VENTUNESIMO SCRITTO SUL TEMA
MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..
DEDICATO A TUTTE QUELLE PERSONE CARE CHE SI SONO RITIRATE A VIVERE NEI MONDI DELLO SPIRITO, MA CHE CONTINUANO A RIMANERE IN CONTATTO CON NOI ATTRAVERSO LA LORO ANIMA.
NEL RICORDO DI UN'AMICA CHE HA ABBRACCIATO IL SOLE PROPRIO IL PRIMO GIORNO DI FEBBRAIO DELLO SCORSO ANNO, GIORNO DELLA LUCE CRESCENTE, DEL RISVEGLIO, DELLA PURIFICAZIONE, DELL'ABBANDONO DI OGNI "VECCHIO" SCHEMA, DELLA RINASCITA A NUOVA VITA.
CHE IL FUOCO DELLA SUA FUCINA, ISPIRAZIONE ARTISTICA, POESIA, MAGIA, RITO, PERSONIFICAZIONE DELLA MEMORIA ANCESTRALE DELLA SUA FAMIGLIA DI ORIGINE, TRASMIGRI FECONDO ALLA SUA FUTURA DISCENDENZA.
CHE IL FUOCO DELLA SUA FUCINA, ISPIRAZIONE ARTISTICA, POESIA, MAGIA, RITO, PERSONIFICAZIONE DELLA MEMORIA ANCESTRALE DELLA SUA FAMIGLIA DI ORIGINE, TRASMIGRI FECONDO ALLA SUA FUTURA DISCENDENZA.
"ANIMA PORTATA IN CIELO" - 1878 DIPINTO DI WILLIAM-ADOLPHE BOUGUEREAU (LA ROCHELLE - FRANCIA, 30 NOVEMBRE 1825 LA ROCHELLE - FRANCIA, 19 AGOSTO 1905) |
Nel forse incredulo di ogni tramonto,
vi do il permesso di comparirmi in sogno...
Dall'umida notte, di nero vestita,
escono i raggi d'oro dell'aurora
che mi riportano, improvviso,
il vostro volto lucente...
forza ancestrale che mi riempie l'anima...
e mi permette di sopportare
ogni tipo di affanno,
ogni genere di difficoltà...
il vostro volto lucente...
forza ancestrale che mi riempie l'anima...
e mi permette di sopportare
ogni tipo di affanno,
ogni genere di difficoltà...
Dopo la morte, l'anima di chi si è ritirato a vivere nelle realtà astrali, si apre anche alle anime delle persone che le erano state vicine nel tempo della vita terrena.
Non solo a quelle dei familiari... dei fratelli, delle sorelle, dei genitori rimasti, loro malgrado, nel mondo fisico... dei figli, dei nipoti... ma anche a quelle del coniuge, degli amici, dei conoscenti, dei colleghi di lavoro, dei nemici e delle vittime, se mai ne aveva avute... di chi le aveva salvato la vita nel pericolo, di chi l'aveva aiutata, nel mezzo delle difficoltà, tendendole una mano, ma anche di chi l'aveva ignorata, derisa, ostacolata o combattuta...
di tutte le persone con le quali aveva condiviso qualcosa di profondo, di importante, di significativo...
Non è tutto...
Se chi se ne è andato coltivava una passione specifica, un interesse che aveva profondamente caratterizzato o condizionato il suo modo di vivere ed il suo stile, persino gli sconosciuti che erediteranno i suoi oggetti, che verranno in contatto con i "suoi" luoghi, che gli subentreranno al posto di lavoro o in seno alla famiglia.. e tutti quelli che condivideranno la sua stessa passione, si ritroveranno inclusi nell'espansione della sua anima.
Quando si muore, l'anima si dilata e sente dentro di sé l'anima familiare e la presenza degli altri.
Questa consapevolezza, della quale noi tutti facciamo esperienza anche in vita, ma che, dopo la morte, si accresce notevolmente, fa sì che la persona, ormai defunta, stia o sia spinta a stare effettivamente in mezzo alle anime delle persone ancora in vita.
Idealmente, l'anima di chi è morto distoglie l'attenzione dai vivi ed è attratta dalle anime delle persone di famiglia che sono morte prima di lei e che si trovano, già in pace, nei regni dello spirito.
Tuttavia, molte anime, anche dopo la morte, rimangono, per alcuni anni, "con la testa girata" verso i loro cari rimasti in vita, non vogliono proprio "dar loro le spalle" e, di tanto in tanto, fanno incursione nella fisicità del mondo dei vivi.
Alcuni bambini hanno la capacità naturale di vedere i defunti che sono fra di noi.
Per gli adulti è più facile accoglierli durante il sonno, nei sogni.
A volte queste anime vogliono attenzione per i problemi che non hanno fatto in tempo o non sono riuscite a risolvere mentre vivevano nel mondo terreno.
Altre volte, vogliono essere di aiuto.
Altre ancora, dire che stanno bene e che non soffrono più.
Ci sono anche persone che, dopo la morte, non si trasferiscono affatto negli altri mondi, ma continuano ad aggirarsi ai confini fra la nostra realtà e quella astrale, tutte proiettate sul mondo fisico, con l'attenzione focalizzata su di un parente, su di un amico, su di un nemico, su di una vittima, su di una persona che ha rovinato o tolto loro la vita, su di un qualcuno che, in modo improvviso, inatteso o ingiusto, le ha separate da una anima cara, da un affetto importante.. da un coniuge, da una famiglia, da un figlio...
Sono le persone decedute in seguito ad un incidente mortale improvviso, inaspettato, violento o ad un'aggressione sleale, scorretta, imprevista, persone decedute mentre erano, in stato di incoscienza, sotto anestesia, in un ospedale, durante un'operazione chirurgica, persone che non si sono accorte di essere morte...
Ma anche persone che hanno subito un'ingiustizia, che sono state vittime di un inganno, che, umiliate e derise, calpestate e represse, non riescono a perdonare un torto, a lasciar andare un rancore...
Persone che non hanno portato a termine una qualche loro "missione" e sentono che il loro compito qui, sulla terra, non è ancora compiuto.
Le anime che, dopo la morte, si trovano in questo stato, non possono pensare in modo razionale, in modo scientifico, con la chiarezza e con la logica di chi è nel mondo fisico, perché la loro personalità, in parte dissolta, li fa vivere in una condizione molto simile a quella che noi tutti sperimentiamo durante il sonno, nel sogno.
Quando uno sogna è raro che tragga delle conclusioni di fronte agli eventi, per quanto strani essi possano sembrare.
Nei sogni, le realtà più insolite appaiono, in genere, del tutto normali.
Così è per queste anime, solo vagamente consapevoli del fatto che stia accadendo loro qualcosa di insolito.
Naturalmente, sarebbe preferibile che chi è morto si ritirasse nel mondo che gli appartiene e non si dovrebbe mai incoraggiare un defunto, per quanto caro ci possa essere, a rimanere tra di noi.
Attraverso l'anima, si può restare in contatto con chi ci preme, anche se questa persona si è già trasferita nei mondi dello spirito.
Quando, dopo molti anni dalla dipartita, il corpo astrale, quello mentale e la personalità tutta si saranno dissolti, l'anima di questa persona, senza più veicoli, potrà essere completamente assorbita dall'anima universale, una coscienza che comprende tutti quelli che ci hanno preceduto, nella nostra stirpe familiare e sull'intero pianeta, una forza attiva, che influenza, tutti i giorni, in positivo o in negativo, la nostra vita.
Tutto questo dicono, sulle dinamiche dell'anima, le scuole di pensiero che stanno alla base dei riti spirituali degli sciamani di tutti i tempi e di tutte le latitudini.
Questo dice l'attuale scuola di pensiero che sta alla base delle "Costellazioni Familiari", efficace terapia sistemica ideata dal geniale e ormai famoso missionario cattolico tedesco Bert Hellinger, filosofo, teologo, psicanalista, esperto in pedagogia ed in psicoterapia, in ipnosi ericksoniana, programmazione neurolinguistica, analisi transazionale...
Uomini di medicina degli indiani d'America, sacerdoti guaritori hawaiani, maestri tradizionali della Siberia, sciamani dell'alta zona artica, sacerdoti zulu del Sudafrica, curandeire del Mozambico, maestri zen di ogni era, praticanti dell'ho'oponopono moderno, sciamani e curatori di anime dei giorni nostri...
Tutte forme di spiritualità che poco si discostano le une dalle altre, se non per piccole, insignificanti differenze...
Rituali di pacificazione geograficamente così distanti fra di loro...
Rappresentazioni e celebrazioni dalle incredibili, stupefacenti somiglianze...
Obiettivo comune : riconciliarsi, risolvere i conflitti, cancellare le ostilità... andare incontro agli altri per poter far pace con noi stessi...
Penso sia interessante sapere che alcune culture siberiane tradizionali hanno rilevato che, tra le molteplici anime che ogni individuo possiede, ci sono un'anima personale e un'anima familiare che, dopo la morte fisica, si separano l'una dall'altra pur continuando entrambe a vivere.
L'anima individuale si reincarnerà all'esterno della famiglia di appartenenza, anche lontano, in una diversa cultura... mentre l'anima familiare trasmigrerà, sicuramente, all'interno della stessa discendenza familiare... ad esempio in un nipote, nella figlia di un fratello... e, se la famiglia è andata estinguendosi, sceglierà una famiglia che assomigli, il più possibile, al suo sistema di origine.
Se lo spirito di chi è collegato a noi è infelice, anche noi ci sentiremo inquieti, agitati, dubbiosi...
Se lo spirito di chi è collegato a noi è felice, anche noi sentiremo la sua gioia sotto forma di forza e di sostegno.
Questa energia ci riempirà l'anima e ci darà il coraggio di accogliere e di sopportare ogni tipo di affanno, ogni genere di difficoltà.
Quando si muore, l'anima si dilata e sente dentro di sé l'anima familiare e la presenza degli altri.
Questa consapevolezza, della quale noi tutti facciamo esperienza anche in vita, ma che, dopo la morte, si accresce notevolmente, fa sì che la persona, ormai defunta, stia o sia spinta a stare effettivamente in mezzo alle anime delle persone ancora in vita.
Idealmente, l'anima di chi è morto distoglie l'attenzione dai vivi ed è attratta dalle anime delle persone di famiglia che sono morte prima di lei e che si trovano, già in pace, nei regni dello spirito.
Tuttavia, molte anime, anche dopo la morte, rimangono, per alcuni anni, "con la testa girata" verso i loro cari rimasti in vita, non vogliono proprio "dar loro le spalle" e, di tanto in tanto, fanno incursione nella fisicità del mondo dei vivi.
Alcuni bambini hanno la capacità naturale di vedere i defunti che sono fra di noi.
Per gli adulti è più facile accoglierli durante il sonno, nei sogni.
A volte queste anime vogliono attenzione per i problemi che non hanno fatto in tempo o non sono riuscite a risolvere mentre vivevano nel mondo terreno.
Altre volte, vogliono essere di aiuto.
Altre ancora, dire che stanno bene e che non soffrono più.
Ci sono anche persone che, dopo la morte, non si trasferiscono affatto negli altri mondi, ma continuano ad aggirarsi ai confini fra la nostra realtà e quella astrale, tutte proiettate sul mondo fisico, con l'attenzione focalizzata su di un parente, su di un amico, su di un nemico, su di una vittima, su di una persona che ha rovinato o tolto loro la vita, su di un qualcuno che, in modo improvviso, inatteso o ingiusto, le ha separate da una anima cara, da un affetto importante.. da un coniuge, da una famiglia, da un figlio...
Sono le persone decedute in seguito ad un incidente mortale improvviso, inaspettato, violento o ad un'aggressione sleale, scorretta, imprevista, persone decedute mentre erano, in stato di incoscienza, sotto anestesia, in un ospedale, durante un'operazione chirurgica, persone che non si sono accorte di essere morte...
Ma anche persone che hanno subito un'ingiustizia, che sono state vittime di un inganno, che, umiliate e derise, calpestate e represse, non riescono a perdonare un torto, a lasciar andare un rancore...
Persone che non hanno portato a termine una qualche loro "missione" e sentono che il loro compito qui, sulla terra, non è ancora compiuto.
Le anime che, dopo la morte, si trovano in questo stato, non possono pensare in modo razionale, in modo scientifico, con la chiarezza e con la logica di chi è nel mondo fisico, perché la loro personalità, in parte dissolta, li fa vivere in una condizione molto simile a quella che noi tutti sperimentiamo durante il sonno, nel sogno.
Quando uno sogna è raro che tragga delle conclusioni di fronte agli eventi, per quanto strani essi possano sembrare.
Nei sogni, le realtà più insolite appaiono, in genere, del tutto normali.
Così è per queste anime, solo vagamente consapevoli del fatto che stia accadendo loro qualcosa di insolito.
Naturalmente, sarebbe preferibile che chi è morto si ritirasse nel mondo che gli appartiene e non si dovrebbe mai incoraggiare un defunto, per quanto caro ci possa essere, a rimanere tra di noi.
Attraverso l'anima, si può restare in contatto con chi ci preme, anche se questa persona si è già trasferita nei mondi dello spirito.
Quando, dopo molti anni dalla dipartita, il corpo astrale, quello mentale e la personalità tutta si saranno dissolti, l'anima di questa persona, senza più veicoli, potrà essere completamente assorbita dall'anima universale, una coscienza che comprende tutti quelli che ci hanno preceduto, nella nostra stirpe familiare e sull'intero pianeta, una forza attiva, che influenza, tutti i giorni, in positivo o in negativo, la nostra vita.
Tutto questo dicono, sulle dinamiche dell'anima, le scuole di pensiero che stanno alla base dei riti spirituali degli sciamani di tutti i tempi e di tutte le latitudini.
Questo dice l'attuale scuola di pensiero che sta alla base delle "Costellazioni Familiari", efficace terapia sistemica ideata dal geniale e ormai famoso missionario cattolico tedesco Bert Hellinger, filosofo, teologo, psicanalista, esperto in pedagogia ed in psicoterapia, in ipnosi ericksoniana, programmazione neurolinguistica, analisi transazionale...
Uomini di medicina degli indiani d'America, sacerdoti guaritori hawaiani, maestri tradizionali della Siberia, sciamani dell'alta zona artica, sacerdoti zulu del Sudafrica, curandeire del Mozambico, maestri zen di ogni era, praticanti dell'ho'oponopono moderno, sciamani e curatori di anime dei giorni nostri...
Tutte forme di spiritualità che poco si discostano le une dalle altre, se non per piccole, insignificanti differenze...
Rituali di pacificazione geograficamente così distanti fra di loro...
Rappresentazioni e celebrazioni dalle incredibili, stupefacenti somiglianze...
Obiettivo comune : riconciliarsi, risolvere i conflitti, cancellare le ostilità... andare incontro agli altri per poter far pace con noi stessi...
Penso sia interessante sapere che alcune culture siberiane tradizionali hanno rilevato che, tra le molteplici anime che ogni individuo possiede, ci sono un'anima personale e un'anima familiare che, dopo la morte fisica, si separano l'una dall'altra pur continuando entrambe a vivere.
L'anima individuale si reincarnerà all'esterno della famiglia di appartenenza, anche lontano, in una diversa cultura... mentre l'anima familiare trasmigrerà, sicuramente, all'interno della stessa discendenza familiare... ad esempio in un nipote, nella figlia di un fratello... e, se la famiglia è andata estinguendosi, sceglierà una famiglia che assomigli, il più possibile, al suo sistema di origine.
Se lo spirito di chi è collegato a noi è infelice, anche noi ci sentiremo inquieti, agitati, dubbiosi...
Se lo spirito di chi è collegato a noi è felice, anche noi sentiremo la sua gioia sotto forma di forza e di sostegno.
Questa energia ci riempirà l'anima e ci darà il coraggio di accogliere e di sopportare ogni tipo di affanno, ogni genere di difficoltà.
"UGUAGLIANZA DAVANTI ALLA MORTE" - 1848 DIPINTO DI WILLIAM - ADOLPHE BOUGUEREAU (LA ROCHELLE - FRANCIA, 30 NOVEMBRE 1825 LA ROCHELLE - FRANCIA, 19 AGOSTO 1905) |
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