lunedì 25 aprile 2016

LA MOLTEPLICITA' DELL'ANIMA





VENTOTTESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO...















Ho scoperto le "Costellazioni Familiari" di Bert Hellinger nell'agosto del 2005 ed ho iniziato a frequentare i seminari esperienziali tenuti, su questo specifico argomento, dalla dottoressa Maria Cristina Piras, nel gennaio del 2006. Profondamente colpita, incuriosita e commossa dal potere curativo del lavoro sistemico, ho continuato a partecipare regolarmente, il giovedì e la domenica, a questi incontri di gruppo, per ben due anni consecutivi...
Ed è stato proprio durante queste sedute che il concetto che io avevo riguardo all'anima ha iniziato a trasformarsi, a cambiare, ad espandersi, a divenire dinamico, mutevole e molteplice...
Mi era stata tramandata, fino a quel momento, un'idea piuttosto ferma, statica, limitata, riguardo a questa nostra essenza spirituale, ed io non avevo, forse, mai neppure preso in considerazione la possibilità che una parte di me stessa potesse allontanarsi, uscire dal corpo, vagare solitaria, magari confusa, sperduta, malata, per poi rientrare di nuovo, dopo giorni, mesi o anni di lontananza, di abbandono o di incuria a far parte della mia realtà..
Pensavo che solo la morte avrebbe, un giorno, separato il mio spirito dal mio corpo..
Evidentemente non era così..
Iniziai, da quel momento in avanti, a fare più attenzione a tutto ciò che le scuole di pensiero, le tradizioni filosofiche, spirituali, religiose, di tutti i tempi e di tutte le latitudini, avevano detto e dicevano sulle dinamiche dell'anima.
Scoprii, ben presto, che esisteva tutto un mondo di idee sull'argomento e mi colpì molto, in particolare, il fatto che, sia le tradizionali, vecchie scuole sciamaniche, ad esempio quelle molto conosciute della Siberia o quelle altrettanto note della Mongolia, che il "nuovo" lavoro sistemico di Bert Hellinger, l'originale metodo di ricerca conosciuto, appunto, con il nome di "Costellazioni Familiari", realtà nella quale io mi ero appena imbattuta, trattavano, entrambi, della molteplicità dell'anima.. Del fatto, cioè, che tutti gli esseri umani viventi non possiedono, in vero, una sola anima, ma tre, quattro, cinque o anche più anime vicine, sovrapposte, compenetrate una all'altra.. In posizioni diverse.. occupate o non dentro ed intorno al corpo fisico di ciascuno di noi... Ognuna di esse con una sua natura specifica.. Ed in grado di andare e venire.. di entrare ed uscire dal corpo stesso.. Di allontanarsi fino a perdersi nello spazio e nel tempo.. Fino a vagare nella solitudine di altri mondi.. Magari perché ferite.. O private del necessario "nutrimento".. del loro giusto accudimento..
Iniziai a studiarle una ad una.
L'anima portante, o le due anime portanti, a seconda delle scuole di pensiero, sembra essere strettamente connessa alla struttura fisica di ogni essere vivente, in particolar modo alle sue ossa, alle sue unghie e ai suoi capelli.
Legata con solide catene al corpo, questa esalazione immateriale vi risiede stabilmente, non abbandona mai la sua materia e se ne va con essa a pochi giorni dalla nostra morte. 
E' il soffio sottile che porta a tutti noi la forza vitale necessaria ad affrontare l'esistenza.
E' il fondamento della nostra individualità, il perno della nostra coscienza personale, il principio della consapevolezza del nostro "Sé".
Le altre anime si trovano, invece, a muoversi leggermente al di fuori del corpo fisico.. Alcune vicine, altre anche lontane..
Tutte le tradizioni sciamaniche parlano, al riguardo, di un'anima mobile, o, a volte, di due, che vive molto vicino al corpo fisico senza essere, tuttavia, incatenata alla sua struttura e di almeno un'altra anima mobile, il più delle volte di due o di tre, che vive, più o meno lontano dalla nostra "carrozzeria", nella natura selvaggia o, addirittura, nella dimensione spirituale di regni inferiori o superiori.. Luoghi d'approdo a noi apparentemente sconosciuti, ma che le nostre parti immortali conoscono bene.. Mondi lontanissimi che, in realtà, sono così vicini alle nostre personali esperienze umane ed ai loro specifici aspetti...
Gli uomini di medicina degli indiani del Nord America, i guaritori tradizionali delle tribù nomadi della Siberia o della Mongolia, e, a loro modo, anche i "costellatori familiari", quando una persona si ammala, esaminano ciascuna delle sue anime singolarmente, una ad una, perché la sofferenza, il disagio, il malessere, potrebbe aver avuto origine in una sola realtà energetica vitale, e non in tutte.. Una realtà più debole delle altre, forse.. magari inquinata da pesanti energie estranee, esterne, che non le appartengono.. Una parte di noi stessi che si è separata dalle altre.. che risulta momentaneamente assente.. che ha bisogno di essere richiamata... Un'anima che si è avventurata un po' troppo lontano e che non è più capace di fare ritorno...
Secondo le scuole di pensiero siberiane, le anime non strettamente collegate al corpo, sono in grado, magari durante la notte, mentre il loro "proprietario" dorme, di allontanarsi, per qualche ora, dalla loro struttura fisica. Alcune lo fanno abitudinariamente.. Ed ecco che il loro ritorno improvviso provoca, sempre secondo la tradizione sciamanica, sogni così intensi da indurre al risveglio.. Sogni che, nei contenuti, rispecchiano i luoghi che le anime hanno visitato, le esperienze che hanno vissuto, le realtà che hanno incontrato.. Con i loro profumi, i loro suoni, gli odori, i rumori, le sensazioni tattili, le luci ed i colori...
Può capitare anche che un'anima si allontani volontariamente dal suo corpo di appartenenza e decida di non farvi più ritorno perché ha perso interesse per le esperienze di vita del suo "proprietario"..
Il più delle volte, però, se ne va perché è, in un certo qual modo, costretta a farlo da circostanze esterne avverse..
Incidenti gravi e operazioni chirurgiche in anestesia totale, possono estromettere, in un sol colpo, un'anima dal corpo..
Forti emozioni, spaventi, traumi e shock possono spezzare, anche definitivamente, i legami fra le anime che risiedono stabilmente nel corpo e quelle che gli vivono vicino, attorno o accanto..
Anime mobili, sensibilissime ai maltrattamenti..
Anime che perdono facilmente l'orientamento, che rischiano di smarrirsi.. 
Anime che hanno bisogno di essere "nutrite", amate ed accudite più delle altre..
Questi soffi immateriali ed immortali, sempre secondo le tradizioni sciamaniche, possono anche esserci "rubati" intenzionalmente da persone vive o da spiriti di defunti intenzionati ad ostacolarci, a crearci problemi, a farci del male, o, semplicemente, a frenarci nel percorso che abbiamo iniziato ad intraprendere... o, ancora, ad impedire l'evoluzione della nostra coscienza individuale o quella della grande anima familiare alla quale apparteniamo per diritto di nascita, ed alla quale, molto probabilmente, appartengono, in qualche modo, anche loro..
Purché tutto rimanga com'era...
Purché non sia svelato un segreto del passato nel quale essi stessi sono coinvolti...
Ci sono, poi, anche anime che ci appartengono, ma che, normalmente, o magari anche solo durante il giorno, preferiscono vivere in un'altra dimensione, in un "altro mondo".. per, poi, venirci, di tanto in tanto, o, a volte, anche tutte le notti, a visitare mentre noi dormiamo, rilassati, un sonno profondo..
Se ad essere "rubata" o, semplicemente, ad andarsene è una delle anime che stanno più vicine al corpo fisico, gli effetti negativi della sua assenza si noteranno abbastanza in fretta. 
Se, invece, è un'anima mobile ad essere "rapita" o ad allontanarsi di sua spontanea volontà, potrebbero volerci settimane o, addirittura, mesi prima che la persona di appartenenza inizi ad avvertire le conseguenze della perdita di questo suo principio vitale.
Ci si abitua alla loro presenza, ma ci si abitua anche alla loro assenza.
"Come va?" "Come stai?"
"Non c'è male.." "Eh.. dai.. benino.." "Si tira avanti.. o, almeno, ci si prova.." risponderà chi, partendo da una base di cinque anime, ne avrà tre in sede, una parzialmente presente, ed un'altra completamente assente.
Lo studio del modello molteplice dell'anima, con le sue parti mobili in grado di uscire dal corpo e di spostarsi nello spazio e nel tempo, aveva gettato un fascio di luce chiarificatrice sugli interessanti, ma complicatissimi processi che stavo, per la prima volta nella mia vita, affrontando con l'esperienza delle "Costellazioni familiari", dove tutto, per me, era strano, nuovo, misterioso, sconosciuto.. e molto, molto intrigante..
Iniziai, ben presto, ad avere coscienza di queste singole anime.. ad essere consapevole di queste eteree, sottili realtà che il mio inconscio, sicuramente, già conosceva.. 
E, dopo qualche incertezza iniziale, e molta paura, scoprii velocemente che non era, poi, così difficile, per me, che rappresentavo i vari membri familiari, durante la "messa in scena" delle "Costellazioni", notare la presenza di queste anime mobili e gli effetti positivi che, da essa, ne derivavano, rispetto all'assenza, all'allontanamento, al rapimento o alla perdita di questi principi vitali ed agli effetti negativi che essa causava nella persona reale che, in quel momento, stavo rappresentando..
Freddo, disagio, mancanza di energia.. nausea, apatia.. inquietudine, disequilibrio, ansia.. angoscia, depressione.. si contrapponevano a quella sottile calma.. a quel piacevole senso di benessere, di armonia, di equilibrio interiore.. a quella curiosità rilassata per il mondo che ci circonda e per le persone che lo abitano.. a quel senso di beatitudine.. che  mi segnalava la presenza di tutte, o di quasi tutte le anime, al loro giusto posto, dentro o accanto al corpo fisico di ciascun individuo..
Quando qualcuno chiede aiuto, lo sciamano o il "costellatore", verifica, per prima cosa, se tutti i "corpi sottili" dell'individuo che desidera guarire, sono al loro posto, e, qualora ne manchi uno o più d'uno, cerca, con i mezzi che ha a disposizione, di ritrovarlo e di riportarlo indietro.
L'aspetto che più mi ha "preso", nella teoria della molteplicità dell'anima, quello che ha fornito le risposte alle mie continue, eterne domande, è stato, senz'altro, il seguente: fra le varie anime che ogni persona possiede, sia secondo la cultura siberiana, che secondo il pensiero di Bert Hellinger, al quale fanno riferimento le "Costellazioni sistemiche", c'è un'anima personale e c'è un'anima familiare. Entrambe immortali, dopo la morte fisica dell'individuo di appartenenza, queste due entità si separano l'una dall'altra. Il destino dell'anima individuale è, o potrebbe essere, quello della reincarnazione, anche in luoghi lontani dalla propria terra madre, in culture diverse.. mentre l'anima familiare trasmigrerà sicuramente, di lì a breve tempo, in seno alla stessa discendenza della famiglia alla quale appartiene, portando con sé ogni genere di ricordi legati alle sue origini..
E sapere che nulla andrà perduto mi fu subito di grande conforto...






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