CHE SEGUONO...

"VOLTO DI RAGAZZA" - 1898
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU (1825-1905)

Se voglio aiutare gli altri, esprimendo al mondo le verità del mio cuore, devo prima salvare me stessa... conoscere me stessa...
Ho ripreso, per questo, il mio viaggio simbolico, calandomi nelle profondità del mio inconscio, alla volta del tesoro nascosto nell'antico relitto adagiato sul fondo della mia anima...
Sulla base delle cifre ricavate dal mio nome, dal mio cognome e dalla mia data di nascita è stato possibile tracciare un profilo completo, o quasi, della mia personalità, con talenti "speciali" e non poche difficoltà psicologiche...
I miei stessi pregi, le mie virtù, le mie caratteristiche positive, i miei doni... se portati all'eccesso, si alterano a tal punto da involvere in negativo...
Persino il pensiero, l'etica, il senso di giustizia, la nobiltà d'animo, la grazia, la dedizione, il sacrificio, la spiritualità, il misticismo, l'elevazione, la sapienza, l'illuminazione, l'amore... quando si manifestano in modo esagerato, generano vizi e problemi... come il dubbio, la delusione, l'isolamento, la rinuncia, il senso di colpa, la rimozione, la nostalgia, la tristezza, la melanconia, la depressione, il sarcasmo, la presunzione o il fanatismo...
"LE DUE BAGNANTI" - 1884
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU



Divenire il centro della mia pace, aprirmi alle emozioni, alla fiducia ed alla gioia, fare di me stessa un canale dell'amore, riuscire ad accettare l'affetto, il sostegno e l'aiuto degli altri, riconoscere, come tale, la mia "luce" ed accoglierla... sono le "lezioni karmiche" che sto cercando di imparare.
Molte le difficoltà...
Quando cado, ad esempio, nell'analisi e nel perfezionismo, alla ricerca della "verità assoluta", tendo, ancora adesso, a sublimare le sensazioni, le emozioni, i sentimenti... verso il piano cerebrale, dove il raziocinio, la ragione, lo sforzo intellettuale... prevalgono sulla spontaneità, sull'immaginazione, sull'originalità...
Nel mio confronto utopistico con "l'ideale", mi ritiro tuttora in un isolamento che rasenta la sconfitta, la mortificazione, la malinconia, l'avvilimento, la depressione...
Nella mia "torre d'avorio" di cercatore spirituale mi proteggo ancor'oggi dalla "cattiveria" del mondo, dall'ostilità, dall'inimicizia, dal malanimo, dall'invadenza, dal plagio, dal potere, dalla prepotenza, dall'ingiustizia, dall'inganno, dalla testardaggine, dall'ostinazione, dall'oltraggio, dalla calunnia, dall'accusa, dall'astio, dal livore, dal rancore...
"MIGNON" - 1869
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU



Il mio intuitivo, lirico misticismo ha avuto la presunzione di escludere dalla sua ricerca il potere vivificante dell'amore terreno... 
La mia energia, nonostante i miei sforzi, è, a tutt'oggi, soprattutto psichica, intellettuale...
Questa intensa "fiamma" vitale che circonda la mia aura e mi mette in relazione con la vita del cosmo, con "l'inconscio collettivo", con "l'asse del mondo"... tende, però, a squilibrarsi e ad esaurirsi molto facilmente, lasciandomi spesso inclinata verso terra, spossata, senza forze, stanca, debole, giù di tono, affranta, oppressa, sfinita...
Il sonno e la meditazione mi aiutano a ritrovare la pace di cui tanto ho bisogno...
Il colore che mi dà beneficio, in questo caso, è il violetto, anche se io adoro tutte le sfumature del blu, dal turchese smeraldino fino all'indaco, passando attraverso il cobalto e l'oltremare...
Nato dall'impasto fra il rosso e l'azzurro, il viola rappresenta l'equilibrio fra la terra ed il cielo, fra la percezione fisica ed i sentimenti "alti", fra la natura ed i principi immateriali, fra i sensi e lo spirito, fra l'eros e la saggezza...
La sua vibrazione, adatta alla mia personalità, ridà equilibrio alla mia energia...
"PSYCHE"
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU



Durante l'infanzia ed anche nel periodo dell'adolescenza ho sperimentato fattori, avvenimenti, vicende... che mi hanno  umiliato nel profondo,  facendomi sentire sola, "orfana", messa in disparte, abbandonata, isolata, diversa, esclusa...
L'ambiente che mi circondava non ha sostenuto la mia precoce curiosità, la mia innata raffinatezza, il mio sentimentale romanticismo... il desiderio di affetto, di calore, di incoraggiamento, di amore... che era in me...
Amareggiata e delusa per non aver ricevuto le attenzioni che, ai miei occhi di bimba, meritavo, ho reagito con un atteggiamento di sfiducia, di diffidenza, di sconforto, di scoramento... 
Mi sono ripiegata su me stessa... 
Mi sono rifugiata nella solitudine...
Gli altri, non si erano dimostrati all'altezza dei miei principi ed io, nel tentativo di sfuggire alla rabbia ed all'ostilità che stavano invadendo la mia anima, mi ero chiusa nella mia torre d'avorio, fiacca, avvilita e scoraggiata... 
Il mio apparente sarcasmo, sottile, amaro, pungente, era solo una difesa al mio profondo bisogno di fiducia,  più  e più volte deluso...
L'incapacità di ricevere nascondeva il rancore per "i bocconi di cibo" che mi erano stati sottratti, il dispiacere per non aver ricevuto un adeguato sostegno, per non essere stata sorretta...
Avrei voluto, semplicemente, appartenere, essere vista, accettata, amata per quella bambina che ero...
"BAGNANTE" - 1870
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU



Diventata grande, timida e schiva, avevo difficoltà a manifestare i miei veri sentimenti e, nei rapporti affettivi, non riuscivo mai ad abbandonarmi fino in fondo alla gioia del ricevere...
Tuttora alterno momenti nei quali vorrei fidarmi ciecamente degli altri, a momenti in cui l'antica, eccessiva diffidenza riprende a far da padrona...
Nel tentativo di sottrarmi alla sofferenza, sentendomi, in molte occasioni minacciata, ho preso e, tutt'oggi, a volte, prendo ancora, le distanze dal mondo, filtrando ogni cosa con gli occhi della mente e mantenendomi sempre sulla difensiva...
Questo mio atteggiamento, in passato, ha  fatto sì che gli altri mi ritenessero inaccessibile, perennemente arroccata nel mio eremo, nel mio "deserto"... orientata alla rinuncia...
Paragonando ogni cosa ad un modello ideale, la mia fiducia di ingenua fanciulla, il mio entusiasmo di inesperta bambina... rimpiazzati, a poco a poco, dall'amarezza, dalla delusione, dal sarcasmo, dalla provocazione... mi avevano portato in un vicolo cieco...
Presa in questa trappola,  passavo  da un riserbo totale ad una critica pungente...
Ho dovuto soffrire a lungo prima di capire che, senza l'aiuto del cuore, il potere della mente si rivela implacabile, distruttivo, senza remissione...
"BIBLIS" - 1884
WILLIAM ADOLPHE BOUGUEREAU