venerdì 19 giugno 2015

VENEZIA, LUOGO CHE LA MIA ANIMA HA GIA' CONOSCIUTO...


TREDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..


"... L'anima che con noi sorge, astro della nostra vita, già altrove è tramontata e viene da lontano....." 
William Wordsworth... poeta inglese di fine Settecento.

...UN LUOGO CHE LA MIA ANIMA HA GIA' CONOSCIUTO...
LA BASILICA DI SANTA MARIA DELLA SALUTE...

Un "ex voto" alla Madonna da parte dei veneziani liberati dall'incubo della peste che, tra il 1630 e il 1631, decimò la popolazione...

"VENEZIA"
GIOVANNI GRUBACS (1829 - 1919)



"La Salute" di Venezia mi si ripresentava spesso come un "déjà vu"... L'ho visualizzata alla fine di una meditazione... mi è apparsa dentro a un sogno... l'ho notata subito in mezzo alle vecchie fotografie d'epoca di un fotografo..... Mi chiedevo "perché...?" e, cercando una risposta plausibile nella mia storia familiare, ho scoperto che mio padre aveva dirottato il suo viaggio di nozze, destinato ai laghetti trentini, verso la città di Venezia e che, prima ancora di darsi da fare a cercare una camera, con le valigie in mano, aveva voluto portare mia madre, stanca ed affamata, fino alla Basilica di Santa Maria della Salute... per rendere omaggio alla Vergine.
"L'INGRESSO AL CANAL GRANDE CON PUNTA DELLA DOGANA 
E CHIESA DELLA SALUTE"
GIOVANNI ANTONIO CANAL DETTO "CANALETTO"
SETTECENTO VENEZIANO

La basilica è un "ex voto" alla Madonna, da parte dei veneziani, per la liberazione dalla peste che, tra il 1630 ed il 1631, decimò la popolazione...
Il morbo fu portato a Venezia da un ambasciatore del Conte di Mantova...
I veneziani, che conoscevano già bene la malattia, internarono subito l'ambasciatore nel Lazzaretto Vecchio, sperando di isolarlo... ma, l'ambasciatore, entrò in contatto con un falegname e bastò questo per infettare tutta la città...
Morirono ottantamila veneziani sulle isole e seicentomila persone sulla terra ferma, da Brescia a Trieste, dal Polesine a Belluno, entro i confini della Serenissima.
In segno di lutto collettivo, tutte le gondole vennero dipinte con il colore nero, colore che, a tutt'oggi, perpetua il ricordo di quella terribile pestilenza.
Il Doge, chiedendo l'intercessione della Vergine Maria per porre fine al contagio mortale che aveva stremato la città, fece voto di erigere una Chiesa dedicata alla Madonna Immacolata ed intitolata alla "Salute".
La Basilica, imponente, in stile barocco, venne conclusa nel 1687.
Corpo centrale a forma ottagonale... scenografica cupola appoggiata su otto grandi pilastri... scettro da "Capitana" tra le mani della Vergine... icona bizantina proveniente da Candia sull'altare... pala di Tiziano in Sacrestia...
Per non dimenticare la terribile epidemia, nel Tempio, venne posta la salma di un uomo religioso che, durante la peste del 1537..., dedicò tutte le sue energie ai sofferenti e che morì mentre assisteva i suoi ammalati, contagiato lui stesso dal morbo.
A consacrazione avvenuta, si svolse subito il primo pellegrinaggio e, da allora, ogni anno, il 21 di novembre, i veneziani, dopo aver percorso uno spettacolare ponte votivo su barche, sfilano davanti all'altar maggiore della Basilica a perpetuare il profondo vincolo di gratitudine che lega la Serenissima alla Vergine Maria.
"CANAL GRANDE E CHIESA DELLA SALUTE"
 GIOVANNI ANTONIO CANAL DETTO "CANALETTO"
1742


Mio padre teneva molto alla devozione... alla sacralità... alla commemorazione... alla gratitudine...
Chissà se, in quel freddo giorno d'autunno di sessantaquattro anni fa, era arrivato dinnanzi a quel luogo senza tempo inseguendo questi sentimenti...?
Chissà se erano questi i sentimenti che lui voleva far respirare a mia madre facendole varcare, con tanta fretta, il portone di ingresso della Basilica della Salute...?
Sentimenti legati all'amore... alla felicità... alla speranza...?
O anche sottili presagi legati ad incertezze... a preoccupazioni... ad ansie... ad incomprensioni...?
Segno di gioia... di pace... di serenità...?
O anche necessità di avere protezione... conforto... consolazione... aiuto in una situazione difficile?
Mio padre aveva studiato a Vicenza e conosceva bene Venezia...
Il Santuario della Madonna di Monte Berico sui colli vicentini e la Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia, entrambi luoghi di culto mariano legati al ricordo della peste, erano chiese che lui spesso frequentava...
Nostalgia, dunque...?
Chissà?
E chissà se la nostalgia che provo io per Vicenza, ma, soprattutto, per Venezia... è la sua stessa nostalgia...?
Sembra che gli antenati paterni a cui devo il cognome, originari della città di Vicenza, dalla metà del Cinquecento in poi.., si recassero a Venezia per commerciare l'arte della seta...
Questo basterebbe a spiegare il ricordo inconscio delle due città... delle epidemie di peste... delle Chiese "ex voto"... della devozione alla Vergine Maria... 
Basterebbe a spiegare, ad esempio, perché, davanti ai dipinti del Canaletto, ho l'immediata, piacevole sensazione di aver finalmente ritrovato una perduta "terra madre"...
"CANAL GRANDE E CHIESA DELLA SALUTE" (DETTAGLIO)
GIOVANNI ANTONIO CANAL DETTO "CANALETTO"


Come mi piacerebbe ritornare indietro nel tempo per andare a rivedere Venezia nel periodo del suo splendore... quando era un grande porto... un luogo strategico... un punto di transito di esponenti di ogni religione... di filosofi... di alchimisti... di maghi... di "Cavalieri Templari"..... di viaggiatori.....
"L'INGRESSO AL CANAL GRANDE CON LA DOGANA 
E LA CHIESA DELLA SALUTE"
GIOVANNI ANTONIO CANAL DETTO IL "CANALETTO"
SETTECENTO VENEZIANO

La peste, della quale ho conservato il ricordo inconscio tramandatomi da antenati vissuti in un tempo in cui la memoria del morbo, del lutto, della carestia... era ancora vivissima.... colpì la città di Venezia, sempre molto popolosa, per ben sessantanove volte, 
nel corso della storia, tra il 954 e il 1793...
Le due epidemie principali? 
Quella del 1575-77 e, appunto, quella del 1630-31...



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