giovedì 11 febbraio 2016

SULL'ADOZIONE



SEDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO.. FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO...




QUANDO L'ADOZIONE, DA GRANDE OPERA SOCIALE QUALE E' CONSIDERATA OGGI DALL'OPINIONE PUBBLICA, DIVENTA, INVECE, UNA COLPA PROFONDA... UNA GRAVE INGIUSTIZIA COMMESSA DA PERSONE ADULTE AI DANNI DI CREATURE INDIFESE ED IGNARE, QUALI SONO I BAMBINI, IN NOME DI UN PROPRIO EGO... UN IO DEL TUTTO PERSONALE... L'IO DI CHI PENSA SOLO A SE STESSO ED AI PROPRI INTERESSI.. ANCHE A COSTO DEL DANNO ALTRUI... L'IO DI CHI NON SA VALUTARE ED INTERPRETARE LA REALTA'.. PERCHE' LA SUBORDINA ALLE SUE AMBIZIONI..


CHRISTIAN SCHLOE
arte digitale


Tutti, o quasi, nella nostra società odierna, pensano che le adozioni abbiano un importante valore umanitario e i genitori adottivi sono, nella maggior parte dei casi, tenuti in grandissima considerazione, stimati, apprezzati e chiamati benefattori...
Chi ha una visione diretta della realtà, sa che, questa, è una "falsa strada", che sconvolge gli "ordini naturali" della famiglia e le stesse "leggi della vita".
L'adozione è giustificata soltanto se il bambino o la bambina in questione, non ha più nessuno al mondo... se entrambi i genitori sono morti e non esistono più nemmeno i genitori della madre o del padre, le zie e gli zii... o se il bambino è stato abbandonato e non c'è traccia alcuna che possa condurre ad un parente diretto o indiretto che sia.
In questo caso, come succede anche in natura, da che mondo è mondo, il bambino rimasto orfano nei suoi legami di sangue, viene soccorso, accolto, accudito, allevato e cresciuto da estranei, che compiono, seguendo d'istinto le leggi della vita, una grandissima azione "ordinaria", un atto d'amore "del tutto normale", pienamente giustificato.
Al contrario, se si adottano bambini e bambine seguendo la moda del momento e a "cuor leggero", come succede, troppo spesso, ai giorni nostri, portando via questi bambini dalla loro terra, dal loro ambiente, dai loro genitori e dai loro nonni... si commette uno sbaglio... anzi, una grave ingiustizia.
I figli appartengono ai loro genitori ed alla loro famiglia d'origine, alla loro "patria", alla loro "terra madre"...
Il "non possiamo avere figli nostri", il "provvederemo noi a tutto il necessario", il "non mancherà nulla", non giustifica, ad esempio, l'adozione di un bimbo "strappato dal grembo materno" ad una giovane ragazza-madre, neppure se, questa, fosse stata indirizzata all'aborto...
Chi dà via i figli e chi li prende ad altri, ben presto si sentirà profondamente colpevole e, il più delle volte, senza sapere neppure il perché..
Come sarebbe bello vedere queste coppie senza figli, uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna, aiutare bambini in difficoltà a rimanere nella loro famiglia di origine, andando incontro, in un qualche modo, alle loro necessità del momento...
Padre e madre fisici sono e saranno sempre più importanti... vengono e verranno sempre al primo posto.. rispetto a padre e madre sociali... perché le leggi della natura non possono essere neppure paragonate a quelle dello stato...
E poi, la "grandezza" di un'anima non sta forse nella capacità di riuscire a sostenere il proprio destino all'interno della famiglia alla quale appartiene?

CHRISTIAN SCHLOE
arte digitale

1 commento:

  1. Io, che vivo da sola, non ho potuto avere, in questa mia incarnazione, la gioia di provare l'esperienza della maternità, con il suo dolore e con il suo miracolo..
    Ho vissuto e vivo ancora questo fatto come una perdita, non certo come una scelta, o come una fortuna, o, tanto meno, come un progresso... una perdita che, però, accetto.
    Nel prendere in considerazione ciò che non ho avuto dalla vita, nell'esserne consapevole, nel dare un posto nel mio cuore a questa possibilità che ho perduto, mi sento più dignitosa, più forte, più profonda e più ricca che non se andassi contro al mio destino...

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