DODICESIMO SCRITTO SUL TEMA
PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO.. FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO..
IN BALIA DEL TRAUMA
SENZA CONSAPEVOLEZZA NON ABBIAMO SCELTA
Qualunque sia stato il loro punto di partenza, quanto in là nel tempo e nello spazio, le azioni dovrebbero sempre essere portate a compimento...
Tutti noi, nell'arco di tempo di ogni nostra incarnazione, dall'alba lucente della nostra nascita fino al soffuso tramonto del nostro esistere, siamo inestricabilmente attratti, in modo più o meno evidente, più o meno intenso o compulsivo e, il più delle volte, senza nemmeno averne coscienza, da situazioni che replicano un evento traumatico originario.
Ripetiamo, senza volerlo, incidenti vari, domestici, automobilistici o di altra natura che, in passato, sono già capitati a noi, ad un membro della nostra famiglia di appartenenza o a qualcuno, più all'indietro ancora, nella nostra ascendenza familiare di origine... uomo, donna, ragazzo, ragazza, bambino o bambina dall'anima fortemente collegata alla nostra... personaggio che si colloca in un tempo di tre, di quattro, di cinque, ma anche di otto o di nove generazioni all'indietro rispetto a noi...
Tutti quanti, nel vivere, riproponiamo, attraverso il teatro del nostro corpo, sintomi, disturbi, malattie e decessi già avvenuti in passato a qualcuno dei nostri cari o a noi stessi, magari ad una particolare età, in una specifica data, in ricorrenza di un determinato anniversario, nel periodo dell'infanzia, in quello dell'adolescenza o della prima giovinezza... esperienze, a volte, penose dove anche le parti del corpo prese di mira dalla malattia sono dense di significato per noi che, in quel momento, portiamo il carico della sofferenza, anche a nome dei nostri cari e per l'intera nostra famiglia... sintomi forti e tenaci dovuti all'impulso inconscio di voler portare a termine, completare e risolvere con la guarigione definitiva un trauma d'origine rimasto in sospeso, uno shock la cui tensione, forse eccessiva da contenere, non è stata scaricata a dovere, al suo giusto tempo...
Così, i bambini che hanno avuto un'esperienza traumatica e che, in essa, hanno perduto parte della loro anima, cercheranno, se non sono rimasti del tutto bloccati, di riprodurla spesso nei loro giochi, mossi da una forza inconscia che li spingerà a risolvere il loro trauma rinegoziando e scaricando all'esterno tutta la tensione che si era accumulata nel loro corpo al momento dello shock...
Gli adulti, con un meccanismo simile a quello messo in atto dai bambini, tenderanno a perpetuare le loro esperienze angosciose, quelle dei loro familiari e quelle dei loro avi, nei fatti della vita quotidiana, nei rapporti intimi, nelle situazioni lavorative, in infortuni, in incidenti ed in altri eventi solo apparentemente casuali...
Là dove la "costrizione a ripetere" non sarà messa in pratica, a causa di un sopraggiunto blocco emotivo che impedirà al soggetto traumatizzato di interagire con l'ambiente esterno, penserà essa stessa a presentarsi nel corpo del malcapitato sotto forma di sofferenze morali, di sintomi fisici, di dolori psicosomatici e di malattie vere e proprie...
Così, i bambini che hanno avuto un'esperienza traumatica e che, in essa, hanno perduto parte della loro anima, cercheranno, se non sono rimasti del tutto bloccati, di riprodurla spesso nei loro giochi, mossi da una forza inconscia che li spingerà a risolvere il loro trauma rinegoziando e scaricando all'esterno tutta la tensione che si era accumulata nel loro corpo al momento dello shock...
Gli adulti, con un meccanismo simile a quello messo in atto dai bambini, tenderanno a perpetuare le loro esperienze angosciose, quelle dei loro familiari e quelle dei loro avi, nei fatti della vita quotidiana, nei rapporti intimi, nelle situazioni lavorative, in infortuni, in incidenti ed in altri eventi solo apparentemente casuali...
Là dove la "costrizione a ripetere" non sarà messa in pratica, a causa di un sopraggiunto blocco emotivo che impedirà al soggetto traumatizzato di interagire con l'ambiente esterno, penserà essa stessa a presentarsi nel corpo del malcapitato sotto forma di sofferenze morali, di sintomi fisici, di dolori psicosomatici e di malattie vere e proprie...
"ODETTE" - 2011 RYAN PICKART |
Così, la ragazzina con, alle spalle, una storia di abuso sessuale, subito durante l'infanzia o durante l'adolescenza, cercherà di proporsi come spogliarellista, di esibirsi in pubblico come "cubista" o come ballerina di "lap dance", di reinventarsi nuovamente "prostituta" agli occhi degli uomini, oppure, al contrario, potrà trovarsi a fare esperienza degli effetti del suo trauma attraverso sintomi fisici e malattie, angoscia, ansia e depressione, che la costringeranno ad isolarsi dal mondo, a rifiutare l'interazione con l'ambiente circostante, a chiudersi all'amicizia ed all'amore...
Comportamenti potenti, pericolosi, irresistibili, difficili da evitare anche per chi li studia...
Dinamiche poco conosciute...
Argute strategie di sopravvivenza che, nel corso dei secoli, abbiamo selezionato inconsapevolmente ritenendole storicamente vantaggiose per la perpetuazione della nostra specie?
Disperati tentativi di portare a compimento azioni vitali lasciate incompiute nel tempo?
Di perfezionarci attraverso l'autocorrezione?
Di apprendere definitivamente lezioni basilari che non abbiamo ancora appreso?
Di ripristinare un ordine primitivo, un equilibrio originario, un'ideale armonia familiare dove figli, genitori, zii e nonni si guardino nuovamente nel loro giusto ruolo?
Dove non ci sia l'abuso, l'incesto, il segreto?
Sguardi di fedeltà e "d'incanto" su eventi penosi appartenuti alla vita dei nostri avi, anime antiche solo apparentemente perse nella notte dei tempi?
"Irretimenti" nei quali ci identifichiamo talmente con un personaggio appartenuto al passato del nostro sistema familiare da voler rievocare inconsapevolmente gli anniversari dei suoi eventi traumatici e da volerlo inconsciamente seguire nel destino avverso, nel dolore e nella morte?
Tutto questo ed altro ancora è la "costrizione a ripetere", struggente automatismo compulsivo dove la deliberazione conscia ha un ruolo del tutto marginale...
Comportamenti potenti, pericolosi, irresistibili, difficili da evitare anche per chi li studia...
Dinamiche poco conosciute...
Argute strategie di sopravvivenza che, nel corso dei secoli, abbiamo selezionato inconsapevolmente ritenendole storicamente vantaggiose per la perpetuazione della nostra specie?
Disperati tentativi di portare a compimento azioni vitali lasciate incompiute nel tempo?
Di perfezionarci attraverso l'autocorrezione?
Di apprendere definitivamente lezioni basilari che non abbiamo ancora appreso?
Di ripristinare un ordine primitivo, un equilibrio originario, un'ideale armonia familiare dove figli, genitori, zii e nonni si guardino nuovamente nel loro giusto ruolo?
Dove non ci sia l'abuso, l'incesto, il segreto?
Sguardi di fedeltà e "d'incanto" su eventi penosi appartenuti alla vita dei nostri avi, anime antiche solo apparentemente perse nella notte dei tempi?
"Irretimenti" nei quali ci identifichiamo talmente con un personaggio appartenuto al passato del nostro sistema familiare da voler rievocare inconsapevolmente gli anniversari dei suoi eventi traumatici e da volerlo inconsciamente seguire nel destino avverso, nel dolore e nella morte?
Tutto questo ed altro ancora è la "costrizione a ripetere", struggente automatismo compulsivo dove la deliberazione conscia ha un ruolo del tutto marginale...
"ROS RUM" (ROSE BED) RYAN PICKART |
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