VENTESIMO SCRITTO SUL TEMA
MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO... TENDENDOMI LA MANO...
SE NON RENDIAMO GIUSTIZIA AI "FANTASMI" DEL PASSATO, CI TROVEREMO A DOVER COLTIVARE, NEL FUTURO, RISENTIMENTI CHE CI TORMENTERANNO E CI MINERANNO DAL PUNTO DI VISTA DELLA SALUTE, FINO A PORTARCI AL CANCRO ED ALLA MORTE...
"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato..."
scriveva Francis Scott Fitzgerald ne "Il Grande Gatsby"..
"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato..."
scriveva Francis Scott Fitzgerald ne "Il Grande Gatsby"..
Tutti portiamo, dentro noi stessi, nascoste nelle profondità del nostro inconscio, delle "cripte" sotterranee che accolgono le "tombe" e le "reliquie" dei nostri antenati "mal sepolti", "cripte" che conservano, ancora intatti, i "martiri" di famiglia ai quali il nostro "santuario" è dedicato...
Sono ragazzi morti prematuramente, uomini sotterrati insieme ad un segreto indicibile, familiari sterminati per motivi etnici o religiosi, donne alle quali è stata rifiutata l'appartenenza, ragazze che hanno rinunciato a vivere in seguito ad un grave dispiacere, giovinette morte nel dare alla luce un figlio, neonati sepolti a pochi mesi di vita...
Tutti aspettano di essere "visti", ricordati, onorati, accolti e di poter finalmente ottenere giustizia...
Bussano finché non ricevono il loro giusto posto, il meritato rispetto...
Vogliono che sia resa nota l'ingiustizia che loro hanno dovuto subire e desiderano che tutto ritorni a posto come era prima...
Chiedono soltanto di essere ascoltati con amore, per potersene, poi, "andare in pace" a dare forza ai viventi, a consigliarli, a proteggerli, a liberarli nel panico, a guarirli nella malattia...
Sono "anime in pena" che hanno subito gravi traumi e che, spesso, non hanno neppure coscienza di appartenere al "regno dei morti"...
Pensiamo a tutte le persone che sono decedute durante una guerra: vittime dei proiettili, del gas, della tortura, del fuoco, della fame, del freddo, del morbo, della prigionia...
Giovanissimi soldati, poco più che ventenni, colpiti alle spalle dalla mitraglia, sui campi di battaglia della "Grande guerra", che non hanno avuto il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo loro... donne nel fiore degli anni, spose novelle con bimbi ancora piccoli da crescere, che non sono riuscite a sopravvivere alla terribile "febbre spagnola" che, dall'estate del 1918 fino all'estate del 1920, ha ucciso decine e decine di milioni di persone nel mondo... bambini in tenera età rimasti orfani del padre chiamato con forza alle armi, iscritto nei ruoli dell'esercito contro la sua volontà, atteso e mai più ritornato... neonati rimasti senza la madre uccisa, nel giro di tre giorni dalla pandemia mortale...
Pensiamo ai traumi seguiti all'emigrazione di massa avvenuta, in Italia, fra l'Ottocento ed il Novecento: bimbi nati da poco tempo abbandonati ai nonni o agli zii, perché il padre e la madre, per necessità estrema, per fame.. si sono visti costretti ad emigrare all'estero, in cerca di un lavoro, fino al di là dell'oceano, nelle Americhe lontane...
Pensiamo agli shock dovuti alla malattia: un improvviso, inaspettato, tragico ricovero ospedaliero che ha diviso, da un momento con l'altro, una persona nel fiore degli anni dalla sua famiglia... una reclusione forzata, premeditata, ingiusta che ha rinchiuso, a vita, in un reparto di psichiatria o in un manicomio, una ragazza ansiosa, depressa o in preda ad una mezz'ora di delirio dovuto ad una febbre influenzale...
Vittime che non hanno avuto il tempo di difendersi, di contrastare il destino, di capacitarsi della gravità di quello che stava succedendo loro...
Pensiamo anche a persone colpite da traumi apparentemente più "leggeri", ma non meno logoranti...
Abbandoni emotivi, attenzioni affettuose negate, matrimoni combinati, affidi, adozioni, abusi sessuali, incesti, continui trasferimenti, fughe, espulsioni, traslochi improvvisi, tradimenti, liti, false accuse, furti, atti di riconoscenza mancati, torti ed esclusioni...
Tutto questo è trauma e molto, molto altro ancora... L'esilio, la prigionia, il dover abbandonare controvoglia la propria terra madre, il dover vivere con due patrie nel cuore...
Potrebbe trattarsi dell'anima di un nostro fratello maggiore, di nostro padre, di nostra madre, ma più spesso di uno zio o di una zia, del fratello di un nonno o di un bisnonno... a volte, addirittura, del compagno di guerra di un nostro trisavolo, legato, a questo nostro antenato, da un qualche "forte" destino, da un segreto inconfessato che li accomuna... a volte, di persone che hanno trovato la morte là dove un nostro avo si è, invece, miracolosamente salvato...
Potrebbe trattarsi di amanti, di amori, di fidanzati o di mariti precedenti il matrimonio dei nostri cari, di persone, apparentemente estranee alla famiglia, che, però, hanno contribuito a ridare o, al contrario, a togliere la vita a noi o ad un membro del nostro sistema... donatori di organi che, insieme ai medici, hanno fatto sì che ci venisse riconsegnata l'esistenza quando eravamo già in coma o, viceversa, spietati assassini che, da un momento con l'altro, ce l'hanno tolta...
Tutti quanti legati a noi da un filo sottile, ma resistente... che è impossibile recidere...
Nessun taglio, nessuna fuga, nessuna separazione, nessuna presa di distanza geografica potrà mai liberare del tutto e realmente un individuo dai "debiti" familiari...
Ci sono anche "fantasmi" che sono la testimonianza di un morto sepolto dentro a un altro morto...
Sono quasi sempre le struggenti "unità duali" madre-figlio, ma non soltanto...
A volte sono due gemelli, magari un maschio ed una femmina... o, semplicemente, due fratelli, molto vicini fra di loro...
Comportamenti bizzarri, insofferenze, tic nervosi, contraddizioni, irrequietezza, aggressività, stranezze, malesseri, disagi, sensi di colpa all'apparenza infondati, disturbi, struggimenti profondi, sofferenze e malattie.. incarnano spesso questi "fantasmi"... e mettono in scena l'inquietudine o l'agitazione di un "sepolto vivo" nascosto nel nostro inconscio...
Tutti soffriamo, in un qualche modo, della "malattia genealogica familiare", della "sindrome degli avi", di una qualche "lealtà familiare inconscia", delle conseguenze di un "non-detto" che, sottolineato dal silenzio, è divenuto, col passare del tempo, un segreto di famiglia...
A volte, tutto questo nostro "sentire" è il risultato di un'empatia diretta, cosciente, negata...
Il più delle volte, però, è trasmissione transgenerazionale inconscia...
Quando ci mettiamo a fare ricerche sulla nostra famiglia d'origine, risalendo, all'indietro nel tempo, anche solo di qualche generazione, ci rendiamo subito conto di quanti segreti, di quanti traumi, di quanti vissuti difficili, di quanti legami nascosti, di quanti profondi affetti, di quante ripetizioni nocive... sia costellata la storia di ognuno di noi...
Tutti i personaggi che, per un motivo o per l'altro, sono stati, ingiustamente, allontanati o esclusi dal sistema familiare e che chiedono, per diritto di nascita, di riottenere l'appartenenza, vanno onorati con l'umiltà, ricordati con la vicinanza e con la solidarietà... Vanno compianti con un inchino... Un gesto semplice, senza alcuna pretesa, che, tuttavia, ha il potere di guarire...
Mai arrogarsi il diritto di giudicare, di criticare, di condannare i fatti della loro esistenza...
Arrabbiarsi, attaccare, rimproverare, indignarsi, insorgere contro, annientare con parole di odio o sentimenti di superiorità, non ha mai portato la guarigione a nessuna delle due parti in causa... anzi...
L'arroganza, lo sdegno, il risentimento, l'ira, il disprezzo e l'intolleranza, provengono dalla nostra mente, mai dal nostro cuore...
NELLE FOTOGRAFIE, SOLO ALCUNI ESEMPI EMERSI, QUA E LA', DALL'INFINITA SCHIERA DI PERSONAGGI CHE POPOLANO, CON GLI AVVENIMENTI DELLA LORO ESISTENZA, IL TEATRO DELLA MIA MEMORIA E CHE HANNO, TUTTI QUANTI, GRANDE POSTO NEL MIO CUORE...
Pensiamo agli shock dovuti alla malattia: un improvviso, inaspettato, tragico ricovero ospedaliero che ha diviso, da un momento con l'altro, una persona nel fiore degli anni dalla sua famiglia... una reclusione forzata, premeditata, ingiusta che ha rinchiuso, a vita, in un reparto di psichiatria o in un manicomio, una ragazza ansiosa, depressa o in preda ad una mezz'ora di delirio dovuto ad una febbre influenzale...
Vittime che non hanno avuto il tempo di difendersi, di contrastare il destino, di capacitarsi della gravità di quello che stava succedendo loro...
Pensiamo anche a persone colpite da traumi apparentemente più "leggeri", ma non meno logoranti...
Abbandoni emotivi, attenzioni affettuose negate, matrimoni combinati, affidi, adozioni, abusi sessuali, incesti, continui trasferimenti, fughe, espulsioni, traslochi improvvisi, tradimenti, liti, false accuse, furti, atti di riconoscenza mancati, torti ed esclusioni...
Tutto questo è trauma e molto, molto altro ancora... L'esilio, la prigionia, il dover abbandonare controvoglia la propria terra madre, il dover vivere con due patrie nel cuore...
Potrebbe trattarsi dell'anima di un nostro fratello maggiore, di nostro padre, di nostra madre, ma più spesso di uno zio o di una zia, del fratello di un nonno o di un bisnonno... a volte, addirittura, del compagno di guerra di un nostro trisavolo, legato, a questo nostro antenato, da un qualche "forte" destino, da un segreto inconfessato che li accomuna... a volte, di persone che hanno trovato la morte là dove un nostro avo si è, invece, miracolosamente salvato...
Potrebbe trattarsi di amanti, di amori, di fidanzati o di mariti precedenti il matrimonio dei nostri cari, di persone, apparentemente estranee alla famiglia, che, però, hanno contribuito a ridare o, al contrario, a togliere la vita a noi o ad un membro del nostro sistema... donatori di organi che, insieme ai medici, hanno fatto sì che ci venisse riconsegnata l'esistenza quando eravamo già in coma o, viceversa, spietati assassini che, da un momento con l'altro, ce l'hanno tolta...
Tutti quanti legati a noi da un filo sottile, ma resistente... che è impossibile recidere...
Nessun taglio, nessuna fuga, nessuna separazione, nessuna presa di distanza geografica potrà mai liberare del tutto e realmente un individuo dai "debiti" familiari...
Ci sono anche "fantasmi" che sono la testimonianza di un morto sepolto dentro a un altro morto...
Sono quasi sempre le struggenti "unità duali" madre-figlio, ma non soltanto...
A volte sono due gemelli, magari un maschio ed una femmina... o, semplicemente, due fratelli, molto vicini fra di loro...
Comportamenti bizzarri, insofferenze, tic nervosi, contraddizioni, irrequietezza, aggressività, stranezze, malesseri, disagi, sensi di colpa all'apparenza infondati, disturbi, struggimenti profondi, sofferenze e malattie.. incarnano spesso questi "fantasmi"... e mettono in scena l'inquietudine o l'agitazione di un "sepolto vivo" nascosto nel nostro inconscio...
A volte, tutto questo nostro "sentire" è il risultato di un'empatia diretta, cosciente, negata...
Il più delle volte, però, è trasmissione transgenerazionale inconscia...
Quando ci mettiamo a fare ricerche sulla nostra famiglia d'origine, risalendo, all'indietro nel tempo, anche solo di qualche generazione, ci rendiamo subito conto di quanti segreti, di quanti traumi, di quanti vissuti difficili, di quanti legami nascosti, di quanti profondi affetti, di quante ripetizioni nocive... sia costellata la storia di ognuno di noi...
Tutti i personaggi che, per un motivo o per l'altro, sono stati, ingiustamente, allontanati o esclusi dal sistema familiare e che chiedono, per diritto di nascita, di riottenere l'appartenenza, vanno onorati con l'umiltà, ricordati con la vicinanza e con la solidarietà... Vanno compianti con un inchino... Un gesto semplice, senza alcuna pretesa, che, tuttavia, ha il potere di guarire...
Mai arrogarsi il diritto di giudicare, di criticare, di condannare i fatti della loro esistenza...
Arrabbiarsi, attaccare, rimproverare, indignarsi, insorgere contro, annientare con parole di odio o sentimenti di superiorità, non ha mai portato la guarigione a nessuna delle due parti in causa... anzi...
L'arroganza, lo sdegno, il risentimento, l'ira, il disprezzo e l'intolleranza, provengono dalla nostra mente, mai dal nostro cuore...
NELLE FOTOGRAFIE, SOLO ALCUNI ESEMPI EMERSI, QUA E LA', DALL'INFINITA SCHIERA DI PERSONAGGI CHE POPOLANO, CON GLI AVVENIMENTI DELLA LORO ESISTENZA, IL TEATRO DELLA MIA MEMORIA E CHE HANNO, TUTTI QUANTI, GRANDE POSTO NEL MIO CUORE...
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