mercoledì 29 aprile 2015

NELLA ROSA SONO NASCOSTI I SEGRETI DEL TUTTO


QUINTO SCRITTO SUL TEMA
C'E' QUALCOSA DI MAGICO ANCHE NEL PIU' PICCOLO DEI FIORI


RICONOSCERSI IN UN FIORE

3° - PER CHI "SI SENTE"... ROSA... 

Ognuno di noi ha un fiore che gli corrisponde più di ogni altro.....
Chi si sente rosa incarna tutta la ricchezza e tutta la profondità del principio creativo femminile nelle sue infinite sfumature..... 
In lei convivono purezza, innocenza, spiritualità, passione, fecondità e gioia..... ma anche gelosia, tristezza, malinconia, sconforto, paura e depressione.....
La rosa è un fiore ricchissimo di significati simbolici..... un fiore antichissimo..... presente in tutte le religioni del pianeta... in tutte le tradizioni popolari..... un fiore amato dai pittori, dai filosofi e dai poeti..... "il fiore dei fiori"... la "regina" dei giardini..... consacrata alla prima dea, Venere, nata dalle onde marine agli albori del tempo..... fiore di Iside per gli antichi egizi..... regina indiscussa dei "Floralia" dell'antica Roma, ad esaltare la primavera, la rinascita, la fecondità, la vita..... simbolo del potere spirituale femminile, venerato dal Cristianesimo, nella figura di Maria..... 
Da sempre, la rosa, è associata all'amore... il sentimento supremo... il più bello dei sentimenti..... ma anche quello che può provocare i patimenti più atroci... i tormenti più strazianti...  le inquietudini più logoranti... quelli che seguono agli abbandoni, alle offese, ai pettegolezzi, ai tradimenti, alle liti, alle malignità..... alle umiliazioni subite, ai torti ricevuti..... alle speranze deluse.....
La rosa è sontuosa, splendida, profumata e sensuale..... ma le sue spine aguzze e taglienti annunciano sentimenti così forti da arrivare persino a farci "sanguinare".....

LE ROSE DELL'ARTISTA AUSTRALIANA
 HEIDI WILLIS

Come diceva un grande poeta persiano..... 

"La rosa narra i segreti del tutto".....

La rosa celebra la vita sia come fonte di piacere che come fonte di dolore.....La serica morbidezza dei suoi petali e il profumo fresco, inebriante e sensuale che essa emana, ci invitano al piacere, mentre le spine aguzze ci avvertono che la vita può riservare dolore.....La rosa ci insegna ad amare il presente in ogni sua parte, affrontando gioie e dolori.....e, con i suoi petali radunati uno sopra l'altro a racchiudere la sua verità, ci ricorda che la nostra esistenza nasconde una realtà più profonda, un significato superiore, un potere che va al di là del tempo e dello spazio abituali.......

lunedì 27 aprile 2015

LA MAESTOSA DOLCEZZA DEL GLICINE


QUARTO SCRITTO SUL TEMA

C'E' QUALCOSA DI MAGICO ANCHE NEL PIU' PICCOLO DEI FIORI


RICONOSCERSI IN UN FIORE

2° - SE "SEI"  GLICINE...

Ognuno di noi ha un fiore che gli corrisponde più di ogni altro...
Se sei un glicine... nonostante l'aspetto aereo delle tue "fronde"... l'arabesco fantasioso descritto dai tuoi "rami"... la delicata bellezza dei tuoi "fiori" lilla... la dolce abbondanza dei tuoi deliziosi "grappoli"... la grazia rilassante del tuo "profumo"..... hai una natura robusta... forte... imponente..."nodosa"... complessa... espansiva... protettiva..... Tendi a dominare l'ambiente in cui vivi... soffri negli spazi angusti... e non tolleri facilmente di essere "trapiantata" lontano dalle tue radici... profondissime.....
Se riuscirai a tenere a bada... a guidare... e a "potare" il lato intricato ed invasivo del tuo carattere... a tenere in equilibrio il tuo temperamento che, spesse volte, tende all'eccesso... vedrai fiorire la tua maestosa dolcezza..... un umore degno di un giardino incantato dell'Oriente.....


Nell'illustrazione : I grappoli di glicine

dell'artista australiana HEIDI WILLIS


Il glicine sembra avere una sua doppia natura....

Da un lato c'è il volto dolcissimo dei grappoli in fiore....

Dall'altro lato c'è il volto forte ed invadente delle radici, del 

tronco, dei rami...

Che si infilano tra i muri, nelle tubature, sotto le mattonelle,

in mezzo alle tegole.....

Sta a noi scegliere quale aspetto far prevalere.....

Potando rami invasivi... vedremo fiorire grappoli profumati...


L'INSOSPETTATA POTENZA DELLA MAGNOLIA


TERZO SCRITTO SUL TEMA

C'E' QUALCOSA DI MAGICO ANCHE NEL PIU' PICCOLO DEI FIORI


RICONOSCERSI IN UN FIORE

1° - PER CHI "SI SENTE" MAGNOLIA...

Ognuno di noi, donna o uomo che sia, ha un fiore che gli corrisponde più di ogni altro..... nel carattere, nello stile, nella personalità... nella profonda, antica natura dell'anima.....
Se sentiamo che la magnolia è il fiore che prolunga la sua vita dentro di noi... nascondiamo... dietro un'apparenza aggraziata, delicata, dolce e del tutto femminile... un'insospettata potenza, una forte volontà, un incredibile desiderio di crescere, di evolvere, di "diventare grandi"..... l'inaspettata capacità di resistere alle circostanze più avverse..... la speranza di rimanere "sempre verde"..... il bisogno di vedere riconosciute le nostre qualità... di vedere riconosciuto il nostro potere.....
In una vecchia leggenda del popolo pellerossa, è sconsigliato vivamente a chiunque di dormire sotto la chioma di questo antichissimo albero..... il profumo dei suoi fiori potrebbe arrivare persino ad uccidere.....

LE MAGNOLIE DELL'ARTISTA AUSTRALIANA HEIDI WILLIS


domenica 26 aprile 2015

IL POTERE TERAPEUTICO DEI FIORI


SECONDO SCRITTO SUL TEMA

C'E' QUALCOSA DI MAGICO ANCHE NEL PIU' PICCOLO DEI FIORI



UNA LUNGA TRADIZIONE NELLA STORIA

I popoli primitivi, i "selvaggi", gli aborigeni di tutto il mondo... conoscevano bene le proprietà curative dei fiori e le utilizzavano nelle loro cerimonie rituali.....
All'inizio del Cinquecento, lo svizzero Paracelso, medico, alchimista, filosofo e mago... tracciava corrispondenze tra fiori ed uomini... ed incitava a riprendere il contatto con lo spirito che sta dentro di noi... unico rimedio alla malattia.....
Alla fine del Settecento, l' "olimpico" poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe, scoprì la natura spirituale di ogni fiore, osservandone lo sviluppo, la metamorfosi, la trasformazione.....
Il medico tedesco Samuel Hahnemann, padre dell'omeopatia, sperimentò, all'inizio dell'Ottocento, rimedi naturali ricavati dai fiori, come terapia per riequilibrare le emozioni negative... causa suprema della malattia.....
Il pedagogista austriaco Rudolf Steiner, sul finire dell'Ottocento, basandosi sull'osservazione, continuò l'opera di Goethe, insistendo sul potere del sentimento... sulle forze invisibili dei fiori e sul profondo mistero nascosto dentro ogni corolla.....
Il grande Edward Bach, medico inglese batteriologo, omeopata, guaritore olistico appassionato di studi esoterici ed attivo esponente della massoneria..... all'inizio del Novecento, rifacendosi ad Hahnemann e a Paracelso, curò gli stati d'animo negativi con 38 rimedi floreali noti, in tutto il mondo, come i "Fiori di Bach".....
Negli Anni Settanta del Novecento, in una regione incontaminata della California, nello stesso periodo storico in cui avvenivano, in quel medesimo luogo del pianeta, le frenetiche sperimentazioni sulle sostanze allucinogene, Richard Katz e la moglie Patricia KaminsKi, studiarono nuovi fiori e crearono 103 nuovi rimedi, le "Essenze Californiane"..... prima fra tutte "Poppy"... il papavero della California..... Questo stupendo fiore, a forma concava, di un bellissimo giallo oro che si scurisce verso il centro, dove assume una profonda tonalità di arancione... ci ricorda che il vero oro è nel cuore... e non nei poteri della mente.....
" RACCOGLI I BOCCIOLI DI ROSA.. 
FINCHE' E' MAGGIO.....!"
DIPINTO DI JOHN WILLIAM WATERHOUSE - 1909

LE VIRTU' DEI FIORI


PRIMO SCRITTO SUL TEMA

C'E' QUALCOSA DI MAGICO ANCHE NEL PIU' PICCOLO DEI FIORI


OGNI FIORE HA UNA SUA PARTICOLARE NATURA SPIRITUALE CHE LO CONTRADDISTINGUE DA TUTTI GLI ALTRI FIORI...

Ogni fiore racchiude in sé una potente energia vitale, una forza particolare che lo contraddistingue da tutti gli altri fiori...Luce, suono, essenza, presenza, scintilla divina... questa energia generativa si esprime negli splendidi colori dalle mille sfumature, nell'infinita varietà ed originalità delle forme, nell'innumerevole diversità dei profumi, nel numero dei petali, dei sepali, degli stami..... nel differente modo di sviluppo che, più di ogni altra cosa, ne delinea il carattere...Ogni fiore ha il suo pizzico di follia, la sua magia, la sua bellezza, la sua grazia, il suo mistero, la sua particolare natura spirituale, la sua identità... Il potere terapeutico contenuto in ogni fiore è una musica armoniosa che ci avvicina alla nostra anima e ci permette di riconoscere la fonte di guarigione che è dentro ognuno di noi..................
"CANTO DI PRIMAVERA" 
DI JOHN WILLIAM WATERHOUSE





Nei tempi antichi, conoscere la "virtù" di una pianta, l' "anima" di un fiore, la "vibrazione energetica" di un'essenza, la "speciale" capacità di guarire di un minerale, cristallo, gemma o pietra preziosa (... i "fiori" della terra),  era considerato così importante ed era così difficile da "possedere", che in molte culture questa "sapienza" veniva considerata "rivelazione divina".......

sabato 25 aprile 2015

LE FACCE DEGLI ALBERI


QUINTO SCRITTO SUL TEMA

ALBERI... TRAMITE FRA IL MONDO TERRENO ED IL MONDO DIVINO



"NON SIAMO NOI CHE PERSONIFICHIAMO...
SONO LE EPIFANIE CHE GIUNGONO A NOI..."
dice J. HILLMAN
NELL'IMMAGINE :
"LA DRIADE"
DIPINTO DI
EVELYN DE MORGAN

Gli alberi sono creature vive..... Non appena noi ci disponiamo all'ascolto, il loro spirito vitale si rivela e comunica con il nostro..... Chi si avvicina loro con l'animo di chi li sente vivi, prova stupore, incanto, gioia..... empatia e rispetto....... In loro,secondo miti e fiabe di tutte le culture del mondo, dimorano le anime eteree della natura..... creature, spiriti, forme, espressioni... riconoscibili dall'uomo... volti impressi sulla corteccia, tra i rami, le radici... animali, piante, persone..... Gli alberi sono veicoli provvisori per le anime estromesse... perse... abbandonate..... corpi fisici temporanei di umori che hanno bisogno di guarire..... contenitori passeggeri per lo spirito dei defunti..... vie di accesso per energie sottili provenienti dal mondo delle frequenze..... grucce dove appendere le forze astratte dell'anima universale..... Il loro tronco... la nostra colonna vertebrale..... I loro rami... le nostre costole....... J. Hillman scrive: " Non siamo noi che personifichiamo..... Sono le epifanìe che giungono a noi come persone... animali... piante...", dove epifanìa è intesa, nel senso originario, come manifestazione visibile... apparizione evidente... di un "qualcosa" o di un "qualcuno"..... un genio protettore... un'anima guardiana... uno spirito del luogo... una figura servizievole, un vecchio saggio... un amico benevolo pronto a darci conforto..... esseri fatti di luce e di suono... come ogni altra cosa nel creato.....

venerdì 24 aprile 2015

GLI ANTICHI GIARDINI DI REAMOL


QUARTO SCRITTO SUL TEMA

ALBERI... TRAMITE FRA IL MONDO TERRENO ED IL MONDO DIVINO


GLI ANTICHI GIARDINI DI REAMOL... MEMORIA DELLA MIA INFANZIA...


RICORDI D'AMORE E FERITE DELL'ATTACCAMENTO

La memoria della mia infanzia è legata agli alberi..... a tutti quelli che crescevano lungo le sponde del lago di Garda e, in modo del tutto particolare, a quelli che i miei nonni paterni coltivavano nell'antica limonaia di Reamòl, a Limone sul Garda...

Ricordo, con grande affetto e profonda nostalgia, i mandorli e i ciliegi in fiore, bianche nuvole tra gli olivi d'argento..... Ricordo i loro frutti..... i buonissimi semi magri e allungati... così ben protetti nel loro coriaceo mallo..... e le invitanti drupe rosse... carnose e dolci..... E mi si stringe il cuore a pensare che di loro, a Reamòl, non c'è più quasi l'orma.....

Ricordo i mitici, verdi melograni dalle foglie lucenti e dai rossi fiori..... e i nespoli del Giappone con i loro frutti gialli dalla polpa acquosa ed acidula.....

Il glicine rampicante con il suo tronco contorto e i lunghi grappoli viola dal profumo delicato..... i gelsomini francesi con la dolce, inebriante fragranza dei loro piccoli fiori bianchi..... le rose ricadenti... quelle chiare e quelle rosse... scure, odorose, vellutate, dall'essenza pregiata... che ricoprivano i bianchi pilastri della limonaia..... la passiflora del terrazzo grande, dai fiori bianchi con doppia corona di stami neri.....

La nonna adorava i suoi rampicanti ed i loro profumi... bellezza ed ornamento... quanto il nonno teneva alle sue viti e ai suoi ulivi... onore e dignità... sofferenza e solarità insieme.....

Io ricordo, con particolare attaccamento, gli alberi di lillà... così femminili... con i loro fiori rosa e viola... profumo rasserenante d'altri tempi... sentore di primavere già vissute in quegli stessi luoghi... con altri nomi di battesimo..... e gli iris... così regali... bianchi, azzurri e blu-viola... che formavano intense macchie di colore ai piedi degli olivi.....

Stupore ed incanto... Sogno e fiaba... per me, bambina, che, durante la settimana, ero costretta vicino ad una rumorosissima acciaieria fra il fumo e il cemento.....

Ricordo, con immensa gratitudine, i limoni, gli aranci amari, i mandarini, i cedri... i loro fiori bianchi dal delicato sentore... le foglie aromatiche... i frutti succosi con la buccia così spessa per le piccole mani di una bimba..... le profumatissime fragoline di bosco..... ed i magici alchechengi con le lucenti bacche arancio racchiuse, una ad una, nella loro membrana protettiva... piccole lanterne giapponesi nei miei giochi di bambina.....….. i sambuchi, con i loro fiori bianchi raccolti ad ombrello... ed il loro strano odore.....…..la limoncina aromatica... profumo di verbena..........

E ancora... il muschio del prato grande... che cresceva tra gli ulivi... all'ombra delle antiche bianche mura di cinta.....i garofanini dei poeti.....i ciclamini rosa e viola... dalle foglie a cuore e dall'intensa fragranza.....la mentuccia che, calpestata, sprigionava la sua essenza odorosa.....fiori ed erbe che nascevano spontanei nel bosco soprastante la limonaia... e nei verdi pendii che la circondavano... fin giù, alle rive del lago.....

Ricordo che adoravo i sempreverdi cipressi... scure sentinelle secolari messe di guardia ai confini esterni della proprietà..... I lavori per la costruzione della pista ciclabile li hanno, in gran parte, abbattuti senza alcuna pietà, insieme ai pini marittimi, agli oleandri amari dalle mille sfumature e agli alberi di Giuda con le loro nuvole rosa dal colore acceso.....

Ricordo con devozione i teneri, lunari salici piangenti che crescevano lungo le bianche spiaggette e affondavano le loro lunghe braccia pendule nell'acqua del lago..... annunciandomi pene d'amore, tristezza, dolore.......... il fico con i suoi rami contorti e le sue foglie larghe e ruvide.......... il cappero dalle foglie tonde e carnose.......... e l'aromatico rosmarino dai piccoli fiori azzurro-viola.......... piante ed arbusti che sporgevano dalle antiche bianche muraglie... nati spontaneamente.......... I rovi di macchia, in agosto, trasformavano i loro piccoli fiori color bianco-rosa in preziosissime more nere.....

Poi c'era la magnolia bianca “mia coetanea” che mia madre aveva regalato a sua suocera, in segno di ringraziamento, per aver ricevuto, attraverso di lei, il dono di mio padre... L'albero, simbolo di quel nuovo amore e dei suoi frutti... il fidanzamento e il matrimonio... era pronto ad annunciarle le tre gravidanze in arrivo... e venne piantato, se pur con qualche incertezza, nel terrazzamento a lago, vicino alla casa..... A tutt'oggi si erge alto e forte... con i suoi grandi fiori bianchi profumati e le sue lucide foglie ovali..... e rappresenta tutta la potenza e l'energia di mia madre... la sua fecondità... la sua capacità di resistere a qualsiasi contrarietà... i suoi sforzi... il suo coraggio... la sua volontà... il suo desiderio di vita... nonostante tutto.....

A me rimane la profonda nostalgia per questo incantevole luogo di appartenenza che non è mai stato del tutto mio..... sentimento che altro non è che profonda nostalgia per mio padre..... assoluta fedeltà nei suoi confronti..... sacrificio rituale dell'amore cieco..... ferita dell'attaccamento..... frenetica difesa contro la sensazione di perdita, di abbandono, di solitudine, di separazione che mi assaliva da bambina..... e che mi si è ripresentata intensa dopo la morte di mio padre.....

Gli alberi che rimangono in questo magico luogo, cinto dalle trasparenti braccia del lago, un tempo selva armonica dove il canto degli uccelli portava la voce dell'anima di coloro che, nello scorrere dei secoli l'avevano rispettato, curato, amato, siano salici, agavi, lecci o ulivi... sono per me simbolo della vita e memoria della mia infanzia..... L'azione di tagliare, di abbattere, di sradicare mi porta il racconto dell'indicibile pena che si prova alla perdita di una persona cara, di una figura di accudimento, di un padre, di una madre, di un fratello maggiore, di un amico.....

ILLUSTRAZIONE DI CATRIN WELZ STEIN

Devota come ramo

curvato da molte nevi

allegra come falò

per colline d’oblio,

su acutissime làmine

in bianca maglia d’ortiche,

ti insegnerò, mia anima,

questo passo d’addio…

(Cristina Campo)

GLI ALBERI SONO SANTUARI

TERZO SCRITTO SUL TEMA

ALBERI... TRAMITE FRA IL MONDO TERRENO ED IL MONDO DIVINO



 "...I PREDICATORI PIU' PERSUASIVI..."

Il premio Nobel tedesco Hermann Hesse, nel suo "Canto degli alberi", dice :
"Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi...
Sono come uomini solitari...
Tra le loro fronde stormisce il mondo...
le loro radici affondano nell'infinito...

Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte...

Gli alberi sono santuari...

Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità...

Essi non predicano dottrine o precetti, predicano la legge primigenia della vita..."

NELLA FOTOGRAFIA ("COORDINAMENTO NAZIONALE PER GLI ALBERI E IL PAESAGGIO")
UNO DEI BELLISSIMI CERRI DI "VILLA BORGHESE"

    
FELICE DI ONORARE LE MIE RADICI

Le querce, i cerri, i lecci sono alberi maestosi, forti e longevi che promettono benessere, ricchezza, prosperità... 
Nei tempi antichi erano venerati come "gli Alberi per eccellenza" e i loro boschi erano intoccabili e consacrati alle Divinità...
Publio Cornelio Tacito, grande storico dell'Antica Roma, racconta che i soldati di Cesare, in Gallia, avevano paura ad affrontare il taglio di questi alberi... Si diceva, infatti, che, chi avesse usato la scure contro questi sacri tronchi, ne avrebbe visto uscire lacrime e sangue... che i colpi inferti si sarebbero, ben presto, riversati contro di lui... sul campo di battaglia...
Al giorno d'oggi... abbattere un bosco di lecci è considerata "cosa normale"...
I familiari dalla parte di mio padre, erano soprannominati "Eles", dal latino ìlex, leccio... (quercus ilex è il nome scientifico del leccio... che, in Toscana, diventa èlice... in Sicilia, ìlici... sul Garda bresciano, èles...).
Questo appellativo, dato dall'intuizione popolare, racconta non soltanto il temperamento incarnato da questi miei avi, ma anche il legame profondo che essi avevano instaurato con la natura...

SGOMENTO SUGLI ALBERI ABBATTUTI


SECONDO SCRITTO SUL TEMA

ALBERI... TRAMITE FRA IL MONDO TERRENO ED IL MONDO DIVINO


CREATURE INDIFESE CHE INCARNANO LE PERSONE CHE LE HANNO VOLUTE INTERRARE IN QUEL PRECISO MOMENTO STORICO, IN QUEL PARTICOLAR LUOGO DELLA TERRA...

NELL'IMMAGINE DI C. GLOVER : ALBERI CHE TENDONO I LORO RAMI... PROVATI DAL FREDDO INVERNO... VERSO UN CIELO CHE SI FA D'ORO E D'AZZURRO... NEL RICHIAMO DELLA PRIMAVERA...






Faccio mio il pensiero che, da sempre, ha esposto un grande giornalista contemporaneo a proposito di alberi sradicati anzitempo... tagliati senza una ragione... abbattuti in modo illegale... 
Gli alberi... è vero... non sono persone... In teoria, non dovrebbe succedere che la loro morte, per quanto prematura, ingiusta e violenta, desti nei proprietari, e non solo in questi, uno sgomento, a volte, persino superiore a quello della morte di un essere umano... Eppure succede... e, se succede, è perché, quelle creature indifese, incarnano non solamente la persona che li ha voluti, in quel preciso momento storico, in quel particolare luogo... ma anche tutte le persone delle generazioni precedenti che, a quel membro e a quel luogo, hanno passato la vita.....
Distruggere gli alberi di una proprietà significa uccidere simbolicamente il figlio, il padre, il padre del padre e, a ritroso, tutta la famiglia che lì vi abitava, fino all'inizio della sua storia.....un po' come strappare alle tombe chi era già morto per farlo morire di nuovo........ 
Quando si abbattono alberi... a morire attraverso la morte di quelli che, non per caso, chiamiamo "monumenti vegetali"... è il tempo... è la storia umana....... 
In una mezza giornata... viene eliminato ciò che i secoli ci hanno consegnato intatto.....

LE MIE RADICI PATERNE


PRIMO SCRITTO SUL TEMA

MI VENGONO INCONTRO DAL PASSATO.. TENDENDOMI LA MANO..


... GENTE CHE HA FATICATO... MISERIA... STENTI... EMIGRAZIONE...

NELL'IMMAGINE : I RUDERI DELL'ANTICA LIMONAIA DI REAMOL
NELLA LUCE DI SETTEMBRE
LIMONE SUL GARDA - ESTATE DEL 1972
FOTOGRAFIA SCATTATA DA MIA CUGINA ANITA MARTINAZZI

I ruderi di questa antica limonaia, risalente agli inizi del Settecento, hanno dato i natali alla mamma di mio padre... Questo luogo magico è situato subito a nord del golfo di Limone, sul lago di Garda, ad un passo dall'estremità di capo Reamòl... dal quale la limonaia prende il nome... La mia nonna paterna, nata in una stanza che si affaccia sul lago, si chiamava Giuseppina... Da lei viene il mio nome... Rimase orfana di padre all'età di due anni... Una polmonite se lo portò via nel giro di pochi giorni... Giuseppe ed Anna, questi i nomi dei miei bisnonni, in questo luogo isolato, a tre chilometri di distanza dal paese, si dedicavano alla pesca, alla coltivazione degli agrumi, a quella dell'olivo, della vite e di molti altri alberi da frutta... Avevano caprette, asini, conigli, galline... Gli antichi, bianchi pilastri erano ricoperti dalle rose e dai gelsomini... C'erano mandorli, ciliegi, melograni... Il posto era un piccolo "paradiso terrestre"... la limonaia, una delle più ampie e delle più belle dal punto di vista architettonico... ma il lavoro, che doveva seguire il ritmo implacabile ed impietoso delle stagioni, era davvero molto duro... I miei bisnonni erano coloni dell'illustre famiglia bresciana dei Conti Bettoni... non erano proprietari della limonaia... Quando si conobbero, Anna scendeva a piedi, insieme alla sorella, dalla soprastante Valle di Ledro, fino giù al lago, per guadagnarsi da vivere nella piccola "industria" del baco da seta della famiglia Comboni... Giuseppe ed i suoi fratelli, tutti maschi, originari di Gargnano, si occupavano della limonaia di Reamòl... All'inattesa morte di Giuseppe, fu Cristoforo, il fratello più giovane, a sposare la cognata, rimasta vedova..... Eravamo nella seconda metà dell'Ottocento, in piena crisi della coltura del limone... La mia nonna, giovanissima, venne letteralmente data in sposa ad un limonese al quale non era restata altra via che quella dell'emigrazione..... Partita anche lei per l'America, senza quasi conoscere il marito Bernardo (venuto in Italia esclusivamente per il matrimonio, dopo un'assenza di dieci anni), Giuseppina partorì quattro figli in quattro stati diversi del Nord-Est degli U.S.A., sognando sempre di fare ritorno a Reamòl... Di giorno cucinava per tutti gli operai del cantiere... Di sera andava a lezione di inglese... per potersi integrare in quella terra che lei non amava..... Baracche fatiscenti le loro abitazioni..... Con un piccolo partorito da poco e abbandonato a chissà chi, finì anche in ospedale... sola... senza l'appoggio del marito..... Bernardo, dopo altri dieci anni di duro lavoro a costruire ponti in ferro (dieci li aveva fatti prima di sposarsi)... perso un occhio colpito da una scheggia... riuscì, finalmente, con l'aiuto di un fratello, a racimolare il gruzzolo necessario per acquistare la limonaia di Reamòl..... Giuseppina e Bernardo fecero ritorno in Italia... con quattro figli che non conoscevano nulla, o quasi, del paese di origine dei loro genitori.....
.....GENTE CHE HA FATICATO..... STORIE DI MISERIA... DI STENTI... DI EMIGRAZIONE..... TUTT'ALTRO CHE "RICCHI PROPRIETARI".....
NELL'IMMAGINE : I RUDERI DELL'ANTICA LIMONAIA DI REAMOL SOTTO LA NEVE...
LIMONE SUL GARDA - FEBBRAIO 2013

FOTOGRAFIA SCATTATA 
              DALL'AMICO PETER DENNIS MCMAHON                     

giovedì 23 aprile 2015

REAMOL DISBOSCATO


PRIMO SCRITTO SUL TEMA

ALBERI... TRAMITE FRA IL MONDO TERRENO ED IL MONDO DIVINO


PER I NOSTRI "VECCHI"... GLI ALBERI ERANO "COSA" DI PARTICOLAR PREGIO...


ILLUSTRAZIONE DI KELLY LOUISE

A Reamòl Di Sopra, affascinante località di confine dell'Alto Garda Bresciano, da sempre terra di contrasto tra guerra degli uomini e pace dei luoghi..., sembra di essere tornati alla fine della Prima Guerra Mondiale... Tutto disboscato... Che orrore...
Se vi recate sul luogo di persona, scoprirete che la sensazione è proprio quella di essere ritornati, all'indietro nel tempo, al periodo della "Grande Guerra" del 1915 - 1918... quando tutti i pendii erano stati disboscati...
Solo che, allora, se ne capiva il senso...

Eravamo in tempo di guerra, in una situazione di emergenza... e i soldati avevano bisogno di legname per costruire trincee e baracche...

Oggi, con che criterio, in una zona soggetta a frane, è stato fatto un simile massacro?

Con l'intento di pulire?

Questo non è pulire... e nemmeno disboscare... è distruggere... fare scempio...

Questo non è più un pendio... è una scarpata... e le scarpate non reggono le piogge torrenziali..... soccombono in frane e smottamenti...
I nostri "vecchi" si staranno letteralmente rivoltando nei loro tumuli sepolcrali...
Per loro gli alberi erano cosa di particolar pregio...
I nostri nonni erano riusciti, con tanta fatica, ad incastonare le bianche limonaie in uno stupendo mare verde di cipressi secolari, robinie, querce, lecci, olivi, oleandri, agavi, pini marittimi, alberi di Giuda... con sottobosco di rododendri ed eriche...
Ed ora?
Chi ripianterà più questi alberi?
Chi ci ridarà il paesaggio che c'era prima?
Ai proprietari non è stato chiesto nulla... nessun permesso... nessun parere...
Che qualcuno dica : "Ci dispiace!"... "E' stato fatto un errore!".....
 
      "LA PIOGGIA...
      NELLE SERE D'AUTUNNO...
      INGANNA.
      SEMBRA SOLO ACQUA........
      ED INVECE E' RICORDO......"

                                                           (Orporick)

SCEGLIAMO DI DAR VOCE SOLO ALL'AMORE


DODICESIMO SCRITTO SUL TEMA

"AVRAI SEMPRE UN GRANDE POSTO NEL MIO CUORE"




LA VITA E' QUI PER NOI ED E' ETERNA

Louise L. Hay, antesignana del pensiero positivo, dice che il percorso che stiamo facendo è un viaggio infinito attraverso l'eternità...

Ecco una sintesi delle sue celebri affermazioni terapeutiche :


Siamo esseri meravigliosi..... 
potenti e capaci..... 
importanti e desiderabili..... 
guidati e ispirati dal divino..... 

Siamo un'espressione divina della vita..... 

e siamo tutt'uno con ogni forma di vita..... 

L'universo si prenderà sempre cura di noi..... 

perché noi facciamo parte del disegno universale..... 

La vita è qui per noi ed è eterna..... 

Ci sosterrà sempre..... 
Provvederà sempre a noi..... 

Il percorso che stiamo facendo..... 

è un viaggio infinito attraverso l'eternità..... 

Abbiamo davanti tutto il tempo che desideriamo..... 


Siamo al sicuro in qualsiasi luogo..... 

ed in qualsiasi momento..... 


in cammino verso nuovi livelli di esperienza..... 

Se parleremo con il cuore..... 

scegliendo di dar voce solo all'amore..... 
saremo all'altezza di ogni situazione.....



" UN VIAGGIO INFINITO... 
 ATTRAVERSO L'ETERNITA' "

mercoledì 22 aprile 2015

LA DEDIZIONE AL DESTINO


UNDICESIMO SCRITTO SUL TEMA

"AVRAI SEMPRE UN GRANDE POSTO NEL MIO CUORE"




ACCORDARSI CON I PROPRI LIMITI

Quanto è difficile essere liberi.....
Pensate, ad esempio, ai grandi movimenti storici... nei quali tutta un'intera popolazione è "presa a servizio", sia nel bene che nel male.....
In questo contesto, l'idea che ognuno sia padrone del proprio agire, è un'idea completamente illusoria...
Nessuno può andare contro il movimento collettivo della storia... 
Anche in tanti altri contesti, se ci pensate bene, l'idea di libertà, che il singolo pensa di avere nel suo agire, è un'illusione.....
La "grandezza" di una persona sta nel fatto di riuscire a sostenere il proprio destino, per quanto crudele esso possa apparire, accettandolo ed esprimendo eterna gratitudine all'Universo per aver ricevuto il dono della Vita. 
Non siamo così deboli come potrebbe sembrare... 
Se conosciamo il significato profondo della nostra malattia, allora possiamo anche essere in grado di contenerne il dolore... e di guardare oltre... senza paura... in risonanza con qualcosa di più grande.....


MARIA MADDALENA 
AI PIEDI DI GESU' CRISTO MORTO.
DETTAGLIO DEL "COMPIANTO" 

DI SANDRO BOTTICELLI.

LA "FORZA MISTERIOSA" CHE OPERA ATTRAVERSO DI NOI


DECIMO SCRITTO SUL TEMA

"AVRAI SEMPRE UN GRANDE POSTO NEL MIO CUORE"




NON LASCIAMO PASSARE INUTILMENTE IL NOSTRO TEMPO...
PUO' DARSI CHE NON CI VENGA CONCESSA UN'ALTRA POSSIBILITA'...

Un vibrante invito a risvegliare la nostra coscienza nell'universale sinfonia senza tempo dell'amore. 
"Svegliatevi! 
E' questo il momento... 
Se ve lo perdete, rischiate di non vederlo ritornare mai più..." 
La nostra "missione" è quella di comprendere ciò che noi siamo... 
Attraverso tutto e tutti, dobbiamo riuscire a ritrovare noi stessi... 
La vita ci fornisce in prestito tutto il necessario, tutto quello che serve a farci da specchio... 
Se scendiamo in profondità dentro di noi, scopriremo di possedere tutto ciò che desideriamo. 
Solo così troveremo la pace... 
Svegliamo, dunque, la nostra coscienza! 
Non lasciamo passare inutilmente il nostro tempo... 
Può darsi che non ci venga offerta un'altra opportunità... 
Questa consapevolezza ci sarà di grande aiuto nell'ora della nostra morte, quando dovremo affrontare da soli le porte dell'aldilà...


"DESPIERTA!"



"Has sido esclavo...  
de frìos inviernos... 
has vividos lejos... 
de jardines... 
de ruisenores y rosas...
Despierta! 
Ya es ora... 
si te lo pierdes... 
nunca volverà...

Canzone del gruppo musicale " MIRABAI CEIBA"


ASCOLTIAMO LA MELODIA DELL'UNIVERSO !

"TUTTO E' ANTICO.. ED INFINITO..."

ripete Louise L. Hay