martedì 17 novembre 2015

DEBITI DI FAMIGLIA




VENTESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO... TENDENDOMI LA MANO...





SE NON RENDIAMO GIUSTIZIA AI "FANTASMI" DEL PASSATO, CI TROVEREMO A DOVER COLTIVARE, NEL FUTURO, RISENTIMENTI CHE CI TORMENTERANNO E CI MINERANNO DAL PUNTO DI VISTA DELLA SALUTE, FINO A PORTARCI AL CANCRO ED ALLA MORTE...



"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato..."
scriveva Francis Scott Fitzgerald ne "Il Grande Gatsby"..


MARIA, UNA MIA PROZIA MATERNA, ALL'ETA' DI VENTISETTE ANNI,
CON IL SUO PRIMO ED UNICO FIGLIO RUGGERO, TRE ANNI...
GEO, NATO IL 9 DI GENNAIO DEL 1923, ANNO DI NASCITA DI MIA MADRE,
MORIRA', ADOLESCENTE, IL 13 DI NOVEMBRE DEL 1937...
 LA SUA NONNA MATERNA, ROSA, ALLA QUALE ERA MOLTO LEGATO,
 ERA NATA UN 13 DI NOVEMBRE...
TORINO  -  1926


Tutti portiamo, dentro noi stessi, nascoste nelle profondità del nostro inconscio, delle "cripte" sotterranee che accolgono le "tombe" e le "reliquie" dei nostri antenati "mal sepolti", "cripte" che conservano, ancora intatti, i "martiri" di famiglia ai quali il nostro "santuario" è dedicato...
Sono ragazzi morti prematuramente, uomini sotterrati insieme ad un segreto indicibile, familiari sterminati per motivi etnici o religiosi, donne alle quali è stata rifiutata l'appartenenza, ragazze che hanno rinunciato a vivere in seguito ad un grave dispiacere, giovinette morte nel dare alla luce un figlio, neonati sepolti a pochi mesi di vita...

GEO, CUGINO DI PRIMO GRADO DI MIA MADRE E SUO COETANEO,
MORTO PREMATURAMENTE, A SOLI QUATTORDICI ANNI DI ETA'...
SUA MADRE, MARIA, SORELLA MINORE DELLA MIA NONNA MATERNA,
ERA STATA ANCHE "IL PRIMO AMORE" DEL MARITO DI MIA NONNA...
INOLTRE, ERA CUGINA DI PRIMO GRADO DI MIO NONNO PATERNO...
COLLEGATI CON TRE DEI MIEI QUATTRO NONNI,
 MARIA E GEO SONO MOLTO IMPORTANTI PER ME..
TORINO  -  1930 circa

Tutti aspettano di essere "visti", ricordati, onorati, accolti e di poter finalmente ottenere giustizia...
Bussano finché non ricevono il loro giusto posto, il meritato rispetto...
Vogliono che sia resa nota l'ingiustizia che loro hanno dovuto subire e desiderano che tutto ritorni a posto come era prima...
Chiedono soltanto di essere ascoltati con amore, per potersene, poi, "andare in pace" a dare forza ai viventi, a consigliarli, a proteggerli, a liberarli nel panico, a guarirli nella malattia...

RUGGERO, DETTO GEO, FIGLIO DELLA MIA PROZIA MATERNA MARIA,  
A TORINO, NEL NOVEMBRE DEL 1936...
ANCORA DODICI MESI DI VITA... PRIMA DEL 13 DI NOVEMBRE DEL 1937...
GIORNO DEL SUO PREMATURO ED INATTESO DECESSO...

Sono "anime in pena" che hanno subito gravi traumi e che, spesso, non hanno neppure coscienza di appartenere al "regno dei morti"...
Pensiamo a tutte le persone che sono decedute durante una guerra: vittime dei proiettili, del gas, della tortura, del fuoco, della fame, del freddo, del morbo, della prigionia...

ELISABETTA MARIA, UNA MIA PROZIA MATERNA, 
CON IL PICCOLO ALDO, SUO PRIMO ED UNICO FIGLIO...
LISETTA, RIMASTA VEDOVA NEL LUGLIO DEL 1918,
 DOPO SOLI CINQUE ANNI DI MATRIMONIO, NON SI RISPOSERA' PIU'...
L'AMATISSIMO MARITO, ALFREDO, UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA,
AVEVA SOLTANTO QUARANTADUE ANNI DI ETA' 
QUANDO ESALO' IL SUO ULTIMO RESPIRO...
LIMONE SUL GARDA  -  1916 circa

Giovanissimi soldati, poco più che ventenni, colpiti alle spalle dalla mitraglia, sui campi di battaglia della "Grande guerra", che non hanno avuto il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo loro... donne nel fiore degli anni, spose novelle con bimbi ancora piccoli da crescere, che non sono riuscite a sopravvivere alla terribile "febbre spagnola" che, dall'estate del 1918 fino all'estate del 1920, ha ucciso decine e decine di milioni di persone nel mondo... bambini in tenera età rimasti orfani del padre chiamato con forza alle armi, iscritto nei ruoli dell'esercito contro la sua volontà, atteso e mai più ritornato... neonati rimasti senza la madre uccisa, nel giro di tre giorni dalla pandemia mortale...

ALDO, IL FIGLIO  DELLA MIA PROZIA MATERNA LISETTA,
ORFANO DI PADRE DALL'ETA' DI QUATTRO ANNI...
ANCHE ALFREDO, PADRE DI ALDO, ERA STATO UN FIGLIO UNICO
ORFANO DI PADRE IN TENERA ETA'...
LIMONE SUL GARDA  -  1920 circa


Pensiamo ai traumi seguiti all'emigrazione di massa avvenuta, in Italia, fra l'Ottocento ed il Novecento: bimbi nati da poco tempo abbandonati ai nonni o agli zii,  perché il padre e la madre, per necessità estrema, per fame.. si sono visti costretti ad emigrare all'estero, in cerca di un lavoro, fino al di là dell'oceano, nelle Americhe lontane...
Pensiamo agli shock dovuti alla malattia: un improvviso, inaspettato, tragico ricovero ospedaliero che ha diviso, da un momento con l'altro, una persona nel fiore degli anni dalla sua famiglia... una reclusione forzata, premeditata, ingiusta che ha rinchiuso, a vita, in un reparto di psichiatria o in un manicomio, una ragazza ansiosa, depressa o in preda ad una mezz'ora di delirio dovuto ad una febbre influenzale...
Vittime che non hanno avuto il tempo di difendersi, di contrastare il destino, di capacitarsi della gravità di quello che stava succedendo loro...

SULLA DESTRA, VESTITA DI CHIARO, MARIA RULANDA, DETTA RULLY,
QUATTORDICI ANNI DI ETA', CUGINA DI PRIMO GRADO DI MIA MAMMA...
NATA PROFUGA, DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE,
RIMASTA ORFANA, A PARTIRE DALL'ETA' DI SEI ANNI, DELLA MADRE MATILDE,
MORTA DI "FEBBRE SPAGNOLA" ALLA FINE DELLA "GRANDE GUERRA"...
RULLY, A VENTISEI ANNI DI ETA', CON UN FIGLIO PARTORITO DA POCO, 
RIMARRA' ORFANA ANCHE DELL'AMATISSIMO PADRE, GIUSEPPE,
UCCISO DA UN SOTTUFFICIALE TEDESCO, CON UN COLPO MORTALE AL CUORE,
SUL FINIRE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE...
I GENITORI DI RULLY ERANO ENTRAMBI MEMBRI DELLA MIA FAMIGLIA,
IN QUANTO CUGINI DI PRIMO GRADO...
LEANO  DI LEDRO  -   2 SETTEMBRE 1932 


Pensiamo anche a persone colpite da traumi apparentemente più "leggeri", ma non meno logoranti... 
Abbandoni emotivi, attenzioni affettuose negate, matrimoni combinati, affidi, adozioni, abusi sessuali, incesti, continui trasferimenti, fughe, espulsioni, traslochi improvvisi, tradimenti, liti, false accuse, furti, atti di riconoscenza mancati, torti ed esclusioni... 
Tutto questo è trauma e molto, molto altro ancora... L'esilio, la prigionia, il dover abbandonare controvoglia la propria terra madre, il dover vivere con due patrie nel cuore...
Potrebbe trattarsi dell'anima di un nostro fratello maggiore, di nostro padre, di nostra madre, ma più spesso di uno zio o di una zia, del fratello di un nonno o di un bisnonno... a volte, addirittura, del compagno di guerra di un nostro trisavolo, legato, a questo nostro antenato, da un qualche "forte" destino, da un segreto inconfessato che li accomuna... a volte, di persone che hanno trovato la morte là dove un nostro avo si è, invece, miracolosamente salvato...

PAOLO, FRATELLO MAGGIORE DEL MIO BISNONNO PATERNO DOMENICO
E DELLA MIA BISNONNA MATERNA ROSA
E QUINDI PERSONAGGIO DOPPIAMENTE IMPORTANTE PER ME, 
EMIGRATO IN AMERICA, SUL FINIRE DELL'OTTOCENTO, 
PRIMO DI UNA SUCCESSIVA LUNGA SERIE DI FIGLI E NIPOTI,
 IN CERCA DI UN LAVORO, 
TROVO', INVECE, PRONTA AD ATTENDERLO, LA MORTE.
AVEVA QUARANT'ANNI DI ETA'... 
LA MOGLIE E TRE FIGLI MASCHI, SU CINQUE VENUTI AL MONDO,
 LO STAVANO RAGGIUNGENDO IN QUEL PAESE STRANIERO
E LO TROVARONO GIA' SEPOLTO.
UN NIPOTE, STESSO NOME DI BATTESIMO DELLO SFORTUNATO ZIO,
RIPERCORRERA', DOPO VENTICINQUE ANNI, IL SUO TRAGICO DESTINO...
STATI UNITI D'AMERICA  -  1885


Potrebbe trattarsi di amanti, di amori, di fidanzati o di mariti precedenti il matrimonio dei nostri cari, di persone, apparentemente estranee alla famiglia, che, però, hanno contribuito a ridare o, al contrario, a togliere la vita a noi o ad un membro del nostro sistema... donatori di organi che, insieme ai medici, hanno fatto sì che ci venisse riconsegnata l'esistenza quando eravamo già in coma o, viceversa, spietati assassini che, da un momento con l'altro, ce l'hanno tolta... 
Tutti quanti legati a noi da un filo sottile, ma resistente... che è impossibile recidere...
Nessun taglio, nessuna fuga, nessuna separazione, nessuna presa di distanza geografica potrà mai liberare del tutto e realmente un individuo dai "debiti" familiari...
Ci sono anche "fantasmi" che sono la testimonianza di un morto sepolto dentro a un altro morto... 
Sono quasi sempre le struggenti "unità duali" madre-figlio, ma non soltanto...
A volte sono due gemelli, magari un maschio ed una femmina... o, semplicemente, due fratelli, molto vicini fra di loro...


LA MIA PROZIA MATERNA MARIA CON IL SUO UNICO FIGLIO GEO
CHE, NEL GIRO DI QUALCHE ANNO, PERDERA' IN MODO FULMINEO, INATTESO.
NONOSTANTE LE DIFFICOLTA' INSORMONTABILI

CHE SI ERANO VENUTE A CREARE IN FAMIGLIA, 
MADRE E FIGLIO SI ADORAVANO...















Comportamenti bizzarri, insofferenze, tic nervosi, contraddizioni, irrequietezza, aggressività, stranezze, malesseri, disagi, sensi di colpa all'apparenza infondati, disturbi, struggimenti profondi, sofferenze e malattie.. incarnano spesso questi "fantasmi"... e mettono in scena l'inquietudine o l'agitazione di un "sepolto vivo" nascosto nel nostro inconscio...
Tutti soffriamo, in un qualche modo, della "malattia genealogica familiare", della "sindrome degli avi", di una qualche "lealtà familiare inconscia", delle conseguenze di un "non-detto" che, sottolineato dal silenzio, è divenuto, col passare del tempo, un segreto di famiglia...
A volte, tutto questo nostro "sentire" è il risultato di un'empatia diretta, cosciente, negata...
Il più delle volte, però, è trasmissione transgenerazionale inconscia...

QUESTI SONO GIUSEPPINA E BERNARDO, I MIEI NONNI PATERNI, 
PARTITI, NEL MARZO DEL 1911, 
ALLA VOLTA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA 
DOPO UN VELOCE RITO NUZIALE... E SENZA QUASI CONOSCERSI...
IL LORO MATRIMONIO ERA STATO "COMBINATO" 
DAL PADRE DI BERNARDO, DOMENICO,
E DALLA MADRE DI GIUSEPPINA, ANNA,
IN BASE AL DESIDERIO DI BERNARDO STESSO,
CHE AVEVA GIA' ALLE SPALLE DIECI ANNI DI DURO LAVORO IN AMERICA,
DI SPOSARE UNA DONNA DEL SUO PAESE D'ORIGINE...
STATI UNITI D'AMERICA  -  1920 circa


Quando ci mettiamo a fare ricerche sulla nostra famiglia d'origine, risalendo, all'indietro nel tempo, anche solo di qualche generazione, ci rendiamo subito conto di quanti segreti, di quanti traumi, di quanti vissuti difficili, di quanti legami nascosti, di quanti profondi affetti, di quante ripetizioni nocive... sia costellata la storia di ognuno di noi...

MIO PADRE DOMENICO CON DUE DELLE SUE TRE SORELLE...
BAMBINI CON DUE PATRIE NEL CUORE...
NATI, AL DI LA' DELL'OCEANO, DA GENITORI ITALIANI, 
TRASCORRERANNO L'INFANZIA IN AMERICA,
PRIMA DI FARE "RITORNO" NELLA TERRA D'ORIGINE DEI LORO AVI...
NEW LONDON - CONNECTICUT - U.S.A.  -  1916


Tutti i personaggi che, per un motivo o per l'altro, sono stati, ingiustamente, allontanati o esclusi dal sistema familiare e che chiedono, per diritto di nascita, di riottenere l'appartenenza, vanno onorati con l'umiltà, ricordati con la vicinanza e con la solidarietà... Vanno compianti con un inchino... Un gesto semplice, senza alcuna pretesa, che, tuttavia, ha il potere di guarire...
Mai arrogarsi il diritto di giudicare, di criticare, di condannare i fatti della loro esistenza...
Arrabbiarsi, attaccare, rimproverare, indignarsi, insorgere contro, annientare con parole di odio o sentimenti di superiorità, non ha mai portato la guarigione a nessuna delle due parti in causa... anzi...
L'arroganza, lo sdegno, il risentimento, l'ira, il disprezzo e l'intolleranza, provengono dalla nostra mente, mai dal nostro cuore...


NELLE FOTOGRAFIE, SOLO ALCUNI ESEMPI  EMERSI, QUA E LA', DALL'INFINITA SCHIERA DI PERSONAGGI CHE POPOLANO, CON GLI AVVENIMENTI DELLA LORO ESISTENZA,  IL TEATRO DELLA MIA MEMORIA E CHE HANNO, TUTTI QUANTI, GRANDE POSTO NEL MIO CUORE...


SILVIO, IL PRIMO MARITO DELLA MIA PROZIA MATERNA MARIA,
NONCHE' IL PADRE DI RUGGERO, DETTO GEO,
ABBANDONATO DALLA MOGLIE... 
ALLONTANATO ED ESCLUSO... 
DOPO L'IMPROVVISA MORTE DEL FIGLIO ADOLESCENTE, 
SOPRAFFATTO DAL DISPIACERE, TENTO' IL SUICIDIO. 
 INTERNATO IN MANICOMIO, A TORINO, CONTRO LA SUA VOLONTA',
DOPO STRUGGENTI RICHIESTE D'AIUTO,
ALL'INIZIO DEGLI ANNI QUARANTA DEL NOVECENTO,
VI TROVO', ANZITEMPO, LA MORTE... 
ERA FIGLIO DI UNA GUARDAROBIERA DI CASA SAVOIA...
DEL PADRE NESSUNO AVEVA MAI SENTITO PARLARE...
LA FOTOGRAFIA, DATATA 26 MAGGIO 1918, 
RECA, SUL RETRO, LA DEDICA:
"ALLA MIA ADORATA MARIA,
CON I SENSI DEL PIU' PROFONDO AFFETTO... SILVIO"

DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE
SILVIO ERA ALLE POSTE E TELEGRAFI DI PIEVE DI TREMOSINE, 
MARIA ALL'UFFICIO POSTALE DI QUELLO STESSO COMUNE
A STRAPIOMBO SUL LAGO DI GARDA...

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