LE PAROLE POSITIVE CURANO LE MALATTIE..
LE PAROLE NEGATIVE LE ORIGINANO...
LE PAROLE VANNO SCELTE CON CURA... NON POSSONO ESSERE LASCIATE AL CASO... UNA PAROLA SBAGLIATA, FORTE, PESANTE, PRONUNCIATA IN UN CONTESTO INOPPORTUNO, E' PIU' DELETERIA DI UN VELENO... ESSA CONTIENE L'ESSENZA, LA VIBRAZIONE, LA SOSTANZA, L'ANIMA DELLA PAROLA STESSA... IL RICORDO DI QUESTA ENERGIA NEGATIVA AGISCE SULLA NOSTRA MENTE, SI RADICA NELLA NOSTRA PERSONA, INDEBOLISCE IL NOSTRO FISICO, MODIFICA IL NOSTRO DESTINO, SI IMPOSSESSA DI NOI, TRASFORMANDO IN REALTA' IL PENSIERO DI CHI, IN QUEL PRECISO LUOGO E IN QUEL PARTICOLARE FRAMMENTO DI TEMPO DELLA NOSTRA STORIA, HA SCELTO DI USARE PROPRIO QUELLA SGRADEVOLE PAROLA PER NOI... I BAMBINI, CHE, COME I CUCCIOLI DEGLI ANIMALI, SONO I PIU' APERTI NEL RICEVERE, POSSONO VENIRE INFLUENZATI A VITA DALL'EFFETTO PRODOTTO DA UNA PAROLA FORTE, PRONUNCIATA CON AUTORITA' DA UN GENITORE, DA UN FRATELLO MAGGIORE, DA UNA ZIA, DA UN CUGINO, DA UN AMICO, DA UN INSEGNANTE, DA UNA SUORA, DA UN PARROCO, DA UN MEDICO... AL CONTRARIO, UNA PAROLA GIUSTA, DETTA AL MOMENTO GIUSTO, PUO' FARE MIRACOLI.. PUO' SBLOCCARE SITUAZIONI CONFLITTUALI, RIPORTANDO LA PACE DOVE PRIMA C'ERA IL RANCORE E GENERANDO UN'IMMEDIATA, CONSEGUENTE, SENSAZIONE DI BENESSERE DOVE PRIMA C'ERA DISORDINE, DISAGIO, SEPARAZIONE...
DETTAGLIO DELLE "TRE GRAZIE" TRATTO DALLA "PRIMAVERA" - 1482
DIPINTO A TEMPERA SU TAVOLA
DI ALESSANDRO DI MARIANO DI VANNI FILIPEPI
DETTO SANDRO BOTTICELLI
DIPINTO A TEMPERA SU TAVOLA
DI ALESSANDRO DI MARIANO DI VANNI FILIPEPI
DETTO SANDRO BOTTICELLI
Le parole... un complesso di suoni articolati fra di loro che escono dalla nostra bocca per indicare o per rappresentare un qualcosa, per esprimere un argomento, un'idea, un concetto, un pensiero, un sentimento, per formulare un biasimo, un rimprovero, un giudizio, una critica, per pronunciare una sentenza, per assolvere o per condannare...
Parole semplici o composte, primitive o derivate, popolari o dotte, volgari o letterarie...
Parole poetiche, dialettali, ricercate, forbite, affettate, passate di moda, arcaiche, antiche, antiquate...
Parole brevi, misurate, convincenti, sciolte, affettuose, appassionate, espressive, abbondanti, appropriate, autorevoli, fredde, pesanti, taglienti, velenose, allusive, incomprese, stentate, rotte, inutili, inconcludenti...
Parole che confortano o che offendono, che esprimono gratitudine o che feriscono... che commuovono, che inteneriscono, che parlano al cuore, che turbano, che preoccupano, che provocano...
Parole pesate, sussurrate, gridate, scandite, enfatizzate... parole buttate là in qualche modo, levate di bocca, sputate in faccia, rivolte al muro o al vento, passate veloci di bocca in bocca... non dette, negate, perse...
Parole serie, parole dolci... pettegolezzi, chiacchiere, ciance, fole... linguaggio da iniziati... ostrogoto, turco, arabo...
Parole pronunciate con voce chiara, forte, autoritaria... o a fior di labbra, con voce incerta e tremante... con benevolenza o con malevolenza, con lode o con riprensione...
Musica che, una volta uscita dalla nostra bocca, andrà a modificare la realtà che ci circonda e quella che circonda le persone che ci vivono accanto... cerchi concentrici che si allargheranno e arriveranno a toccare tempi e luoghi impensati a chi compie l'azione... semi buttati alla terra che partoriranno buoni o cattivi frutti...
La parola è essenza, vibrazione, energia, forza e potere del quale, molto spesso, nessuno di noi è veramente consapevole.
Grazie ad essa il nostro pensiero si trasforma in realtà, i nostri obiettivi si radicano negli altri fino ad influenzarli, a dominarli, a possederli, a trasformarli, a stimolarli o ad annientarli, a guarirli o a distruggerli...
Le parole che escono dalla nostra bocca prendono, ben presto, vita propria e creano quello che noi abbiamo pronunciato...
Parole negative espresse con odio, predizioni malevole gridate in un attimo di collera, radicano il nefasto, l'incidente, la morte fin dentro l'anima delle persone alle quali sono state dirette, rendendo queste realtà possibili, vere, sostanziali... malanni profetizzati che, automaticamente, si realizzano, a volte anche ai danni di chi discende dagli individui ai quali la parola forte è stata rivolta.
Un bambino sgridato, minacciato, rifiutato, ridicolizzato, "picchiato" con parole inadeguate nel periodo della sua infanzia, da parte di un padre, di una madre, di un cugino maggiore, di una zia, di un insegnante, di un qualcuno che ha tentato di sfogare in un qualche modo la sua violenza incutendo soggezione agli altri, sarà, ad esempio, un adolescente insicuro nell'esprimersi, un adulto che riporterà disturbi nell'elocuzione, e non solo in quella, un futuro balbuziente costretto a dover trovare una soluzione al suo problema.
Al contrario, ci sono anche parole che, usate sapientemente, con la sincerità che proviene dal cuore e con la consapevolezza legata al sentire dell'anima e alla verità della coscienza, sono in grado di guarire le persone più di un farmaco, di sbloccare situazioni conflittuali meglio di come le sbloccherebbe il più esperto paciere..
Sono le parole : "grazie", "per favore", "mi dispiace", "mi prendo la mia parte di colpa", "sì", "ti voglio bene", "sono anch'io come te", "non sono migliore di te", "mi metto nei tuoi panni", "ti prendo così come sei", "ti sono riconoscente", "tu sei stato il primo amore e nel mio cuore avrai sempre un grande posto", "benedico la forza che un tempo ci ha unito"...
Parole che portano comunicazione, ordine, unione, completezza, armonia, senso di benessere, nuove e positive intuizioni...
Vanno pronunciate al momento giusto, con amore e sempre guardando negli occhi la persona alla quale sono rivolte.
Parole semplici o composte, primitive o derivate, popolari o dotte, volgari o letterarie...
Parole poetiche, dialettali, ricercate, forbite, affettate, passate di moda, arcaiche, antiche, antiquate...
Parole brevi, misurate, convincenti, sciolte, affettuose, appassionate, espressive, abbondanti, appropriate, autorevoli, fredde, pesanti, taglienti, velenose, allusive, incomprese, stentate, rotte, inutili, inconcludenti...
Parole che confortano o che offendono, che esprimono gratitudine o che feriscono... che commuovono, che inteneriscono, che parlano al cuore, che turbano, che preoccupano, che provocano...
Parole pesate, sussurrate, gridate, scandite, enfatizzate... parole buttate là in qualche modo, levate di bocca, sputate in faccia, rivolte al muro o al vento, passate veloci di bocca in bocca... non dette, negate, perse...
Parole serie, parole dolci... pettegolezzi, chiacchiere, ciance, fole... linguaggio da iniziati... ostrogoto, turco, arabo...
Parole pronunciate con voce chiara, forte, autoritaria... o a fior di labbra, con voce incerta e tremante... con benevolenza o con malevolenza, con lode o con riprensione...
Musica che, una volta uscita dalla nostra bocca, andrà a modificare la realtà che ci circonda e quella che circonda le persone che ci vivono accanto... cerchi concentrici che si allargheranno e arriveranno a toccare tempi e luoghi impensati a chi compie l'azione... semi buttati alla terra che partoriranno buoni o cattivi frutti...
"LE TRE GRAZIE" - DETTAGLIO DELLA "PRIMAVERA" - 1482 DIPINTO DI SANDRO BOTTICELLI |
La parola è essenza, vibrazione, energia, forza e potere del quale, molto spesso, nessuno di noi è veramente consapevole.
Grazie ad essa il nostro pensiero si trasforma in realtà, i nostri obiettivi si radicano negli altri fino ad influenzarli, a dominarli, a possederli, a trasformarli, a stimolarli o ad annientarli, a guarirli o a distruggerli...
Le parole che escono dalla nostra bocca prendono, ben presto, vita propria e creano quello che noi abbiamo pronunciato...
Parole negative espresse con odio, predizioni malevole gridate in un attimo di collera, radicano il nefasto, l'incidente, la morte fin dentro l'anima delle persone alle quali sono state dirette, rendendo queste realtà possibili, vere, sostanziali... malanni profetizzati che, automaticamente, si realizzano, a volte anche ai danni di chi discende dagli individui ai quali la parola forte è stata rivolta.
Un bambino sgridato, minacciato, rifiutato, ridicolizzato, "picchiato" con parole inadeguate nel periodo della sua infanzia, da parte di un padre, di una madre, di un cugino maggiore, di una zia, di un insegnante, di un qualcuno che ha tentato di sfogare in un qualche modo la sua violenza incutendo soggezione agli altri, sarà, ad esempio, un adolescente insicuro nell'esprimersi, un adulto che riporterà disturbi nell'elocuzione, e non solo in quella, un futuro balbuziente costretto a dover trovare una soluzione al suo problema.
"FLORA E ZEFIRO" - 1875 DETTAGLIO DEL DIPINTO DI WILLIAM - ADOLPHE BOUGUEREAU |
Al contrario, ci sono anche parole che, usate sapientemente, con la sincerità che proviene dal cuore e con la consapevolezza legata al sentire dell'anima e alla verità della coscienza, sono in grado di guarire le persone più di un farmaco, di sbloccare situazioni conflittuali meglio di come le sbloccherebbe il più esperto paciere..
Sono le parole : "grazie", "per favore", "mi dispiace", "mi prendo la mia parte di colpa", "sì", "ti voglio bene", "sono anch'io come te", "non sono migliore di te", "mi metto nei tuoi panni", "ti prendo così come sei", "ti sono riconoscente", "tu sei stato il primo amore e nel mio cuore avrai sempre un grande posto", "benedico la forza che un tempo ci ha unito"...
Parole che portano comunicazione, ordine, unione, completezza, armonia, senso di benessere, nuove e positive intuizioni...
Vanno pronunciate al momento giusto, con amore e sempre guardando negli occhi la persona alla quale sono rivolte.
UN ALTRO DETTAGLIO DEL DIPINTO DI WILLIAM - ADOLPHE BOUGUEREAU "FLORA E ZEFIRO" - 1875 |
L'amica Rosalinda, in un messaggio privato, citando Italo Calvino in "Lezioni americane", mi ha scritto che "le parole sono fragili ponti di fortuna gettati nel vuoto".. nel tentativo di collegarci a tutto ciò che è "lontano, assente, invisibile".. nella speranza di avvicinarci a tutto ciò "che desideriamo, che temiamo".. Mi sembra un'immagine molto bella e la voglio condividere con voi..
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