QUATTORDICESIMO SCRITTO SUL TEMA
PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO.. FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO...
NON SI PUO' DIMENTICARE UN'INGIUSTIZIA CHE ABBIAMO SUBITO SE, PRIMA, NON ABBIAMO PERDONATO CHI CE L'HA INFLITTA... MA IL PERDONO CI DEVE ESSERE STATO RICHIESTO... ALTRIMENTI, COME POTREMMO MAI CONCEDERLO?
SENZA GIUSTIZIA NON CI PUO' ESSERE PACE... SENZA PERDONO RICHIESTO, ACCETTATO E CONCESSO NON CI PUO' ESSERE GIUSTIZIA...
LA VITTIMA HA BISOGNO DI RICORDARE, DI ACCOGLIERE E DI PERDONARE..... L'AGGRESSORE HA BISOGNO DI VEDERE, DI COMPRENDERE, DI RICONOSCERE LA PROPRIA COLPA E DI AVANZARE RICHIESTA DI PERDONO...
COME E' DIFFICILE TRASFERIRE LA LEGGE UNIVERSALE DELLA COMPENSAZIONE DAI SINGOLI SISTEMI FAMILIARI A SISTEMI BEN PIU' GRANDI E COMPLESSI COME LO SONO QUELLI DEI POPOLI, DOVE REGNANO FAZIONI, SCONTRI, LOTTE, CONFLITTI, BELLIGERANZE, INVASIONI, PULIZIE ETNICHE, STRAGI, GENOCIDI, CONVERSIONI FORZATE, GUERRE DI APPARTENENZA TERRITORIALE, ECONOMICA, POLITICA, RELIGIOSA, CULTURALE, TRIBALE, ODI SECOLARI, VIOLENZE E VENDETTE BEN PIU' PESANTI RISPETTO A QUELLE FAMILIARI...
DOMANDE DI PERDONO
Chiedere perdono è giusto.
Non è una vergogna.
Andrebbe fatto di più.
Nell'anno 1992, abbiamo visto il re di Spagna Juan Carlos di Borbone chiedere perdono, a nome di tutti gli spagnoli, alla comunità ebraica locale per la cacciata degli ebrei dal territorio spagnolo avvenuta ben cinquecento anni prima, nel lontano 1492, su richiesta della Santa Inquisizione e per ordine dei cattolicissimi re Ferdinando II d'Aragona ed Isabella di Leòn e di Castiglia che, in quel medesimo frammento di storia, stavano incoraggiando, spingendo alla partenza e sovvenzionando Cristoforo Colombo nella sua memorabile impresa al di là dell'oceano Atlantico.
Juan Carlos, re di Spagna dei nostri tempi, oggi fresco di abdicazione, nel 1992, aveva dato il via ad imponenti commemorazioni per la "scoperta dell'America" e, immediatamente, nonostante gli innumerevoli anni trascorsi, l'atavico risentimento degli ebrei esiliati, non ancora del tutto spento, era, in quell'occasione, rinato nei cuori dei loro discendenti, riacceso dal ricordo degli avi partiti per mare senza un bagaglio, deceduti nel corso di un naufragio o di un arrembaggio delle navi da parte dei pirati, ridotti in schiavitù, imbarcati, in parte, proprio sulle caravelle di Colombo, con l'ultima possibilità, il giorno 3 di agosto del 1492.
Il perdono andava chiesto...
Impossibile, altrimenti, festeggiare!
Con quale coraggio?
Al di là dell'oceano, negli Stati Uniti d'America, in Massachusetts, sempre nell'anno 1992, abbiamo visto il sindaco di Salem, "la città delle streghe", organizzare una, se pur tardiva, "cerimonia espiatoria", un doveroso "rito riparatore" nel corso del quale chiese all'Alta Corte Federale di rivedere e di condannare pubblicamente il "Processo alle streghe" avvenuto nel lontano 1692 e al termine del quale diciannove donne, tutte insieme, furono mandate a morire, in modo tanto crudele, in quelle meravigliose colonie inglesi affacciate sull'Atlantico.
Nonostante fossero già trascorsi trecento anni, la memoria del fatto era ancora estremamente viva in quel luogo e non solo...
Il perdono andava chiesto.
Tornando all'indietro nel tempo, negli anni compresi fra il 1647 ed il 1688, in una precedente "caccia alle streghe", avvenuta sullo stesso territorio, erano state catturate ed arse vive altre tredici donne... alle quali nessuno, molto probabilmente, chiederà mai perdono.
Sempre nell'anno 1992, abbiamo visto anche papa Giovanni Paolo II, un grande papa, esprimere pubblicamente richiesta di perdono per uno dei tanti peccati commessi dalla Chiesa cattolica durante i secoli: la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei.
Erano trascorsi trecentocinquantanove anni da quando, nell'anno 1633, il padre della scienza moderna, umiliato, deriso, imprigionato, torturato, processato, condannato dal Santo Uffizio e costretto all'abiura delle sue concezioni astronomiche, venne mandato al confino...
Era stato fisico, filosofo, matematico, astronomo di grandissima eccellenza.
Avrebbe potuto insegnare ancora e fu, invece, costretto a rinunciare e, addirittura, a negare la verità delle sue dottrine nel corso di un solenne giuramento forzato.
Nel corso dell'anno successivo, 1993, abbiamo visto lo stesso papa inoltrare domanda di perdono per il coinvolgimento dei cattolici nella "tratta degli schiavi africani"...
Trentotto milioni di vittime fra il 1490 ed il 1899... Un genocidio immane che nessuno ha dimenticato.
Ai giorni nostri, ancora, malgrado l'uguaglianza formale dei diritti civili scritta nelle leggi moderne, chi si sentirebbe, di fatto, di poter affermare che l'atavico risentimento dei "neri" nei confronti dei "bianchi" è del tutto scomparso?
Ricordiamo un solo esempio fra i tanti...
Prendendo sempre come riferimento l'anno 1992, nel mese di aprile, sulla sponda americana volta al Pacifico, in California, in seguito all'assoluzione di due poliziotti "bianchi", accusati di aver ingiustamente brutalizzato un automobilista "nero"... a Los Angeles, abbiamo visto scoppiare moti e diffondersi sommosse, atti che rivelarono, in un solo momento, che il rancore per l'avita schiavitù era ancora più che mai vivo nelle discendenze.
I poliziotti erano stati assolti in quanto "bianchi".. L'automobilista era stato brutalizzato perché "nero"...
Questo il pensiero che circolava, in quei giorni, in California.
Nel maggio dell'anno 1995, nella Repubblica Ceca, abbiamo visto sempre lo stesso papa, Giovanni Paolo II, chiedere nuovamente perdono per le guerre religiose e per i roghi seguiti alla riforma protestante, nonché per tutti gli altri torti inflitti dai "cattolici" ai "non cattolici"...
Nel luglio dello stesso anno, pur non chiedendo esplicitamente perdono, Karol Wojtyla, con una lettera destinata ad ogni donna, espresse dispiacere per le ingiustizie compiute, in nome di Gesù Cristo, nei confronti del sesso femminile, in tutti i tempi ed in ogni latitudine, da parte della Chiesa cattolica.
Creature "misconosciute nella loro dignità, travisate nelle loro prerogative, non di rado emarginate e persino ridotte in schiavitù" le donne...
Nel 1999 l'abbiamo visto inoltrare domanda di perdono per l'esecuzione del primo riformatore cristiano della storia, Jan Hus, teologo boemo rettore dell'Università di Praga, vissuto a cavallo fra il Milletrecento ed il Millequattrocento, preso di mira, accusato, scomunicato, condannato a morte e bruciato vivo sul rogo, a causa delle sue idee, ad opera della Chiesa cattolica.
Proponeva soltanto un rinnovamento spirituale da attuare attraverso il ritorno ad un cristianesimo povero e primitivo, quello predicato da Gesù Cristo.
Nell'anno 2000, nel corso di una solenne celebrazione, Karol Wojtyla chiese perdono, a nome di tutta la Chiesa, per i peccati commessi, in ogni epoca storica, dai cattolici che violarono i diritti di interi gruppi etnici, dimostrando disprezzo per le loro culture e per le loro tradizioni religiose.
Nell'anno 2001 si scusò, a nome di tutti, via Internet, per gli abusi commessi, in tempi passati, dai missionari cattolici ai danni delle popolazioni indigene che abitavano le incantevoli terre affacciate sul Pacifico meridionale.
A parte i veri e propri vergognosi torti perpetrati (e mai più compensati) ai danni di quei popoli da parte dei missionari cattolici, resta il fatto che, quando qualcuno, anche se benintenzionato, si sente migliore e più forte di un altro e, per questo, non si sintonizza con lui e non lo rispetta, l'aiuto che viene offerto risulta, quasi sempre, pericoloso e produce, il più delle volte, l'effetto contrario...
Sempre in quell'anno, il 2001, Giovanni Paolo II, si scusò con il Patriarca di Costantinopoli per i peccati commessi dai "Cavalieri crociati" nel corso della loro quarta campagna militare, la "Quarta Crociata", che, nell'anno 1204, si diresse contro la città di Costantinopoli, invece che verso la "Terra Santa", facendo di gran lunga acuire le incomprensioni che già esistevano fra cattolici ed ortodossi che non perdonarono il saccheggio della città nel corso del quale venne sottratta una enorme quantità di tesori, tra i quali ricordo, un esempio fra i tanti, i "cavalli di San Marco", confluiti a Venezia e divenuti famosi.
Purtroppo il pontefice, quel 4 di marzo del 2001, si limitò solamente a chiedere scusa per alcune malefatte, come lo erano appunto i saccheggi, compiute dai "crociati" a Costantinopoli durante quella loro quarta "missione"...
Peccato!
In quella preziosa occasione, avrebbe potuto uscire una doverosa richiesta di perdono per quelle stesse campagne militari, un massacro di innocenti, un genocidio disumano, un atto di violenza inaudito, che ha lasciato, eredità pesantissima, una profonda frattura tra l'Oriente arabo e l'Occidente cristiano...
"LA SCOPERTA DELL'AMERICA AD OPERA DI CRISTOFORO COLOMBO" - 1958 SALVADOR DALI' (FIGUERES - CATALOGNA - SPAGNA - 11 MAGGIO 1904 - 23 GENNAIO 1989) |
DOMANDE DI PERDONO
Chiedere perdono è giusto.
Non è una vergogna.
Andrebbe fatto di più.
Nell'anno 1992, abbiamo visto il re di Spagna Juan Carlos di Borbone chiedere perdono, a nome di tutti gli spagnoli, alla comunità ebraica locale per la cacciata degli ebrei dal territorio spagnolo avvenuta ben cinquecento anni prima, nel lontano 1492, su richiesta della Santa Inquisizione e per ordine dei cattolicissimi re Ferdinando II d'Aragona ed Isabella di Leòn e di Castiglia che, in quel medesimo frammento di storia, stavano incoraggiando, spingendo alla partenza e sovvenzionando Cristoforo Colombo nella sua memorabile impresa al di là dell'oceano Atlantico.
Juan Carlos, re di Spagna dei nostri tempi, oggi fresco di abdicazione, nel 1992, aveva dato il via ad imponenti commemorazioni per la "scoperta dell'America" e, immediatamente, nonostante gli innumerevoli anni trascorsi, l'atavico risentimento degli ebrei esiliati, non ancora del tutto spento, era, in quell'occasione, rinato nei cuori dei loro discendenti, riacceso dal ricordo degli avi partiti per mare senza un bagaglio, deceduti nel corso di un naufragio o di un arrembaggio delle navi da parte dei pirati, ridotti in schiavitù, imbarcati, in parte, proprio sulle caravelle di Colombo, con l'ultima possibilità, il giorno 3 di agosto del 1492.
Il perdono andava chiesto...
Impossibile, altrimenti, festeggiare!
Con quale coraggio?
"PORT LLIGAT" - 1960 SALVADOR DALI' |
Al di là dell'oceano, negli Stati Uniti d'America, in Massachusetts, sempre nell'anno 1992, abbiamo visto il sindaco di Salem, "la città delle streghe", organizzare una, se pur tardiva, "cerimonia espiatoria", un doveroso "rito riparatore" nel corso del quale chiese all'Alta Corte Federale di rivedere e di condannare pubblicamente il "Processo alle streghe" avvenuto nel lontano 1692 e al termine del quale diciannove donne, tutte insieme, furono mandate a morire, in modo tanto crudele, in quelle meravigliose colonie inglesi affacciate sull'Atlantico.
Nonostante fossero già trascorsi trecento anni, la memoria del fatto era ancora estremamente viva in quel luogo e non solo...
Il perdono andava chiesto.
Tornando all'indietro nel tempo, negli anni compresi fra il 1647 ed il 1688, in una precedente "caccia alle streghe", avvenuta sullo stesso territorio, erano state catturate ed arse vive altre tredici donne... alle quali nessuno, molto probabilmente, chiederà mai perdono.
"LA VERGINE DI GUADALUPE" - 1958 SALVADOR DALI' |
Sempre nell'anno 1992, abbiamo visto anche papa Giovanni Paolo II, un grande papa, esprimere pubblicamente richiesta di perdono per uno dei tanti peccati commessi dalla Chiesa cattolica durante i secoli: la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei.
Erano trascorsi trecentocinquantanove anni da quando, nell'anno 1633, il padre della scienza moderna, umiliato, deriso, imprigionato, torturato, processato, condannato dal Santo Uffizio e costretto all'abiura delle sue concezioni astronomiche, venne mandato al confino...
Era stato fisico, filosofo, matematico, astronomo di grandissima eccellenza.
Avrebbe potuto insegnare ancora e fu, invece, costretto a rinunciare e, addirittura, a negare la verità delle sue dottrine nel corso di un solenne giuramento forzato.
"IL CONCILIO ECUMENICO" - 1960 SALVADOR DALI' |
Nel corso dell'anno successivo, 1993, abbiamo visto lo stesso papa inoltrare domanda di perdono per il coinvolgimento dei cattolici nella "tratta degli schiavi africani"...
Trentotto milioni di vittime fra il 1490 ed il 1899... Un genocidio immane che nessuno ha dimenticato.
Ai giorni nostri, ancora, malgrado l'uguaglianza formale dei diritti civili scritta nelle leggi moderne, chi si sentirebbe, di fatto, di poter affermare che l'atavico risentimento dei "neri" nei confronti dei "bianchi" è del tutto scomparso?
Ricordiamo un solo esempio fra i tanti...
Prendendo sempre come riferimento l'anno 1992, nel mese di aprile, sulla sponda americana volta al Pacifico, in California, in seguito all'assoluzione di due poliziotti "bianchi", accusati di aver ingiustamente brutalizzato un automobilista "nero"... a Los Angeles, abbiamo visto scoppiare moti e diffondersi sommosse, atti che rivelarono, in un solo momento, che il rancore per l'avita schiavitù era ancora più che mai vivo nelle discendenze.
I poliziotti erano stati assolti in quanto "bianchi".. L'automobilista era stato brutalizzato perché "nero"...
Questo il pensiero che circolava, in quei giorni, in California.
"L'ASCENSIONE DI CRISTO" - 1958 SALVADOR DALI' |
"LA MADONNA DI PORT LLIGAT" - DETTAGLIO - 1950 SALVADOR DALI' |
Nel luglio dello stesso anno, pur non chiedendo esplicitamente perdono, Karol Wojtyla, con una lettera destinata ad ogni donna, espresse dispiacere per le ingiustizie compiute, in nome di Gesù Cristo, nei confronti del sesso femminile, in tutti i tempi ed in ogni latitudine, da parte della Chiesa cattolica.
Creature "misconosciute nella loro dignità, travisate nelle loro prerogative, non di rado emarginate e persino ridotte in schiavitù" le donne...
" L'ASSUNZIONE" - SALVADOR DALI' |
Nel 1999 l'abbiamo visto inoltrare domanda di perdono per l'esecuzione del primo riformatore cristiano della storia, Jan Hus, teologo boemo rettore dell'Università di Praga, vissuto a cavallo fra il Milletrecento ed il Millequattrocento, preso di mira, accusato, scomunicato, condannato a morte e bruciato vivo sul rogo, a causa delle sue idee, ad opera della Chiesa cattolica.
Proponeva soltanto un rinnovamento spirituale da attuare attraverso il ritorno ad un cristianesimo povero e primitivo, quello predicato da Gesù Cristo.
" L'INFANTE GESU' " - SALVADOR DALI' |
Nell'anno 2000, nel corso di una solenne celebrazione, Karol Wojtyla chiese perdono, a nome di tutta la Chiesa, per i peccati commessi, in ogni epoca storica, dai cattolici che violarono i diritti di interi gruppi etnici, dimostrando disprezzo per le loro culture e per le loro tradizioni religiose.
Nell'anno 2001 si scusò, a nome di tutti, via Internet, per gli abusi commessi, in tempi passati, dai missionari cattolici ai danni delle popolazioni indigene che abitavano le incantevoli terre affacciate sul Pacifico meridionale.
A parte i veri e propri vergognosi torti perpetrati (e mai più compensati) ai danni di quei popoli da parte dei missionari cattolici, resta il fatto che, quando qualcuno, anche se benintenzionato, si sente migliore e più forte di un altro e, per questo, non si sintonizza con lui e non lo rispetta, l'aiuto che viene offerto risulta, quasi sempre, pericoloso e produce, il più delle volte, l'effetto contrario...
"SANTIAGO IL GRANDE" - 1957 SALVADOR DALI' |
Sempre in quell'anno, il 2001, Giovanni Paolo II, si scusò con il Patriarca di Costantinopoli per i peccati commessi dai "Cavalieri crociati" nel corso della loro quarta campagna militare, la "Quarta Crociata", che, nell'anno 1204, si diresse contro la città di Costantinopoli, invece che verso la "Terra Santa", facendo di gran lunga acuire le incomprensioni che già esistevano fra cattolici ed ortodossi che non perdonarono il saccheggio della città nel corso del quale venne sottratta una enorme quantità di tesori, tra i quali ricordo, un esempio fra i tanti, i "cavalli di San Marco", confluiti a Venezia e divenuti famosi.
Purtroppo il pontefice, quel 4 di marzo del 2001, si limitò solamente a chiedere scusa per alcune malefatte, come lo erano appunto i saccheggi, compiute dai "crociati" a Costantinopoli durante quella loro quarta "missione"...
Peccato!
In quella preziosa occasione, avrebbe potuto uscire una doverosa richiesta di perdono per quelle stesse campagne militari, un massacro di innocenti, un genocidio disumano, un atto di violenza inaudito, che ha lasciato, eredità pesantissima, una profonda frattura tra l'Oriente arabo e l'Occidente cristiano...
"ERCOLE SOLLEVA LA SUPERFICIE DEL MARE ED IMPEDISCE A VENERE, PER UN ISTANTE, DI RISVEGLIARE AMORE" SALVADOR DALI' (11 MAGGIO 1904 - 23 GENNAIO 1989) |
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