QUATTORDICESIMO SCRITTO SUL TEMA
"AVRAI SEMPRE UN GRANDE POSTO NEL MIO CUORE"
UN INVITO A SPERARE
"Sembra proprio di vedere Sira..." hanno detto in molti... leggendo questa poesia... postata da Alessandra... in ricordo dell'amica...
Immergersi in questa poesia del grande Ghiannis Ritsos e riconoscere Sira nella donna uscita "di nuovo" in giardino... a dare l'acqua col suo vecchio innaffiatoio..."di nuovo" bella... serena... con una "convinzione indefinibile"...è stato un tutt'uno anche per me... non solo per le molte altre amiche e per i molti amici che hanno conosciuto Sira, in questa sua breve incarnazione terrena....
La poesia... scritta.. esattamente quarantasei anni fa.. all'inizio di giugno.. del 1969... nell'isola di Leros... dove il poeta greco era costretto a vivere da deportato politico... suona come un invito a sperare...
Le affinità tra la donna della poesia e Sira sono così forti... che si ha l'immediata impressione di trovarsi immersi in un sogno ad occhi aperti... nella magia di un luogo fuori dal tempo... dove lei riemerge dal passato... come se nulla fosse...
Un luogo pieno di luce e di colore... che sembra "esistere" a cavallo tra una vita e l'altra... e che va oltre i tradizionali riferimenti spazio-temporali.....
In questo giardino dei miracoli... in questo luogo dell'infinito... noi la potremo rincontrare tutte le volte che vorremo.....
Rinascita
Da anni più nessuno si è occupato del giardino.da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-145852>
Eppure
quest'anno – maggio, giugno – è rifiorito da solo,
è divampato tutto fino all'inferriata – mille rose,
mille garofani, mille gerani, mille piselli odorosi –
viola, arancione, verde, rosso e giallo,
colori... tanto che la donna uscì
di nuovo
a dare l'acqua col suo vecchio annaffiatoio
di nuovo bella,
serena, con una convinzione indefinibile.
E il giardino
la nascose fino alle spalle, l'abbracciò,
la conquistò tutta;
la sollevò tra le sue braccia. E allora, a mezzogiorno
in punto, vedemmo
il giardino e la donna con l'annaffiatoio
ascendere al cielo
e mentre guardavamo in alto, alcune gocce
dell'annaffiatoio
ci caddero dolcemente sulle guance, sul mento,
sulle labbra.
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