domenica 29 novembre 2015

ANCORA... SUL PERDONO


QUATTORDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO.. FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO...




NON SI PUO' DIMENTICARE UN'INGIUSTIZIA CHE ABBIAMO SUBITO SE, PRIMA, NON ABBIAMO PERDONATO CHI CE L'HA INFLITTA... MA IL PERDONO CI DEVE ESSERE STATO RICHIESTO... ALTRIMENTI, COME POTREMMO MAI CONCEDERLO?




SENZA GIUSTIZIA NON CI PUO' ESSERE PACE... SENZA PERDONO RICHIESTO, ACCETTATO E CONCESSO NON CI PUO' ESSERE GIUSTIZIA...


LA VITTIMA HA BISOGNO DI RICORDARE, DI ACCOGLIERE E DI PERDONARE..... L'AGGRESSORE HA BISOGNO DI VEDERE, DI COMPRENDERE, DI RICONOSCERE LA PROPRIA COLPA E DI AVANZARE RICHIESTA DI PERDONO... 



COME E' DIFFICILE TRASFERIRE LA LEGGE UNIVERSALE DELLA COMPENSAZIONE DAI SINGOLI SISTEMI FAMILIARI A SISTEMI BEN PIU' GRANDI E COMPLESSI COME LO SONO QUELLI DEI POPOLI, DOVE REGNANO FAZIONI, SCONTRI, LOTTE, CONFLITTI, BELLIGERANZE, INVASIONI, PULIZIE ETNICHE, STRAGI, GENOCIDI, CONVERSIONI FORZATE, GUERRE DI APPARTENENZA TERRITORIALE, ECONOMICA, POLITICA, RELIGIOSA, CULTURALE, TRIBALE, ODI SECOLARI, VIOLENZE E VENDETTE BEN PIU' PESANTI RISPETTO A QUELLE FAMILIARI...




"LA SCOPERTA DELL'AMERICA AD OPERA DI CRISTOFORO COLOMBO"  -  1958
SALVADOR DALI'

(FIGUERES  -  CATALOGNA  -  SPAGNA  -  11 MAGGIO 1904  -  23 GENNAIO 1989)















DOMANDE DI PERDONO

Chiedere perdono è giusto.
Non è una vergogna.
Andrebbe fatto di più.
Nell'anno 1992, abbiamo visto il re di Spagna Juan Carlos di Borbone chiedere perdono, a nome di tutti gli spagnoli, alla comunità ebraica locale per la cacciata degli ebrei dal territorio spagnolo avvenuta ben cinquecento anni prima, nel lontano 1492, su richiesta della Santa Inquisizione e per ordine dei cattolicissimi re Ferdinando II d'Aragona ed Isabella di Leòn e di Castiglia che, in quel medesimo frammento di storia, stavano incoraggiando, spingendo alla partenza e sovvenzionando Cristoforo Colombo nella sua memorabile impresa al di là dell'oceano Atlantico. 
Juan Carlos, re di Spagna dei nostri tempi, oggi fresco di abdicazione, nel 1992, aveva dato il via ad imponenti commemorazioni per la "scoperta dell'America" e, immediatamente, nonostante gli innumerevoli anni trascorsi, l'atavico risentimento degli ebrei esiliati, non ancora del tutto spento, era, in quell'occasione, rinato nei cuori dei loro discendenti, riacceso dal ricordo degli avi partiti per mare senza un bagaglio, deceduti nel corso di un naufragio o di un arrembaggio delle navi da parte dei pirati, ridotti in schiavitù, imbarcati, in parte, proprio sulle caravelle di Colombo, con l'ultima possibilità, il giorno 3 di agosto del 1492. 
Il perdono andava chiesto... 
Impossibile, altrimenti, festeggiare!
Con quale coraggio?

"PORT LLIGAT"  -  1960
SALVADOR DALI'



Al di là dell'oceano, negli Stati Uniti d'America, in Massachusetts, sempre nell'anno 1992, abbiamo visto il sindaco di Salem, "la città delle streghe", organizzare una, se pur tardiva, "cerimonia espiatoria", un doveroso "rito riparatore" nel corso del quale chiese all'Alta Corte Federale di rivedere e di condannare pubblicamente il "Processo alle streghe" avvenuto nel lontano 1692 e al termine del quale diciannove donne, tutte insieme, furono mandate a morire, in modo tanto crudele, in quelle meravigliose colonie inglesi affacciate sull'Atlantico. 
Nonostante fossero già trascorsi trecento anni, la memoria del fatto era ancora estremamente viva in quel luogo e non solo... 
Il perdono andava chiesto.
Tornando all'indietro nel tempo, negli anni compresi fra il 1647 ed il 1688, in una precedente "caccia alle streghe", avvenuta sullo stesso territorio, erano state catturate ed arse vive altre tredici donne... alle quali nessuno, molto probabilmente, chiederà mai perdono.

"LA VERGINE DI GUADALUPE"  -  1958
SALVADOR DALI'



Sempre nell'anno 1992, abbiamo visto anche papa Giovanni Paolo II, un grande papa, esprimere pubblicamente richiesta di perdono per uno dei tanti peccati commessi dalla Chiesa cattolica durante i secoli: la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei. 
Erano trascorsi trecentocinquantanove anni da quando, nell'anno 1633, il padre della scienza moderna, umiliato, deriso, imprigionato, torturato, processato, condannato dal Santo Uffizio e costretto all'abiura delle sue concezioni astronomiche, venne mandato al confino... 
Era stato fisico, filosofo, matematico, astronomo di grandissima eccellenza. 
Avrebbe potuto insegnare ancora e fu, invece, costretto a rinunciare e, addirittura, a negare la verità delle sue dottrine nel corso di un solenne giuramento forzato.

"IL CONCILIO ECUMENICO"  -  1960
SALVADOR DALI'



Nel corso dell'anno successivo, 1993, abbiamo visto lo stesso papa inoltrare domanda di perdono per il coinvolgimento dei cattolici nella "tratta degli schiavi africani"... 
Trentotto milioni di vittime fra il 1490 ed il 1899... Un genocidio immane che nessuno ha dimenticato. 
Ai giorni nostri, ancora, malgrado l'uguaglianza formale dei diritti civili scritta nelle leggi moderne, chi si sentirebbe, di fatto, di poter affermare che l'atavico risentimento dei "neri" nei confronti dei "bianchi" è del tutto scomparso?
Ricordiamo un solo esempio fra i tanti...
Prendendo sempre come riferimento l'anno 1992, nel mese di aprile, sulla sponda americana volta al Pacifico, in California, in seguito all'assoluzione di due poliziotti "bianchi", accusati di aver ingiustamente brutalizzato un automobilista "nero"... a Los Angeles, abbiamo visto scoppiare moti e diffondersi sommosse, atti che rivelarono, in un solo momento, che il rancore per l'avita schiavitù era ancora più che mai vivo nelle discendenze.
I poliziotti erano stati assolti in quanto "bianchi".. L'automobilista era stato brutalizzato perché "nero"...
Questo il pensiero che circolava, in quei giorni, in California.

"L'ASCENSIONE DI CRISTO"  -  1958
SALVADOR DALI'



Nel maggio dell'anno 1995, nella Repubblica Ceca, abbiamo visto sempre lo stesso papa, Giovanni Paolo II, chiedere nuovamente perdono per le guerre religiose e per i roghi seguiti alla riforma protestante, nonché per tutti gli altri torti inflitti dai "cattolici" ai "non cattolici"...

"LA MADONNA DI PORT LLIGAT"  -  DETTAGLIO  -  1950
SALVADOR DALI'


Nel luglio dello stesso anno, pur non chiedendo esplicitamente perdono, Karol Wojtyla, con una lettera destinata ad ogni donna, espresse dispiacere per le ingiustizie compiute, in nome di Gesù Cristo, nei confronti del sesso femminile, in tutti i tempi ed in ogni latitudine, da parte della Chiesa cattolica.
Creature "misconosciute nella loro dignità, travisate nelle loro prerogative, non di rado emarginate e persino ridotte in schiavitù" le donne...

" L'ASSUNZIONE"  -  SALVADOR DALI'


Nel 1999 l'abbiamo visto inoltrare domanda di perdono per l'esecuzione del primo riformatore cristiano della storia, Jan Hus, teologo boemo rettore dell'Università di Praga, vissuto a cavallo fra il Milletrecento ed il Millequattrocento, preso di mira, accusato, scomunicato, condannato a morte e bruciato vivo sul rogo, a causa delle sue idee, ad opera della Chiesa cattolica. 
Proponeva soltanto un rinnovamento spirituale da attuare attraverso il ritorno ad un cristianesimo povero e primitivo, quello predicato da Gesù Cristo.

" L'INFANTE GESU' "   -   SALVADOR DALI'


Nell'anno 2000, nel corso di una solenne celebrazione, Karol Wojtyla chiese perdono, a nome di tutta la Chiesa, per i peccati commessi, in ogni epoca storica, dai cattolici che violarono i diritti di interi gruppi etnici, dimostrando disprezzo per le loro culture e per le loro tradizioni religiose.
Nell'anno 2001 si scusò, a nome di tutti, via Internet, per gli abusi commessi, in tempi passati, dai missionari cattolici ai danni delle popolazioni indigene che abitavano le incantevoli terre affacciate sul Pacifico meridionale.
A parte i veri e propri vergognosi torti perpetrati (e mai più compensati) ai danni di quei popoli da parte dei missionari cattolici, resta il fatto che, quando qualcuno, anche se benintenzionato, si sente migliore e più forte di un altro e, per questo, non si sintonizza con lui e non lo rispetta, l'aiuto che viene offerto risulta, quasi sempre, pericoloso e produce, il più delle volte, l'effetto contrario...

"SANTIAGO IL GRANDE"  -  1957
SALVADOR DALI'

Sempre in quell'anno, il 2001, Giovanni Paolo II, si scusò con il Patriarca di Costantinopoli per i peccati commessi dai "Cavalieri crociati" nel corso della loro quarta campagna militare, la "Quarta Crociata", che, nell'anno 1204, si diresse contro la città di Costantinopoli, invece che verso la "Terra Santa", facendo di gran lunga acuire le incomprensioni che già esistevano fra cattolici ed ortodossi che non perdonarono il saccheggio della città nel corso del quale venne sottratta una enorme quantità di tesori, tra i quali ricordo, un esempio fra i tanti, i "cavalli di San Marco", confluiti a Venezia e divenuti famosi.
Purtroppo il pontefice, quel 4 di marzo del 2001, si limitò solamente a chiedere scusa per alcune malefatte, come lo erano appunto i saccheggi, compiute dai "crociati" a Costantinopoli durante quella loro quarta "missione"... 
Peccato!
In quella preziosa occasione, avrebbe potuto uscire una doverosa richiesta di perdono per quelle stesse campagne militari, un massacro di innocenti, un genocidio disumano, un atto di violenza inaudito, che ha lasciato, eredità pesantissima, una profonda frattura tra l'Oriente arabo e l'Occidente cristiano...



"ERCOLE SOLLEVA LA SUPERFICIE DEL MARE ED IMPEDISCE A VENERE,
PER UN ISTANTE, DI RISVEGLIARE AMORE"
SALVADOR DALI'
(11 MAGGIO 1904  -  23 GENNAIO 1989)


domenica 22 novembre 2015

LA LEGGE DEL COMPENSO



TREDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO..  FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO...



I DANNI ANDREBBERO SEMPRE RISARCITI E I CONTI SUFFICIENTEMENTE PAREGGIATI...



QUANDO CI TROVIAMO COSTRETTI A SUBIRE UN TORTO, PER RISTABILIRE UN SUFFICIENTE, SANO EQUILIBRIO FRA NOI CHE SIAMO STATI OFFESI E CHI CI HA OFFESO, DOBBIAMO CERCARE, INSIEME AL NOSTRO DEBITORE, UN MODO SODDISFACENTE PER COMPENSARE IL DANNO CHE LUI HA PERPETRATO NEI NOSTRI CONFRONTI... 
SE QUESTO ATTO RIPARATORE NON VIENE PORTATO A TERMINE E NON VIENE DATO IL VIA AD UN RECIPROCO NUOVO INIZIO, IL RISENTIMENTO COVATO DALLA VITTIMA (O DALLE PERSONE CHE DA LEI DISCENDONO) NEI CONFRONTI DELL'AGGRESSORE DARA' INIZIO AD UNA GUERRA FRATRICIDA CHE FARA' AMMALARE ENTRAMBE LE PARTI IN CAUSA...



DETTAGLIO DELLA PRIMA VERSIONE DE "IL BACIO", 
QUELLA DEL 1859, LA MIA PREFERITA...
FRANCESCO HAYEZ
(VENEZIA, 10 FEBBRAIO 1791  -  MILANO, 21 DICEMBRE 1882)








Se pretendiamo un giusto "risarcimento" da chi ci ha fatto del male, allora la relazione fra le due parti in causa può anche ritornare in ordine, l'equilibrio si può anche ristabilire, il rapporto di eguaglianza può, in un certo qual modo, reinstaurarsi... 
Se, invece, ci riteniamo semplicemente "troppo buoni" in confronto ai "cattivi" e li perdoniamo con disprezzo dall'alto della nostra superiorità, i "cattivi" non potranno più fare nulla per rimettersi alla pari con noi e diventeranno ancora più "cattivi" nei nostri confronti...
Questa è una sana esigenza di compensazione che non va assolutamente confusa con il desiderio di vendetta...
E' una legge universale che esiste sia nel bene che nel male... 
La sperimentiamo tutti i giorni, dentro le mura domestiche, nei rapporti con i nostri familiari, dove, per far regnare l'amore, dobbiamo compensare nel bene... dando all'altro qualcosa di più, ricambiando l'affetto che ci è stato offerto con qualcosa di leggermente superiore... e anche dove, per rimediare al male che ci è stato inflitto, dobbiamo compensare, se pur in modo minimo, nel male... dando all'altro qualcosa di meno ed esigendo un piccolo, soddisfacente risarcimento, magari anche "solo" verbale...

DETTAGLIO DELLA PRIMA VERSIONE DE "IL BACIO" DI FRANCESCO HAYEZ 


Per salvare una relazione fra due parti, marito e moglie, fratello e sorella, amici o compagni di scuola.. bisogna fare veramente molta attenzione al fatto che il "male" che riteniamo di dover infliggere all'altro, sia davvero sempre inferiore al male che ci ha arrecato lui.. pena il riacutizzarsi del conflitto...
Così, se riceveremo un bacio, ne renderemo uno e mezzo... Se riceveremo un torto, ne renderemo solo mezzo... o, meglio, troveremo un giusto modo per compensarlo, per pareggiare i conti, per ristabilire l'ordine, la pace e l'armonia, per riguadagnare fiducia, ma sempre cercando di "andare incontro", non di "dare contro"...

"IL BACIO"  -   PARTICOLARE DELLA PRIMA VERSIONE   -  1859
FRANCESCO HAYEZ

(VENEZIA 1791  -  MILANO 1882)


Questo dare e questo prendere, nel bene come nel male, ricucisce i rapporti, li riallaccia, li rinsalda, li fortifica... 
Chi si ritiene troppo buono e rinuncia ad agire, distrugge la relazione...
All'interno di un rapporto hanno luogo continui scambi... di sostegno fornito o, viceversa, negato nei momenti di crisi, di manifestazioni di assenso o, al contrario, di dissenso, di favori offerti e di favori ricevuti, di prestazioni e di compensi...
Il contributo di ciascuno deve essere assolutamente riconosciuto e ricompensato se si vuole che questo flusso di scambi mantenga il suo giusto equilibrio...
I mancati riconoscimenti portano sempre a malcontenti e a disequilibri...
Tutti quanti noi abbiamo richiamato, almeno una volta, nel corso della nostra esistenza, cercandolo inconsapevolmente nella nostra ascendenza familiare, sia il ruolo della vittima che quello dell'aggressore e sappiamo quanto è difficile cercare di bilanciare debiti e crediti per mantenere in equilibrio il "dare" ed il "ricevere" in una relazione...
E' molto importante, sì, pretendere un piccolo risarcimento da chi ci ha offeso se vogliamo ristabilire un rapporto con lui... però, se esageriamo con le richieste perché ci sentiamo assolutamente nel giusto, allora il male inflitto si tramuta in guerra ed i suoi effetti deleteri si ripercuotono, senza fine, su entrambe le parti in causa e su chi, da loro, discende...
Se questo gioco di equilibri è già così difficile da mettere in pratica all'interno della cerchia dei familiari, dei parenti, dei compagni di scuola e degli amici... figuratevi quanto può diventare difficile trasportato a livello di stati, di popolazioni, di continenti, di umanità tutta intera...
Quasi tutte le nazioni del mondo hanno sperimentato, nel corso dei secoli, sia il ruolo di vittime innocenti sterminate da feroci aggressori, sia il ruolo di feroci aggressori che hanno sterminato vittime innocenti... e tutto quello che, nel passato, non ha trovato soluzione, è ancora vivo, oggi, nel presente... 
Sarebbe bello poter chiedere perdono.....
Ma come è possibile riuscire a risarcire tutti i popoli del pianeta del male che, nel tempo, è stato fatto loro?

"IL BACIO"  -  PRIMA VERSIONE  -  1859
FRANCESCO HAYEZ

(VENEZIA 1791  -  MILANO 1882)

martedì 17 novembre 2015

DEBITI DI FAMIGLIA




VENTESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO... TENDENDOMI LA MANO...





SE NON RENDIAMO GIUSTIZIA AI "FANTASMI" DEL PASSATO, CI TROVEREMO A DOVER COLTIVARE, NEL FUTURO, RISENTIMENTI CHE CI TORMENTERANNO E CI MINERANNO DAL PUNTO DI VISTA DELLA SALUTE, FINO A PORTARCI AL CANCRO ED ALLA MORTE...



"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato..."
scriveva Francis Scott Fitzgerald ne "Il Grande Gatsby"..


MARIA, UNA MIA PROZIA MATERNA, ALL'ETA' DI VENTISETTE ANNI,
CON IL SUO PRIMO ED UNICO FIGLIO RUGGERO, TRE ANNI...
GEO, NATO IL 9 DI GENNAIO DEL 1923, ANNO DI NASCITA DI MIA MADRE,
MORIRA', ADOLESCENTE, IL 13 DI NOVEMBRE DEL 1937...
 LA SUA NONNA MATERNA, ROSA, ALLA QUALE ERA MOLTO LEGATO,
 ERA NATA UN 13 DI NOVEMBRE...
TORINO  -  1926


Tutti portiamo, dentro noi stessi, nascoste nelle profondità del nostro inconscio, delle "cripte" sotterranee che accolgono le "tombe" e le "reliquie" dei nostri antenati "mal sepolti", "cripte" che conservano, ancora intatti, i "martiri" di famiglia ai quali il nostro "santuario" è dedicato...
Sono ragazzi morti prematuramente, uomini sotterrati insieme ad un segreto indicibile, familiari sterminati per motivi etnici o religiosi, donne alle quali è stata rifiutata l'appartenenza, ragazze che hanno rinunciato a vivere in seguito ad un grave dispiacere, giovinette morte nel dare alla luce un figlio, neonati sepolti a pochi mesi di vita...

GEO, CUGINO DI PRIMO GRADO DI MIA MADRE E SUO COETANEO,
MORTO PREMATURAMENTE, A SOLI QUATTORDICI ANNI DI ETA'...
SUA MADRE, MARIA, SORELLA MINORE DELLA MIA NONNA MATERNA,
ERA STATA ANCHE "IL PRIMO AMORE" DEL MARITO DI MIA NONNA...
INOLTRE, ERA CUGINA DI PRIMO GRADO DI MIO NONNO PATERNO...
COLLEGATI CON TRE DEI MIEI QUATTRO NONNI,
 MARIA E GEO SONO MOLTO IMPORTANTI PER ME..
TORINO  -  1930 circa

Tutti aspettano di essere "visti", ricordati, onorati, accolti e di poter finalmente ottenere giustizia...
Bussano finché non ricevono il loro giusto posto, il meritato rispetto...
Vogliono che sia resa nota l'ingiustizia che loro hanno dovuto subire e desiderano che tutto ritorni a posto come era prima...
Chiedono soltanto di essere ascoltati con amore, per potersene, poi, "andare in pace" a dare forza ai viventi, a consigliarli, a proteggerli, a liberarli nel panico, a guarirli nella malattia...

RUGGERO, DETTO GEO, FIGLIO DELLA MIA PROZIA MATERNA MARIA,  
A TORINO, NEL NOVEMBRE DEL 1936...
ANCORA DODICI MESI DI VITA... PRIMA DEL 13 DI NOVEMBRE DEL 1937...
GIORNO DEL SUO PREMATURO ED INATTESO DECESSO...

Sono "anime in pena" che hanno subito gravi traumi e che, spesso, non hanno neppure coscienza di appartenere al "regno dei morti"...
Pensiamo a tutte le persone che sono decedute durante una guerra: vittime dei proiettili, del gas, della tortura, del fuoco, della fame, del freddo, del morbo, della prigionia...

ELISABETTA MARIA, UNA MIA PROZIA MATERNA, 
CON IL PICCOLO ALDO, SUO PRIMO ED UNICO FIGLIO...
LISETTA, RIMASTA VEDOVA NEL LUGLIO DEL 1918,
 DOPO SOLI CINQUE ANNI DI MATRIMONIO, NON SI RISPOSERA' PIU'...
L'AMATISSIMO MARITO, ALFREDO, UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA,
AVEVA SOLTANTO QUARANTADUE ANNI DI ETA' 
QUANDO ESALO' IL SUO ULTIMO RESPIRO...
LIMONE SUL GARDA  -  1916 circa

Giovanissimi soldati, poco più che ventenni, colpiti alle spalle dalla mitraglia, sui campi di battaglia della "Grande guerra", che non hanno avuto il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo loro... donne nel fiore degli anni, spose novelle con bimbi ancora piccoli da crescere, che non sono riuscite a sopravvivere alla terribile "febbre spagnola" che, dall'estate del 1918 fino all'estate del 1920, ha ucciso decine e decine di milioni di persone nel mondo... bambini in tenera età rimasti orfani del padre chiamato con forza alle armi, iscritto nei ruoli dell'esercito contro la sua volontà, atteso e mai più ritornato... neonati rimasti senza la madre uccisa, nel giro di tre giorni dalla pandemia mortale...

ALDO, IL FIGLIO  DELLA MIA PROZIA MATERNA LISETTA,
ORFANO DI PADRE DALL'ETA' DI QUATTRO ANNI...
ANCHE ALFREDO, PADRE DI ALDO, ERA STATO UN FIGLIO UNICO
ORFANO DI PADRE IN TENERA ETA'...
LIMONE SUL GARDA  -  1920 circa


Pensiamo ai traumi seguiti all'emigrazione di massa avvenuta, in Italia, fra l'Ottocento ed il Novecento: bimbi nati da poco tempo abbandonati ai nonni o agli zii,  perché il padre e la madre, per necessità estrema, per fame.. si sono visti costretti ad emigrare all'estero, in cerca di un lavoro, fino al di là dell'oceano, nelle Americhe lontane...
Pensiamo agli shock dovuti alla malattia: un improvviso, inaspettato, tragico ricovero ospedaliero che ha diviso, da un momento con l'altro, una persona nel fiore degli anni dalla sua famiglia... una reclusione forzata, premeditata, ingiusta che ha rinchiuso, a vita, in un reparto di psichiatria o in un manicomio, una ragazza ansiosa, depressa o in preda ad una mezz'ora di delirio dovuto ad una febbre influenzale...
Vittime che non hanno avuto il tempo di difendersi, di contrastare il destino, di capacitarsi della gravità di quello che stava succedendo loro...

SULLA DESTRA, VESTITA DI CHIARO, MARIA RULANDA, DETTA RULLY,
QUATTORDICI ANNI DI ETA', CUGINA DI PRIMO GRADO DI MIA MAMMA...
NATA PROFUGA, DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE,
RIMASTA ORFANA, A PARTIRE DALL'ETA' DI SEI ANNI, DELLA MADRE MATILDE,
MORTA DI "FEBBRE SPAGNOLA" ALLA FINE DELLA "GRANDE GUERRA"...
RULLY, A VENTISEI ANNI DI ETA', CON UN FIGLIO PARTORITO DA POCO, 
RIMARRA' ORFANA ANCHE DELL'AMATISSIMO PADRE, GIUSEPPE,
UCCISO DA UN SOTTUFFICIALE TEDESCO, CON UN COLPO MORTALE AL CUORE,
SUL FINIRE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE...
I GENITORI DI RULLY ERANO ENTRAMBI MEMBRI DELLA MIA FAMIGLIA,
IN QUANTO CUGINI DI PRIMO GRADO...
LEANO  DI LEDRO  -   2 SETTEMBRE 1932 


Pensiamo anche a persone colpite da traumi apparentemente più "leggeri", ma non meno logoranti... 
Abbandoni emotivi, attenzioni affettuose negate, matrimoni combinati, affidi, adozioni, abusi sessuali, incesti, continui trasferimenti, fughe, espulsioni, traslochi improvvisi, tradimenti, liti, false accuse, furti, atti di riconoscenza mancati, torti ed esclusioni... 
Tutto questo è trauma e molto, molto altro ancora... L'esilio, la prigionia, il dover abbandonare controvoglia la propria terra madre, il dover vivere con due patrie nel cuore...
Potrebbe trattarsi dell'anima di un nostro fratello maggiore, di nostro padre, di nostra madre, ma più spesso di uno zio o di una zia, del fratello di un nonno o di un bisnonno... a volte, addirittura, del compagno di guerra di un nostro trisavolo, legato, a questo nostro antenato, da un qualche "forte" destino, da un segreto inconfessato che li accomuna... a volte, di persone che hanno trovato la morte là dove un nostro avo si è, invece, miracolosamente salvato...

PAOLO, FRATELLO MAGGIORE DEL MIO BISNONNO PATERNO DOMENICO
E DELLA MIA BISNONNA MATERNA ROSA
E QUINDI PERSONAGGIO DOPPIAMENTE IMPORTANTE PER ME, 
EMIGRATO IN AMERICA, SUL FINIRE DELL'OTTOCENTO, 
PRIMO DI UNA SUCCESSIVA LUNGA SERIE DI FIGLI E NIPOTI,
 IN CERCA DI UN LAVORO, 
TROVO', INVECE, PRONTA AD ATTENDERLO, LA MORTE.
AVEVA QUARANT'ANNI DI ETA'... 
LA MOGLIE E TRE FIGLI MASCHI, SU CINQUE VENUTI AL MONDO,
 LO STAVANO RAGGIUNGENDO IN QUEL PAESE STRANIERO
E LO TROVARONO GIA' SEPOLTO.
UN NIPOTE, STESSO NOME DI BATTESIMO DELLO SFORTUNATO ZIO,
RIPERCORRERA', DOPO VENTICINQUE ANNI, IL SUO TRAGICO DESTINO...
STATI UNITI D'AMERICA  -  1885


Potrebbe trattarsi di amanti, di amori, di fidanzati o di mariti precedenti il matrimonio dei nostri cari, di persone, apparentemente estranee alla famiglia, che, però, hanno contribuito a ridare o, al contrario, a togliere la vita a noi o ad un membro del nostro sistema... donatori di organi che, insieme ai medici, hanno fatto sì che ci venisse riconsegnata l'esistenza quando eravamo già in coma o, viceversa, spietati assassini che, da un momento con l'altro, ce l'hanno tolta... 
Tutti quanti legati a noi da un filo sottile, ma resistente... che è impossibile recidere...
Nessun taglio, nessuna fuga, nessuna separazione, nessuna presa di distanza geografica potrà mai liberare del tutto e realmente un individuo dai "debiti" familiari...
Ci sono anche "fantasmi" che sono la testimonianza di un morto sepolto dentro a un altro morto... 
Sono quasi sempre le struggenti "unità duali" madre-figlio, ma non soltanto...
A volte sono due gemelli, magari un maschio ed una femmina... o, semplicemente, due fratelli, molto vicini fra di loro...


LA MIA PROZIA MATERNA MARIA CON IL SUO UNICO FIGLIO GEO
CHE, NEL GIRO DI QUALCHE ANNO, PERDERA' IN MODO FULMINEO, INATTESO.
NONOSTANTE LE DIFFICOLTA' INSORMONTABILI

CHE SI ERANO VENUTE A CREARE IN FAMIGLIA, 
MADRE E FIGLIO SI ADORAVANO...















Comportamenti bizzarri, insofferenze, tic nervosi, contraddizioni, irrequietezza, aggressività, stranezze, malesseri, disagi, sensi di colpa all'apparenza infondati, disturbi, struggimenti profondi, sofferenze e malattie.. incarnano spesso questi "fantasmi"... e mettono in scena l'inquietudine o l'agitazione di un "sepolto vivo" nascosto nel nostro inconscio...
Tutti soffriamo, in un qualche modo, della "malattia genealogica familiare", della "sindrome degli avi", di una qualche "lealtà familiare inconscia", delle conseguenze di un "non-detto" che, sottolineato dal silenzio, è divenuto, col passare del tempo, un segreto di famiglia...
A volte, tutto questo nostro "sentire" è il risultato di un'empatia diretta, cosciente, negata...
Il più delle volte, però, è trasmissione transgenerazionale inconscia...

QUESTI SONO GIUSEPPINA E BERNARDO, I MIEI NONNI PATERNI, 
PARTITI, NEL MARZO DEL 1911, 
ALLA VOLTA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA 
DOPO UN VELOCE RITO NUZIALE... E SENZA QUASI CONOSCERSI...
IL LORO MATRIMONIO ERA STATO "COMBINATO" 
DAL PADRE DI BERNARDO, DOMENICO,
E DALLA MADRE DI GIUSEPPINA, ANNA,
IN BASE AL DESIDERIO DI BERNARDO STESSO,
CHE AVEVA GIA' ALLE SPALLE DIECI ANNI DI DURO LAVORO IN AMERICA,
DI SPOSARE UNA DONNA DEL SUO PAESE D'ORIGINE...
STATI UNITI D'AMERICA  -  1920 circa


Quando ci mettiamo a fare ricerche sulla nostra famiglia d'origine, risalendo, all'indietro nel tempo, anche solo di qualche generazione, ci rendiamo subito conto di quanti segreti, di quanti traumi, di quanti vissuti difficili, di quanti legami nascosti, di quanti profondi affetti, di quante ripetizioni nocive... sia costellata la storia di ognuno di noi...

MIO PADRE DOMENICO CON DUE DELLE SUE TRE SORELLE...
BAMBINI CON DUE PATRIE NEL CUORE...
NATI, AL DI LA' DELL'OCEANO, DA GENITORI ITALIANI, 
TRASCORRERANNO L'INFANZIA IN AMERICA,
PRIMA DI FARE "RITORNO" NELLA TERRA D'ORIGINE DEI LORO AVI...
NEW LONDON - CONNECTICUT - U.S.A.  -  1916


Tutti i personaggi che, per un motivo o per l'altro, sono stati, ingiustamente, allontanati o esclusi dal sistema familiare e che chiedono, per diritto di nascita, di riottenere l'appartenenza, vanno onorati con l'umiltà, ricordati con la vicinanza e con la solidarietà... Vanno compianti con un inchino... Un gesto semplice, senza alcuna pretesa, che, tuttavia, ha il potere di guarire...
Mai arrogarsi il diritto di giudicare, di criticare, di condannare i fatti della loro esistenza...
Arrabbiarsi, attaccare, rimproverare, indignarsi, insorgere contro, annientare con parole di odio o sentimenti di superiorità, non ha mai portato la guarigione a nessuna delle due parti in causa... anzi...
L'arroganza, lo sdegno, il risentimento, l'ira, il disprezzo e l'intolleranza, provengono dalla nostra mente, mai dal nostro cuore...


NELLE FOTOGRAFIE, SOLO ALCUNI ESEMPI  EMERSI, QUA E LA', DALL'INFINITA SCHIERA DI PERSONAGGI CHE POPOLANO, CON GLI AVVENIMENTI DELLA LORO ESISTENZA,  IL TEATRO DELLA MIA MEMORIA E CHE HANNO, TUTTI QUANTI, GRANDE POSTO NEL MIO CUORE...


SILVIO, IL PRIMO MARITO DELLA MIA PROZIA MATERNA MARIA,
NONCHE' IL PADRE DI RUGGERO, DETTO GEO,
ABBANDONATO DALLA MOGLIE... 
ALLONTANATO ED ESCLUSO... 
DOPO L'IMPROVVISA MORTE DEL FIGLIO ADOLESCENTE, 
SOPRAFFATTO DAL DISPIACERE, TENTO' IL SUICIDIO. 
 INTERNATO IN MANICOMIO, A TORINO, CONTRO LA SUA VOLONTA',
DOPO STRUGGENTI RICHIESTE D'AIUTO,
ALL'INIZIO DEGLI ANNI QUARANTA DEL NOVECENTO,
VI TROVO', ANZITEMPO, LA MORTE... 
ERA FIGLIO DI UNA GUARDAROBIERA DI CASA SAVOIA...
DEL PADRE NESSUNO AVEVA MAI SENTITO PARLARE...
LA FOTOGRAFIA, DATATA 26 MAGGIO 1918, 
RECA, SUL RETRO, LA DEDICA:
"ALLA MIA ADORATA MARIA,
CON I SENSI DEL PIU' PROFONDO AFFETTO... SILVIO"

DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE
SILVIO ERA ALLE POSTE E TELEGRAFI DI PIEVE DI TREMOSINE, 
MARIA ALL'UFFICIO POSTALE DI QUELLO STESSO COMUNE
A STRAPIOMBO SUL LAGO DI GARDA...

domenica 8 novembre 2015

A PROPOSITO DI PERDONO


DICIANNOVESIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO... TENDENDOMI LA MANO...




NON TUTTO PORTA ALLA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI ED ALLA RICONCILIAZIONE...

C'E' PERDONO... E PERDONO...


AL MIO FIANCO

"NON CAMMINARE DIETRO DI ME...
POTREI NON VEDERTI.
NON CAMMINARE DAVANTI A ME...
POTREI NON SEGUIRTI.
CAMMINA AL MIO FIANCO...
E SAREMO AMICI.."
diceva ALBERT CAMUS...
importante esponente dell'esistenzialismo francese,
nonché Premio Nobel per la Letteratura, nel 1957,
nato ad Algeri, il 7 di novembre del 1913, 
da una modestissima famiglia di "pieds-noirs"
e morto in Borgogna, sulla strada per Parigi,
il 4 gennaio del 1960, in seguito ad un incidente...

ARTE DIGITALE di CHRISTIAN SCHLOE

Bisogna fare molta attenzione quando si parla di perdono...
L'atteggiamento interiore che ci predispone a rimuovere vecchi o nuovi rancori per andare incontro agli altri, perdonare loro e "fare la pace", non deve nascondere la convinzione di essere migliori degli altri...
Il perdono elargito dal piedistallo della superiorità, dell'arroganza e della presunzione, non ha mai portato una buona soluzione e non ha mai guarito nessuno...
"Mi avete fatto del male, ma io, che sono migliore di voi, vi perdono!" dice la vittima agli aggressori...
Vi pare questa acqua atta a spegnere gli incendi dell'anima?
Chi siamo noi... che ci prendiamo il permesso di perdonare?
"IL SEGRETO DELLA ROSA" di CHRISTIAN SCHLOE
ARTISTA AUSTRIACO CONTEMPORANEO


Ci si deve affiancare gli uni agli altri per trovare la pace e nessuna delle due parti deve sentirsi più forte, più grande, più meritevole dell'altra...
"Mi dispiace per ciò che è successo..."
"Riconosco la verità del fatto e mi assumo la mia parte di colpa..." dice l'aggressore alla vittima...
Questa è acqua che spegne gli incendi!
Questo è chiedere perdono!
E, allora, concediamolo, ma con umiltà, senza impudenza, tuffandoci nella stessa acqua di chi sta annegando e solo se ci viene richiesto... perché nemmeno Gesù Cristo si permetteva di perdonare.. ed invocava: "Padre, perdona loro!"...

"AL TUO FIANCO" di CHRISTIAN SCHLOE
ARTISTA AUSTRIACO CONTEMPORANEO


venerdì 6 novembre 2015

COAZIONE A RIPETERE


DODICESIMO SCRITTO SUL TEMA

PAGHIAMO PEGNO AL PASSATO.. FINCHE' NON SI E' CANCELLATO IL DEBITO..



IN BALIA DEL TRAUMA

SENZA CONSAPEVOLEZZA NON ABBIAMO SCELTA


Qualunque sia stato il loro punto di partenza, quanto in là nel tempo e nello spazio, le azioni dovrebbero sempre essere portate a compimento...


Tutti noi, nell'arco di tempo di ogni nostra incarnazione, dall'alba lucente della nostra nascita fino al soffuso tramonto del nostro esistere, siamo inestricabilmente attratti, in modo più o meno evidente, più o meno intenso o compulsivo e, il più delle volte, senza nemmeno averne coscienza, da situazioni che replicano un evento traumatico originario.
Ripetiamo, senza volerlo, incidenti vari, domestici, automobilistici o di altra natura che, in passato, sono già capitati a noi, ad un membro della nostra famiglia di appartenenza o a qualcuno, più all'indietro ancora, nella nostra ascendenza familiare di origine... uomo, donna, ragazzo, ragazza, bambino o bambina dall'anima fortemente collegata alla nostra... personaggio che si colloca in un tempo di tre, di quattro, di cinque, ma anche di otto o di nove generazioni all'indietro rispetto a noi...
Tutti quanti, nel vivere, riproponiamo, attraverso il teatro del nostro corpo, sintomi, disturbi, malattie e decessi già avvenuti in passato a qualcuno dei nostri cari o a noi stessi, magari ad una particolare età, in una specifica data, in ricorrenza di un determinato anniversario, nel periodo dell'infanzia, in quello dell'adolescenza o della prima giovinezza... esperienze, a volte, penose dove anche le parti del corpo prese di mira dalla malattia sono dense di significato per noi che, in quel momento, portiamo il carico della sofferenza, anche a nome dei nostri cari e per l'intera nostra famiglia... sintomi forti e tenaci dovuti all'impulso inconscio di voler portare a termine, completare e risolvere con la guarigione definitiva un trauma d'origine rimasto in sospeso, uno shock la cui tensione, forse eccessiva da contenere, non è stata scaricata a dovere, al suo giusto tempo...
Così, i bambini che hanno avuto un'esperienza traumatica e che, in essa, hanno perduto parte della loro anima, cercheranno, se non sono rimasti del tutto bloccati, di riprodurla spesso nei loro giochi, mossi da una forza inconscia che li spingerà a risolvere il loro trauma rinegoziando e scaricando all'esterno tutta la tensione che si era accumulata nel loro corpo al momento dello shock...
Gli adulti, con un meccanismo simile a quello messo in atto dai bambini, tenderanno a perpetuare le loro esperienze angosciose, quelle dei loro familiari e quelle dei loro avi, nei fatti della vita quotidiana, nei rapporti intimi, nelle situazioni lavorative, in infortuni, in incidenti ed in altri eventi solo apparentemente casuali... 
Là dove la "costrizione a ripetere" non sarà messa in pratica, a causa di un sopraggiunto blocco emotivo che impedirà al soggetto traumatizzato di interagire con l'ambiente esterno, penserà essa stessa a presentarsi nel corpo del malcapitato sotto forma di sofferenze morali, di sintomi fisici, di dolori psicosomatici e di malattie vere e proprie... 
"ODETTE"  -   2011
RYAN PICKART
Così, la ragazzina con, alle spalle, una storia di abuso sessuale, subito durante l'infanzia o durante l'adolescenza, cercherà di proporsi come spogliarellista, di esibirsi in pubblico come "cubista" o come ballerina di "lap dance", di reinventarsi nuovamente "prostituta" agli occhi degli uomini, oppure, al contrario, potrà trovarsi a fare esperienza degli effetti del suo trauma attraverso sintomi fisici e malattie, angoscia, ansia e depressione, che la costringeranno ad isolarsi dal mondo, a rifiutare l'interazione con l'ambiente circostante, a chiudersi all'amicizia ed all'amore...
Comportamenti potenti, pericolosi, irresistibili, difficili da evitare anche per chi li studia... 
Dinamiche poco conosciute...
Argute strategie di sopravvivenza che, nel corso dei secoli, abbiamo selezionato inconsapevolmente ritenendole storicamente vantaggiose per la perpetuazione della nostra specie?
Disperati tentativi di portare a compimento azioni vitali lasciate incompiute nel tempo?
Di perfezionarci attraverso l'autocorrezione? 
Di apprendere definitivamente  lezioni basilari che non abbiamo ancora appreso?
Di ripristinare un ordine primitivo, un equilibrio originario, un'ideale armonia familiare dove figli, genitori, zii e nonni si guardino nuovamente nel loro giusto ruolo? 
Dove non ci sia l'abuso, l'incesto, il segreto?
Sguardi di fedeltà e "d'incanto" su eventi penosi appartenuti alla vita dei nostri avi, anime antiche solo apparentemente perse nella notte dei tempi?
"Irretimenti" nei quali ci identifichiamo talmente con un personaggio appartenuto al passato del nostro sistema familiare da voler rievocare inconsapevolmente gli anniversari dei suoi eventi traumatici e da volerlo inconsciamente seguire nel destino avverso, nel dolore e nella morte? 
Tutto questo ed altro ancora è la "costrizione a ripetere", struggente automatismo compulsivo dove la deliberazione conscia ha un ruolo del tutto marginale...
"ROS RUM"   (ROSE BED)
RYAN PICKART